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Nel cuore della VR46 tutti i segreti di Rossi comunicatore

Un pilota che fattura 9 milioni di euro solo di merchandising è una star che travalica i confini del motociclismo. Se il giallo Valentino è un simbolo in tutto il mondo, il merito è (anche) della VR46, la sua azienda. L’abbiamo visitata e abbiamo incontrato chi cura l’immagine del campionissimo

Nel cuore della vr46 tutti i segreti di rossi comunicatore

La SGM Elettronica era un’azienda leader in Italia nell’illuminazione per lo spettacolo: gli organizzatori del Festival di Sanremo per i loro show si rivolgevano proprio a quest’azienda di Tavullia. Oggi la SGM non c’è più, spazzata via dalla crisi, ma quei capannoni moderni con ampie vetrate hanno trovato un inquilino che la crisi proprio non la conosce: Valentino Rossi con la sua attività di merchandising. È proprio il caso di dire che la VR46 (www.vr46.it) coi suoi 9 milioni di euro di fatturato (previsione 2013) e i suoi 32 dipendenti (18 fissi e 14 stagionali) ha ridato luce a tutta la valle.

 

AVVERSARI CLIENTI

Al comando, insieme con Alessio Salucci, c’è Alberto Tebaldi, storico braccio destro di Rossi e amministratore delegato dell’azienda. La VR46 commercializza di tutto: felpe, polo, t-shirt, pantaloni, cappellini, portachiavi, bandane, polsini, biciclette. E ha come clienti, tra gli altri, Marc Marquez, Cal Crutchlow, Dani Pedrosa, Tony Cairoli, Alvaro Bautista, Andrea Iannone, i fratelli Espargarò, Fenati, Antonelli. Perché tutti si rivolgono alla VR46? “Perché sappiamo fare comunicazione – ci dice Albi Tebaldi – cioè curiamo tutto nel dettaglio: dalla qualità del prodotto, alla grafica, alla presentazione di felpe e cappellini sulle piste di tutto il mondo. Per esempio ad ogni GP stiamo attenti a che i prodotti di Valentino (e non solo i suoi, ndr) siano esposti dentro il gazebo in ordine, e che le ragazze che li vendono siano carine e del posto, in modo che possano capirsi meglio col cliente. Insomma, abbiamo seguito la strada dell’imprenditorialità in una attività che fino a pochi anni fa era amatoriale”.

 

UNICO OBBIETTIVO: PROMUOVERE IL BRAND (CON PASSIONE)

Magazzino, uffici e personale della VR46 restituiscono davvero la sensazione di un’azienda molto strutturata. C’è chi cura il sito del Dottore, c’è un addetto per il suo profilo Facebook, e poi c’è Alessandra Colombo che si occupa della grafica. Negli uffici di coordinamento l’aria sfrigola, decine di persone in partenza e in arrivo, chi impegnato al telefono chi in riunione, tutti con un unico obiettivo: promuovere questo poderoso brand internazionale che è il VR46. Sotto gli uffici, un enorme spazio adibito a magazzino e diviso in due: da una parte scaffali traboccanti gadget colorati (principalmente di giallo), dall’altra un’area semivuota che diventerà prestissimo la sede del team Sky Racing. Per arrivare a una struttura simile ci sono voluti 5 anni. Tutto nasce nel 2008, quando Valentino decide di fare da sé il proprio abbigliamento, non essendo soddisfatto della qualità di quello che aveva. Poi, nel 2010, anche grazie a molte insistenze del Sic, che ne voleva per sé uno fatto dalla VR46, c’è il vero salto di qualità: si inizia ad avere clienti di un certo livello e la qualità del prodotto diventa altissima. Il resto è storia nota. Quello che pochi sanno è che la VR46 è una grande famiglia dove tutti, quando serve, sacrificano i sabati, le serate e anche le domeniche per arrivare al risultato. All’interno Valentino ha fatto costruire una mega cucina dove farsi liberamente da mangiare e c’è pure un’aerea cani. Come dice Albi: “siamo un gruppo di lavoro identico a Vale: ci si fa un gran mazzo ma sempre col sorriso, perché sappiamo lavorare sodo e anche divertirci”.

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