Statistiche web

Naked 2007: Hornet, Z750, GSR 600, FZ6 S2

Abbiamo comparato le naked 2007 più vendute in Italia.

Presentazione


REGINE DEL MERCATO sono la Honda Hornet, la Kawasaki Z750, la Suzuki GSR600 e la Yamaha FZ6 S2: basti sapere che questi modelli hanno totalizzato, nel 2006, oltre 27.000 esemplari solo in Italia, ovvero quasi un quinto di tutto il nostro mercato moto.  Honda e Kawasaki si presentano con due modelli tutti nuovi (telaio, motore, sospensioni ed estetica), Yamaha aggiorna la sua media con forcellone in alluminio e altri dettagli che non ne stravolgono la natura, mentre per Suzuki ci sono solo nuovi colori. Gli elementi base sono i medesimi per tutte: quattro cilindri in linea, guida facile e linea accattivante, ma ciascuna a modo suo.

IL TERRENO DI PROVA
della nostra comparativa sono la città, l'autostrada e le strade tutte curve che collegano il lago d’Iseo con il Garda. Attraversiamo Milano sfidando le insidie del traffico e della tormentata pavimentazione urbana.

In città


La HONDA, già provata da Motociclismo (fascicolo di marzo 2007), è una conferma: facile, leggera (189 kg rilevati) e scattante. È proprio il caso di dirlo: messe due marce, ci si sente subito a proprio agio. Ottima la triangolazione sella-pedane-manubrio, con le gambe accolte in maniera perfetta negli incavi del serbatoio e il manubrio piuttosto lontano e molto stretto.

SUZUKI
ha un serbatoio che appare gigantesco rispetto a quello delle concorrenti e le forme abbondanti vengono in parte confermate dalla nostra bilancia che segna 200 kg tondi tondi. Per stringere il manubrio, sulla GSR ci si ritrova in una posizione un po’ distesa, ma non è affatto scomoda, benché la zona di raccordo tra sella e serbatoio presenti una protuberanza troppo accentuata, e per questo fastidiosa.

KAWASAKI
ha un piano di seduta alto ed il manubrio largo e ravvicinato, è la meno confortevole, soprattutto nell utilizzo urbano: buche, tombini e pavé si sentono su manopole e sella senza troppi filtri. La 750 accusa anche il peso più elevato del gruppo (213,6 kg rilevati) ed un raggio di sterzata poco favorevole a disimpegnarsi nelle manovre da fermo e nello slalom tra le auto in colonna, pratica nella quale invece eccelle la Yamaha

YAMAHA
insieme con la Honda, segna un peso molto basso (190,4 kg). In più, il manubrio alto e la sella bassa della FZ6 S2 trasmettono grande confidenza, facendo assumere al pilota una postura poco sportiva ma certamente confortevole.

In autostrada


Prima di affrontare serpeggianti strade collinari, ci infiliamo in autostrada, dove le quattro naked corrono rapide contro un muro d’aria, che a 130 km/h è deviato leggermente solo dal largo gruppo ottico di Honda e Kawasaki, mentre su Suzuki e Yamaha il busto è investito quasi in pieno. Le vibrazioni sono più fastidiose sulla naked Suzuki: si presentano sul manubrio a partire dai 7.000 giri e si trasferiscono progressivamente alle pedane 2.000 giri più in alto. Sulla FZ6 si avvertono sulle pedane a partire dai 5.000 giri; arrivano intorno ai 6.000 anche sulle pedane della Hornet e sulla sella della Z750, unica, quest’ultima, ad avere riser manubrio montati su efficaci silent-block.

Fuori città


LASCIATA L'AUTOSTRADA abbiamo iniziato i test spingendo le moto fino al loro limite e portandole su e giù per i tornanti.

IL MOTORE DELLA Z750
fa sentire la propria superiorità. La coppia massima rilevata dal nostro Centro Prove ha un valore superiore a quelli massimi delle altre tre. Tradotto: basta spalancare la manopola del gas a qualsiasi regime per ricevere una spinta vigorosa e priva di flessioni, anche se l’allungo non è esaltante, con il limitatore che “taglia” poco dopo gli 11.500 giri. Davvero ottimo il cambio su strada, preciso negli innesti e con una corsa corta alla leva. Alzando il ritmo, la Kawasaki è quella che invoglia a spingere ancor di più. Nei rapidi cambi di direzione si sentono il peso e il baricentro più alti rispetto alle concorrenti, ma nel misto stretto è comunque rapida a scendere in piega e a prendere la corda.

LA HORNET
segue da vicino la settemmezzo: il suo motore, derivato da quello della CBR600RR, è il più moderno e più vigoroso tra le 600. I rapporti si inseriscono in rapida sequenza con la stessa rapidità e precisione riscontrati sulla sportiva da cui deriva. Hornet è la più facile anche quando si forza il ritmo.

LA SUZUKI
sfodera una spinta molto lineare ai regimi medio-bassi, e, pur arrivando fino alla soglia dei 13.000 giri, si appiattisce già intorno ai 10.500, mortificandone l’allungo. Delude il cambio, lungo negli innesti, anche se discretamente morbido. La Suzuki è svelta nelle “esse” e si affida all’avantreno più reattivo del lotto (nonostante quote ciclistiche molto “aperte”), che trasmette fiducia anche in percorrenza di curva.

L'EROGAZIONE YAMAHA
è, invece, più appuntita e sembra non dare nulla fino ai 6.000 giri. Da qui in avanti la lancetta del contagiri schizza rapida fino a toccare il regime di potenza massima, ma fuori dalle curve le altre tre naked hanno già preso metri di distanza. A questo si aggiunge un cambio che, man mano che si scalda il motore, diventa più rumoroso e un po’duro negli innesti. La FZ6 sale in vetta alla classifica per quanto riguarda il trasporto del passeggero: la porzione di sella posteriore è ampia e ben imbottita ed i maniglioni laterali offrono un valido appiglio. Yamaha, come già accennato, accusa una posizione troppo turistica e “seduta”, con pedane avanzate e manubrio alto: il risultato è una guida passiva che non invoglia a mantenere ritmi di guida sostenuti. Le sospensioni sono morbide e totalmente prive di regolazioni. Scarsa anche la luce a terra, per cui le pedane strisciano presto nelle pieghe più decise.
© RIPRODUZIONE RISERVATA