Com'è fatta
Giugno 2001. Per la prima volta guidiamo
la Brutale 750, quella pregiata, la Serie Oro. Ne rimaniamo estasiati,
eccitante anche se nervosa. E’ piaciuta anche a voi, i nostri lettori,
così tanto che l’avete votata in massa per il Premio la moto
dell’anno.
Presentata nel 2000, per tre anni è stata un chimera, tanto seducente quanto
impossibile da comprare. Oggi è una realtà e chi ha 14.830 euro può portarsi
a casa questa S, la versione povera.
La cilindrata 750 è morta. Viva la 750!
Oggi che le sportive e le naked a 4 cilindri sono quasi esclusivamente
medie (600 cc) o maxi (1000 cc), se c’è un motivo per
desiderare
una “settemmezzo”, questo motivo si chiama MV
Agusta Brutale
750.
Fermarsi a un semaforo significa attirare gli sguardi.
Parcheggiarla
tra le altre moto significa capire che gli sguardi erano solo per lei...
La Brutale fa parte di quella ristretta cerchia di moto che lasciano il
segno, soprattutto in chi la guida.
La posizione di guida è raccolta,
il manubrio vicino, la sella un po’ dura e le ginocchia
si incastrano perfettamente sui fianchi del serbatoio. Diversamente
da altre sportive “svestite” sulla Brutale si sta seduti
“dentro”,
non “sopra” e la sensazione che se ne riceve è di controllo
totale.
Le finiture poi sono da special e dovunque “cada”
l’occhio si
trovano particolari che testimoniano la cura di ogni dettaglio:
il faro con il logo, le leve al manubrio, il microscopico manettino
dello starter, la posizione della pompa freno posteriore,
gli specchietti, lo scarico, il carter frizione. In mezzo
a tanta originalità la cosa meno ricercata sembra la strumentazione,
ereditata dalla F4 e che qui, completamente esposta, sembra forse troppo
grossa… ma è proprio cercare il “pelo nell’uovo”.
Rispetto alla Serie Oro la “S” ingrassa
di 9 kg circa (195,6 kg contro 186,4) e ciò è dovuto ai materiali.
Dove qui c’è alluminio e plastica (di qualità), su quella più
pregiata
c’era magnesio e carbonio. Ma la moto è la stessa. Una piccolissima
differenza è nelle quote della ciclistica: l’inclinazione del
cannotto
di sterzo passa da 24 a 24,5° e l’interasse da 1.398
a 1.414 mm, per mitigare il nervosismo della ciclistica e
guadagnare in stabilità.
Una volta in sella ci si sente protesi
in avanti e si avverte una sensazione di grande rigidità. Non
può che essere così, basta osservare le dimensioni delle piastre di
sterzo, della forcella e del perno ruota. E poi la Brutale
è corta di “corpo”, sopra al gommone da 190/50 c’è un
codino
al tempo stesso tozzo e filante che la fa sembrare più piccola di quel
che è.
Ed ora premiamo il tasto start…
Come va
Il sound degli scarichi sovrapposti ed il rumore di aspirazione
lavorano insieme per dar vita ad un “concerto”
sempre più coinvolgente
al salire di giri. La rumorosità meccanica è superiore alla
media.
Partiamo. Tra i 2.000 e i 5.000 giri non c’è la forza
che ci si
aspetterebbe da una nuda così “muscolosa”.
I giri salgono in maniera regolare ma lentamente.
Per fare un confronto, la Speed Triple è subito “cattiva”, la Hornet
900 è molto pronta, la Brutale comincia a fare sul serio in prossimità
dei 6.000 giri. Da lì in poi assume un altro carattere, con un crescendo
di potenza e coppia gasante. La coppia in particolare si mantiene su
ottimi livelli, tra i 6 e i 7 kgm dai 6.000 ai 13.000 giri.
Definire perfetto il cambio sarebbe riduttivo, è precisissimo
ed ha rapporti ravvicinati. Non temiamo smentite dicendo che è migliore
dei migliori cambi giapponesi.
Il funzionamento del sistema di iniezione elettronica è invece
perfettibile.
Un po’ tutte le moto ad iniezione soffrono un po’
l’apri-chiudi
ed abbiamo riscontrato anche sulla Brutale poco feeling con il gas
quando lo si “pela”. In rilascio c’è molto freno
motore
e riaprendo la risposta è secca anche perché mancano dei veri parastrappi
nel mozzo ruota.
Il comportamento della ciclistica però è fantastico. Nel misto entra
in curva agile e progressiva, arrivando alla corda piegatissimi
senza avvertire alcuno scompenso ed in uscita c’è sempre la trazione
necessaria.
Tanta agilità nello stretto non si paga minimamente sul veloce,
dove la stabilità è sempre notevole a qualsiasi andatura. La Brutale
non risente dell’effetto vela tipico delle potenti naked permettendo così
di affrontare decisi anche i curvoni più impegnativi. Ci sembrava impossibile
e così siamo andati anche in pista a Monza per verificarlo in
condizioni
limite, ma niente, è sempre lì, inchiodata sulla traiettoria
senza sbavature né sbacchettamenti.
Le sospensioni, tarate sul rigido, lavorano benissimo, in particolare
la forcella Marzocchi rovesciata con steli da ben 50 mm! (Sulla
F4 c’è un Showa con steli da 49 mm). Il mono è invece fin troppo
sostenuto ed abbiamo infatti preferito sfrenarlo un po’ in
compressione.
Tanta rigidità ovviamente si paga in termini di comfort, quindi
se andare in città o a spasso è comunque sempre possibile, pavé e tombini
fanno battere i denti.
Ottimi i freni (doppio disco da 320 mm con pinze Nissin a 6
pistoncini)
in qualsiasi frangente, vanno solo ben rodati (la moto in prova ci è stata
consegnata imballata nella sua cassa). Efficace anche il posteriore,
scevro da bloccaggi indesiderati ma utile sia tirando sia andando
tranquillamente.
Il passeggero è accolto degnamente solo per qualche gita non
troppo lunga perché si tratta comunque di uno strapuntino anche se
non scomodo come quello di una sportiva pura.
Sempre in tema di comfort sono anche le vibrazioni ad essere
eccessive,
con un frequenza via via più fastidiosa al salire di giri.
Per quanto riguarda le prestazioni, non fraintendete il nostro giudizio
sull’erogazione un po’ vuota ai bassi regimi. La Brutale di
cavalli
ne ha da vendere (oltre 110 alla ruota a 12.500 giri), soprattutto
considerando che è una 750 e che inevitabilmente verrà confrontata con
le 1000. A proposito. Al Salone di Milano vedremo la F4 1000. Quel motore
arriverà anche per la Brutale e allora... sarà libidine pura!
Scheda tecnica
Dati tecnici dichiarati
Motore:
a 4 tempi, 4 cilindri in linea frontemarcia,
alesaggio per corsa 73,8x43,8 mm,
cilindrata 749,4 cc,
rapporto di compressione 12:1,
distribuzione a doppio albero a camme in testa con comando a catena centrale,
4 valvole per cilindro,
lubrificazione a carter umido con pompa trocoidale,
raffreddamento a liquido,
potenza max 127 CV (93,4 kW) a 12.500 giri,
coppia max 7,9 kgm (77,49 Nm) a 10.500 giri.
Alimentazione:
a iniezione elettronica Weber-Marelli 1,6 M,
diametro dei corpi farfallati 46 mm;
capacità serbatoio carburante 19 litri di cui 4 di riserva.
Accensione: elettronica a scarica induttiva;
candele NGK CR9EB oppure Champion G59C.
Impianto elettrico: batteria 12V-9Ah.
Frizione: a dischi multipli in bagno d’olio con comando idraulico.
Cambio: a 6 marce.
Valore rapporti:
2,923 (13/38) in prima,
2,214 (14/31) in seconda,
1.777 (18/32) in terza,
1,500 (20/30) in quarta,
0,759 (22/29) in quinta,
1,210 (19/23) in sesta.
Trasmissione:
primaria a ingranaggi a denti dritti, rapporto 1,723 (47/81);
finale a catena, rapporto 2,928 (14/41).
Telaio:
perimetrale a traliccio in tubi tondi d’acciaio al CrMo con parti fuse
in alluminio;
inclinazione cannotto di sterzo 24°,5,
avancorsa 101,5 mm.
Sospensioni:
anteriore forcella upside-down Marzocchi con steli da 50 mm completamente
regolabile, escursione ruota 128 mm;
posteriore forcellone monobraccio in lega d’alluminio con sistema di
regolazione
dell’altezza del retrotreno, leveraggi
progressivi e monoammortizzatore idraulico completamente regolabile, escursione
ruota 120 mm.
Ruote:
cerchi in lega leggera, anteriore 3,50x17”,
posteriore 6,00x17”;
pneumatici, anteriore 120/65-17, posteriore 190/50-17.
Freni:
anteriore a doppio disco flottante da 310 mm con pinze a 6 pistoncini;
posteriore a disco da 210 mm con pinza a 4 pistoncini.
Dimensioni (in mm) e peso:
lunghezza 2.026,
larghezza 820,
interasse 1.414,
altezza sella 805,
peso a vuoto 185 kg.
Prestazioni: velocità max 250 km/h autolimitata.
Manutenzione
Tagliando: programmato ogni 12.000 km.
Lubrificazione: olio raccomandato multigrado SAE 10W-40; sostituzione
ogni 12.000 km, capacità coppa 3,6 litri.
Distribuzione: gioco valvole da controllare ogni 24.000 km.
Pneumatici: pressione di gonfiaggio, ant 2,50 bar, post 2,50 bar.
Rilevamenti strumentali
Potenza massima: 110,44 CV a 12.500 giri alla ruota
Coppia massima: 7,11 kgm a 10.500 giri alla ruota
Velocità max: 244,3 km/h
Accelerazione 0-400 metri: 11,313 sec
Rirpesa 400 metri da 50 km/h in sesta marcia: 13,370 sec