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MV Agusta 98, sogno o son Vespa

La prima moto della fabbrica di Cascina Costa (VA) nasce in gran segreto alla fine della seconda guerra Mondiale. Dotata di un motore 2T di 98 cc, è semplicissima nella costruzione e ha lo stesso nome dello scooter Piaggio. Ma non sarà mai una Vespa
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È una Vespa che non è nata in Piaggio a Pontedera e che non è nemmeno uno scooter. È una moto, che arriva da Cascina Costa, nella provincia di Varese, ed è stata la prima MV Agusta mai prodotta dall'azienda lombarda.

È una moto molto semplice, il suo motore a due tempi ha un cambio a soli due rapporti ed utilizza un preselettore esterno: tecnicamente il propulsore non ha caratteristiche tecniche innovative ed è molto simile ad altre realizzazioni degli anni ’40. Il raffreddamento è ad aria con l'alettatura particolarmente estesa e la candela di accensione posta quasi in centro alla camera di combustione. Il telaio è in sottili tubi di acciaio ad alta resistenza, è rigido nella parte posteriore e il comfort di marcia è affidato unicamente alle molle della larga sella monoposto e alla forcella del tipo a parallelogramma.

Un motore indiavolato

La MV 98 viene presentata ufficialmente il 24 dicembre 1945 e prodotta in pochissimi esemplari fino ai primi mesi dell’anno successivo. Già nella primavera del 1946 la motoleggera lombarda viene ampiamente modificata proponendo la versione Turismo: il telaio monta ora la sospensione posteriore del tipo a ruota guidata con ammortizzatori telescopici, viene montato di serie un piccolo portapacchi, eliminato il decompressore sulla testata che facilità l'avviamento e il cambio acquista una marcia in più mentre il suo comando è in blocco nel carter motore. Altra modifica è l'utilizzo della distribuzione a correnti incrociate nel cilindro, utilizzando contemporaneamente un pistone a testa piatta al posto di quello con il deflettore del flusso della prima versione. Sul copricarter motore di sinistra è impressa la scritta Agusta Milano, mentre gli esemplari marchiati Vespa portano il logo “emmevi” in corsivo, ovviamente come riferimento alla Meccanica Verghera, marchio che viene ripreso sul serbatoio incastonato in un ingranaggio, simbolo delle officine meccaniche. C'è pure un’ala, il richiamo ai trascorsi aeronautici dell'azienda. Per Agusta troviamo solo una A maiuscola sulla destra del carter motore e sul tappo in bachelite del serbatoio.

Le "impressioni di guida" riportate da Motociclismo del 1946 sono davvero lusinghiere e promuovono senza dubbi la piccola motoleggera di MV. Si legge che "... abbiamo potuto renderci conto della eccezionale maneggevolezza della piccola macchina e dell'indiavolato brio del suo motore. L'avviamento è di facilità esemplare ed i cambi marcia sono d'una dolcezza rimarchevole. Anche ai bassi regimi il motorino ha un tiro notevole tanto che permette la marcia a velocità bassissima in presa diretta... Per quanto riguarda il comfort fornito dal telaio elastico esso è eccellente ed altrettanto si può dire della frenatura. La leggerezza del complesso fornisce una impressione simpaticissima di agilità assai piacevole".

Arriva la versione Lusso

Alla Fiera Campionaria di Milano dell’agosto 1946 viene presentato il modello Lusso dotato di forcella telescopica che poi caratterizzerà anche la versione Sport, quest'ultima differisce per scarico libero, telaio leggermente più corto e motore potenziato sino a 5 CV. La produzione della MV 98 continua fino al 1949 quando le era già stato affiancato il modello di 125 cc che resta in produzione per due anni (1948 e 1949), dispone di misure di alesaggio e corsa di 53x56 mm, potenza 4,5 CV a 4.500 giri/min, velocità massima di 82 km/h e peso di 75 kg.
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