Sul motore si può intervenire variando l’alzata, anticipando o ritardando i punti di apertura e chiusura delle valvole, o ancora utilizzando solo una delle 2 valvole di aspirazione (nel caso di motori 4 valvole per cilindro, ovviamente) o escludendo addirittura uno o più cilindri tramite l’attuazione degli assi a camme. I sistemi più utilizzati in campo motociclistico sono quelli di tipo centrifugo, per la compattezza degli attuatori e per la possibilità di variare più parametri della distribuzione. Alcuni esempi in campo motociclistico sono il
Ducati Variable Timing (DVT,
Multistrada 1260 e
XDiavel), Kawasaki Variable Timing (GTR1400), Suzuki SR-VVT (
GSX-R1000R), Honda Vtec (
VFR800) e Yamaha VVA (N-Max 125-155 e
Tricity 155)… ma sulle differenti caratteristiche tecniche adottate da ognuno ci torneremo in seguito.
L’ottimizzazione delle prestazioni dei motori motociclistici avviene tramite l’elettronica di gestione del motore: in prospettiva, però, vi sono sistemi (come quello a gestione elettronica già brevettato da Suzuki) che consentiranno di migliorare ancora il rendimento dei motori a ogni regime. Addirittura è possibile, utilizzando un sistema di controllo dell’alzata delle valvole, arrivare all'eliminazione completa delle valvole a farfalla nel condotto di aspirazione, demandando totalmente il compito di parzializzare la quantità d’aria in ingresso alle sole valvole nella testata, magari abbinando il tutto a sistemi di iniezione diretta in camera di combustione del carburante.