La domenica sera tardi sono entrato in casa e, ancora vestito, mi sono buttato sul letto. Tempo tre secondi ero già addormentato. Stanco, distrutto, prosciugato, collassato. Dopo un weekend di fiera -e che fiera, il
Motor Bike Expo!- speso a fotografare moto, personaggi -non solo quelli del
nostro contest - camminando su e giù per i padiglioni, respirando decine di odori, stringendo centinaia di mani, incrociando migliaia di sguardi (senza farsi distrarre dalle
belle ragazze presenti negli stand, anche
al nostro), con la testa già proiettata alle dieci pagine da scrivere su
Motociclismo di febbraio, oltre agli articoli e alle
gallery per il sito, senza contare Instagram… beh, dopo tutto questo ho mollato la tensione e ho dormito come un sasso. Ma in sogno mi sono riapparse tante immagini archiviate nel cervello e i processi onirici hanno cominciato a lavorare.
Una doverosa premessa
Metto le mani avanti: non venite a criticarmi per quello che troverete scritto da qui in avanti. Questo è un angolo di idee personali ed esente dalla censura dettata dal
politically correct: esprimo solo un parere, non aspiro ad imporre un pensiero. Se non siete d’accordo, cliccate pure sul pulsante rosso con la X in alto a destra del vostro pc. Oppure mettete un vostro commento in fondo all’articolo: seguire i pareri dei lettori di Motociclismo è lo strumento più utile per fare meglio la rivista, proprio come piace a voi. Ma intanto…