Con il Motomondiale 2020 bloccato a causa della pandemia di Coronavirus per i team è un vero e proprio bagno di sangue dal punto di vista economico. Da una parte si trovano a dover pagare gli stipendi ai propri dipendenti e ai piloti e dall’altra non ricevono i soldi dagli sponsor. Per questo motivo Dorna sta intervenendo con una serie di aiuti economici. Per cercare di ridurre ulteriormente i costi e limitare i danni di questo stop forzato Dorna, MSMA (i produttori), IRTA (le squadre) e FIM (la federazione) hanno deciso di “congelare” per la MotoGP le specifiche di motore e aerodinamica 2020 fino al termine della stagione 2021.
Ciò non solo ridurrà i costi di sviluppo per i sei produttori impegnati nella massima classe del Motomondiale, che non dovranno costruire una moto nuova per il prossimo anno, ma si tradurrà anche in costi di leasing inferiori per i team indipendenti. Attualmente, i quattro produttori principali (Ducati, Honda, Yamaha e Suzuki) devono utilizzare lo stesso layout del motore per tutta la stagione, ma possono introdurre una nuova specifica nel round di apertura dell'anno successivo. A tutti, invece, è consentito un massimo di due versioni della carenatura per stagione.
KTM e Aprilia, essendo “squadre in concessione”, sono attualmente esenti dal “congelamento” del motore e quindi potrebbero avere la possibilità di guadagnare più terreno sui "big four".
Sebbene quest’anno la MotoGP debba ancora prendere il via, le specifiche del motore 2020 sono state omologate in remoto lo scorso 25 marzo, quando sono stati presentati anche i disegni digitali dei primi progetti di carenatura di ciascuna squadra. Il telaio e l'elettronica non sono attualmente coperti da alcun blocco dello sviluppo.