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Redding chiede scusa: "Ho detto parole scandalose"

Scott Redding, dopo le parole di fuoco dette al termine del GP d'Austria, ha chiesto scusa alla Casa di Noale e al proprio team. Le dichiarazioni del pilota, dispiaciuto per il proprio comportamento
1/23 Redding festeggia la sua prima vittoria mondiale nel 2008 in sella alla Aprilia Blusens a Donington
Fine settimana da dimenticare per Aprilia quello al Red Bull Ring, non solo per quanto riguarda i risultati di gara, ma anche per le dichiarazioni rilasciate dai propri piloti, in particolare da Scott Redding. Il pilota britannico aveva commentato la performance della sua Aprilia RS-GP in modo alquanto singolare: "Non puoi far brillare la merda, anche se ci provo" (cliccate qui per leggere la dichiarazione completa).

Dopo aver riflettuto su quanto detto, Scott ha deciso di affidare ai social network le proprie scuse.

“Oggi devo le mie più grandi scuse a tutta la squadra e ad Aprilia. Quello che ho detto durante l’intervista post gara non è accettabile e frutto della frustrazione del momento. Le emozioni erano troppo forti e mi sono lasciato andare a parole dette con rabbia. Sono un ragazzo di 25 anni e il mio ruolo mi impone di essere un modello per i più giovani, di essere maturo e comportarmi in modo decoroso. Il mio team e Aprilia stanno facendo tutto il possibile per migliorare la moto e abbiamo alcune novità da provare per essere più competitivi. Si lavora insieme, si impara insieme e si cresce insieme. Per questo, dal profondo del mio cuore, chiedo scusa per quello che ho detto. Le mie parole sono state scandalose e me ne dispiaccio. Imparerò da questo errore”.

In un periodo dove Redding le sta provando tutte per catalizzare su di se l'attenzione (cliccate qui per vederlo mettere il ginocchio a terra in... bicicletta), la sfuriata dopo la gara austriaca non ci voleva. Ricordiamo infatti che, attualmente, il pilota inglese è ancora piedi per il 2019 (al suo posto arriverà Andrea Iannone). L'ultima offerta ricevuta dalla Casa di Noale riguardava il suo coinvolgimento nel ruolo di collaudatore, ma temiamo che ora le trattative possano essersi complicate.
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