L'ipotesi è suggestiva, ma non credo che sia così. La MotoGP di questi ultimi tempi sta diventando davvero complicata. Il moscissimo quinto posto di Bagnaia nella Sprint e le vittorie tardive di Diggia secondo me fanno parte dello stesso calderone in cui è finito l'attuale campionato. Come amo ripetere spesso, io seguo assiduamente le gare in televisione fin dal 1983, anno del primo titolo di Freddie Spencer. Bene o male, ho assistito a campionati in cui i protagonisti erano sempre gli stessi. C'erano da uno a quattro dominatori e il resto faceva un altro sport. I dominatori si spartivano i primi tre gradini del podio. Tra loro c'era quello che vinceva sempre, così come quelli che finivano sempre secondi o terzi e che vincevano almeno un paio di gare all'anno. Questa situazione ultimamente vedeva protagonisti Rossi, Lorenzo, Stoner e Pedrosa, i Fantastici Quattro. Poi Marquez ha preso il posto di Stoner, ma la situazione era sempre quella: un'elite davanti al resto del Mondo. Le cose sono cambiate drasticamente e quasi di colpo quando Dorna ha preso a castrare pesantemente le moto vincenti introducendo regolamenti sempre più restrittivi. I guai, per Honda, sono iniziati nel 2016, quando è stata costretta a utilizzare una centralina elettronica comune per tutti, imposta dall'alto e non sviluppata da lei. E che, sulla RCV, lavorava chiaramente peggio della sua, che dovette buttare alle ortiche. I risultati della nuova politica si sono visti già quell'anno. Nel 2015, le 18 gare vennero vinte da quattro piloti: Rossi, Lorenzo, Marquez e Pedrosa, su Yamaha e Honda ufficiali. Come sempre. Nel 2016, i vincitori furono nove (ai soliti Rossi, Lorenzo, Marquez e Pedrosa si aggiunsero Miller, Viñales, Iannone, Crutchlow, Dovizioso) in sella a Honda ufficiali e private, Yamaha, Suzuki e Ducati. Non fu un caso, faceva parte del disegno di Dorna per rendere le gare più avvincenti ed equilibrate. Il rovescio della medaglia è che il Fenomeno con la F maiuscola, ovvero il pilota fuoriclasse che svetta per talento personale, fa più fatica ad emergere. Vediamo bene ciò in questo 2023, dove si sono scatenate una serie di variabili per cui è dura davvero pronosticare un vincitore.