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di Matteo Aglio
01 September 2022

Michelin: "In MotoGP la gomma anteriore è sempre più sollecitata"

Piero Taramasso, responsabile pista Michelin, è il riferimento per tutti i piloti per quanto riguarda il comparto pneumatici. Con lui abbiamo voluto capire quanto questo componente è importante e quali sono le variabili che ne vanno ad esaltare o ridurre le prestazioni in una MotoGP sempre più competitiva ed evoluta

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Il grip in piega: pochi millimetri di gomma per pieghe di oltre 60°

Quando qualcosa va storto, di solito si dà la colpa alle gomme. Piero Taramasso, responsabile di Michelin sui campi di gara, sa bene che questa è una delle regole non scritte delle corse ed è preparato anche questa volta.

Gli pneumatici anteriori della MotoGP stanno mostrando alcuni limiti - e non lo nasconde - ma, come spesso accade, quello che si vede non è tutto.

"Le moto sono cambiate molto, anche solo negli ultimi due anni, e di conseguenza lo stile di guida dei piloti - spiega Taramasso -. Tutti cercano di guadagnare tempo nella zona di frenata, è un'evoluzione dello stile introdotto da Marc Marquez, che stacca molto tardi e molto forte. Inoltre anche l'aerodinamica è progredita tanto e dai nostri dati vediamo che sull'anteriore ora c'è molto più carico, specialmente per via delle ali: aumentando il peso sulla gomma anteriore aumenta anche lo stress. Anche alcune carene influenzano le temperature degli pneumatici, per non parlare dei freni che sprigionano sempre più calore. Infine, ci sono gli abbassatori che danno più aderenza".

Qual è la conseguenza?

"Il pneumatico anteriore è sempre sotto stress, non c'è un momento in cui possa riposarsi e raffreddarsi. Prima dell'introduzione degli abbassatori, in accelerazione il peso andava sul posteriore e la gomma anteriore era meno stressata, ora invece è sempre sollecitata. Tutti questi fattori messi insieme fanno sì che le pressioni e le temperature di funzionamento all'anteriore siano sempre più alte. Quando una gomma si surriscalda perde grip e prestazioni".

Questo vale per tutti allo stesso modo?

"C'è chi riesce ad adattarsi e chi invece non riesce a guidare, anche con un aumento minimo della pressione. Lo stesso vale per le moto: alcuni Costruttori hanno trovato delle soluzioni per tenere pressione e temperatura sotto controllo".

Quindi se si sorpassa meno non è "colpa" delle gomme?

"È facile dirlo, ma sono le moto a essere cambiate e lo stress sullo pneumatico anteriore è aumentato. Il nostro pneumatico per la MotoGP è lo stesso da 5 anni".

Avevate però in progetto di cambiarlo, prima che la pandemia di Covid rovinasse i vostri piani.

"Avevamo notato questa tendenza a mettere sempre più carico sulla gomma anteriore e avevamo iniziato a lavorare sulla sua evoluzione. Avevamo fatto due test, uno a Barcellona e uno a Misano, ma il Covid ci ha impedito di continuare con le prove. Stiamo lavorando comunque su una nuova gomma e la vorremmo presentare alla fine di questa stagione, per poi continuare con i test nel 2023 e introdurla in gara nel 2024. Questo pneumatico sarà meno sensibile agli sbalzi di pressione e temperatura".

Esiste quindi una difficoltà a sorpassare?

"Non nego questo problema, se così vogliamo chiamarlo, ma non si presenta ovunque. Nella prima parte di stagione si sono visti molti sorpassi, dipende dalla pista e soprattutto dalle condizioni climatiche, il grande caldo e l'umidità peggiorano la situazione. Ci sono circuiti in cui storicamente è più difficile superare e altri meno, senza dimenticare l'importanza dello stile di guida".

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