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Nuova MotoGP: è vero Sprint in avanti?

Cambia profondamente il format del Motomondiale per restituire interesse al campionato, in particolare infiammando il sabato con la (bellissima) Sprint Race. Ecco cosa ci è piaciuto e cosa no del nuovo format

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Su Pecco e la sua Ducati, mattatori del GP, c'erano pochi dubbi. La notizia di giornata, fra un meraviglioso Bezzecchi e una Aprilia che mette paura, è che Marc Marquez, complice il naufragio Yamaha, è tornato protagonista. Nel bene, mostrando un’ottima forma fisica e portando una Honda ancora in affanno sia in pole position sia sul podio del sabato; e nel male, rendendosi protagonista di una condotta di gara sopra le righe culminata con l’incidente che ha coinvolto gli incolpevoli Martin e Oliveira e che gli costerà due long lap penalty a partire dal prossimo GP.

La Sprint Race

Che spettacolo, la prima gara sprint della storia del Motomondiale! Resterà un grande show io credo solo a patto che Dorna nei prossimi GP inasprisca le sanzioni ai piloti. Ma credo anche che non si possa chiedere loro di snaturarsi troppo per mitigare quello che è il vero problema, ovvero che se raddoppiano le gare, è naturale che raddoppino anche le possibilità di caduta, di incidente, di infortunio. Che si chiami Sprint Race del sabato o GP della domenica, quando scatta il verde un pilota MotoGP rimarrà sempre, per contratto e per attitudine, una belva programmata per vincere. Ed esporlo a questa condizione 42 volte all’anno anziché 21, equivale ad accettare un rischio due volte maggiore in favore dello show. Dobbiamo prenderne atto senza alcuna ipocrisia.

Quattro incidenti pesanti

Portimao ci lascia orfani, per qualche GP, di Pol Espargaro e di Enea Bastianini, ma non è ancora certo che anche Marc Marquez (possibile frattura alla mano) e Miguel Oliveira (forte contusione a una gamba) siano della partita al prossimo GP di Argentina. Non ho memoria di un avvio di stagione del Motomondiale con dei forfait così “pesanti” e con un arrivo al traguardo di solo 14 piloti… ma, come detto, credo sia la naturale conseguenza del nuovo format che trasforma il venerdì in qualifiche ufficiali, il sabato in una gara selvaggia e la domenica… direi pure. Tutto ciò preoccupa ancor di più nella misura in cui consideriamo che a Portimao si era freschissimi di test, mentre dal prossimo GP si partirà “da zero”.

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Le responsabilità

Abbiamo cambiato il format? Benissimo, allora dobbiamo istruire i piloti al meglio senza tuttavia esimere Dorna dalle sue responsabilità. Per prima cosa è inammissibile che una pista che ospita 4 gare di Motomondiale in un week-end (due di MotoGP, una di Moto2, una di Moto3) abbia le vie di fuga con una ghiaia dalla granulosità, in alcuni tratti, inadatta alle moto; per non parlare dell’assenza di air fence in curva 10, cosa che è costata un brutto infortunio a Pol Espargaro. Secondariamente, non si può inserire nel programma una gara sprint accettando che Michelin lasci invariata la fornitura di pneumatici rispetto all’anno scorso. Quindi le solite tre opzioni all’anteriore e solo due al posteriore, dove peraltro il rapporto fra gomme morbide (7) e gomme dure (5) non cambia. Davvero con un programma di prove e di gare così diverso non sarebbe stato opportuno rivedere anche la fornitura di pneumatici?

La Rider Fan Parade

Se la finalità della parata è avvicinare i piloti della MotoGP al pubblico, le scelta delle 10 della mattina, ovvero 4 ore prima del main event della domenica, non sembra la più felice. Primo perché parte del pubblico (sono stati venduti tutti i biglietti a Portimao) è ancora in coda o a cercar parcheggio. E poi perché le tribune semi spopolate, verso le quali i piloti sparavano magliette in favore di telecamera, non sono state lo spot migliore possibile per il GP portoghese. In compenso, la Rider Fan Parade, rispetto al GP della domenica, è un inusuale momento di incontro fra piloti durante il quale si possono chiarire alcuni conti in sospeso del venerdì o del sabato. Come hanno fatto per esempio Marco Bezzecchi e Aleix Espargaro. Chissà, magari diventerà addirittura un momento conviviale fra le nostre amate tigri in gabbia.

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