Come sono andati i test a Sepang sulla MotoGP?
Abbastanza bene, direi. Abbiamo lavorato tanto, provando tante cose sul setting della moto. Ho lavorato anche sul mio stile di guida per cambiarlo nella giusta direzione e siamo migliorati.
Salendo sulla MotoGP, c’è qualcosa che ti ha messo più in difficoltà?
Niente in particolare… in generale, ci sono tante cose da cambiare: lo stile di guida, il setting della moto, ecc. Tutte le cose normali di quando si cambia una moto.
Con Stefan (Bradl) come ti sei trovato?
Bene, bene. Mi ha aiutato molto a Sepang1 e facciamo il nostro lavoro. L’ambiente nella squadra è molto buono.
Tu arrivi dalla Superbike, pensi che la scuola delle derivate di serie dia qualcosa in meno rispetto a chi arriva dalle classi minori del Motomondiale?
No, non penso. Il livello in Superbike è molto alto, molto di più di quello che molti credono. Solo che la moto e le gomme sono diverse. Che si venga dalla SBK o da una Moto2, sono comunque tante le cose da cambiare e gli aspetti su cui lavorare. In qualche modo bisogna sempre adattarsi alla moto nuova.
Melandri si è trovato molto in difficoltà con le Bridgestone…
Questa è la più grande differenza che c’è tra SBK e MotoGP. La gomma è molto rigida e obbliga a cambiare stile di guida. Io sono giovane, quindi mi è più facile cambiare le abitudini per adattarmi a qualcosa di nuovo.
Quali sono gli obiettivi di questa stagione 2015?
Non ho obiettivi per le prime gare. Voglio solo correre nel miglior modo possibile e poi potremo cominciare a lavorare per il campionato. Riuscire ad arrivare tra le prime Open sarebbe un ottimo risultato.