Con la gara di Buriram, Marc Marquez si è laureato Campione del Mondo MotoGP 2019. Il sesto trionfo nella Classe Regina arriva in seguito a una stagione davvero eccelsa per quanto riguarda la costanza e la qualità dei risultati: in 15 gare si è registrato solo uno zero, quello del Circuit of the Americas, mentre nei GP in cui non ha vinto è riuscito a portarsi a casa sempre il 2° posto. Nessuno ha potuto ostacolare il Cabroncito da una stagione quasi perfetta: se nelle ultime quattro gare continuerà con questi risultati, Marquez potrebbe anche battere il record di punti ottenuti in una stagione, siglato da Jorge Lorenzo nel 2010 (383).
L’unico vero rivale di Marquez in questa gloriosa stagione è stato, ancora una volta, Andrea Dovizioso. Sarebbe più corretto chiamarlo il “miglior Andrea Dovizioso di sempre”: sebbene abbia ottenuto solo due vittorie (contro le 6 del 2017), il Dovi ha sempre chiuso nei piani alti, con un 5° e un 6° posto a “sporcare” una striscia di risultati sempre nella Top 4. In forma, sì, ma decisamente più sfortunato del Cabroncito visto che i due zeri li ha ottenuti per dinamiche fortuite: in Catalogna è stato coinvolto in una carambola innescata da Jorge Lorenzo, a Silverstone invece non ha potuto evitare in nessun modo la M1 di Quartararo sdraiata per terra. Insomma, il Dovi in sella alle Rosse di Borgo Panigale migliora con il passare del tempo, come un pregiato vino… rosso.
Sebbene il domino assoluto di Marquez, quest’anno il Cabroncito è stato battuto da altri avversari oltre che da Dovizioso. Il pilota Honda ha dovuto inchinarsi ad uno straordinario Petrucci al Mugello, a un Viñales in forma strepitosa ad Assen e ad un Rins calcolatore a Silverstone. Una menzione speciale va fatta anche a Quartararo che ha lottato con Marquez in diverse occasioni senza, però, mai batterlo in gara. Il francese è riuscito a sconfiggerlo quattro volte nelle qualifiche, anche se Marquez è riuscito a centrare ben nove pole position nel 2019.
Guardando alla Honda, è difficile capire la sua competitività assoluta se i dati statistici vengono “falsati” dalla presenza di un fenomeno come Marquez: l’unica RC213V a palesarsi sul podio e che non fosse quella #93 è stata quella di Crutchlow, con un terzo posto a Losail e uno al Sachsenring. Complessivamente, Ducati si sta rivelando quella più equilibrata grazie ai risultati di Dovizioso, Petrucci e Miller. Anche la Yamaha sta raggiungendo il livello di Ducati, grazie anche agli exploit di Quartararo e il talento di Viñales. Nota di merito anche a Suzuki che, con Rins, si è rivelata una moto che può potenzialmente puntare alla vittoria; buoni anche i risultati di KTM e Aprilia che continuano a migliorare gara dopo gara, stagione dopo stagione.