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Marquez in pole in Argentina, Rossi 2°, poi Lorenzo. Torna il problema gomme

Marc conferma il primato delle libere e conquista la pole col tempo di 1'39”411. Lo seguono Rossi e Lorenzo, unici altri con tempi in "39". In seconda fila Pedrosa, Dovizioso e Iannone. Nelle FP4 brutto episodio per Redding: la sua gomma posteriore soft perde il battistrada, ma Scott fortunatamente non cade. Michelin indaga. Molte cadute in QP, praticamente tutte alla curva 1 per perdita dell'anteriore

FP4: grossi problemi alla gomma posteriore della Ducati di Redding

Nelle prove libere di venerdì del GP di Termas de Rio Hondo 2016, il pilota più veloce è Marc Marquez, che conferma il suo primato anche in FP3 e FP4. Quest'ultima sessione è segnata da un fatto strano che rimanda all'episodio successo a Loris Baz nei test a Sepang: dopo l'inizio della sessione, il battistrada della gomma posteriore della Ducati Pramac di Redding si stacca dalla carcassa, piegando il codino della moto e colpendo il pilota sulla schiena, mentre questo percorre la curva 6 a una velocità di circa 200 km/h. L'inglese, che sta usando le Michelin soft, sorprendentemente non cadu e fortunatamente rimane illeso. Subito dopo viene data bandiera rossa per togliere i pezzi di pneumatico dalla pista e viene detto in tutti i box di non usare le gomme morbide per precauzione. Quindi i piloti scendono di nuovo in pista e Marquez si migliora. A 4 minuti dalla fine viene data nuovamente bandiera rossa per ulteriori verifiche da parte di Michelin sull'accaduto. Una volta dato per la seconda volta il via libera i piloti riprendono la pista, questa volta tutti con le gomme hard: Lorenzo cade alla curva 1 e Marquez si migliora. Il Cabroncito conclude primo anche le FP4 firmando un tempo di 1'39”882, seguito da Iannone e Rossi.

A giornata conclusa Scott Redding ha dichiarato: “E’ stato davvero pauroso. Ho sentito del chattering con la ruota posteriore poi qualcosa mi ha colpito. Ho visto volare ovunque pezzi della moto. Pensavo che la gomma fosse scoppiata e mi stavo preparando ad una brutta caduta. Ma qualche istante dopo ho sentito che la ruota tornava a girare, c’era ancora aria. Sono riuscito ad uscire di pista senza cadere e mi sento fortunato per essere qui in piedi a raccontarlo.”  

Q1: Bradley Smith e Pol Espargarò promossi alla Q2

Nella Q1 scendono in pista i piloti che si sono classificati dalla undicesima posizione in su nel combinato delle FP1-2-3, per giocarsi in 15 minuti i due posti disponibili per passare alla Q2, dove si decretano le prime posizioni della griglia di partenza per la gara. Il grande assente nella prima sessione di qualifiche è Danilo Petrucci, sostituito da Michele Pirro. Subito dopo essere sceso in pista, Hernandez rientra ai box perché Barberà gli fa notare che ha la catena che saltella. Riparte subito dopo le veloci verifiche dei suoi meccanici che non notano dei problemi. Dopo 5 minuti dall'inizio, Pol Espargarò si porta al comando con un crono di 1'40”957 (ben 451 millesimi di vantaggio sul suo miglior tempo precedente), seguito da Miller con 1'41”115. A 8 minuti dal termine cade Miller, mentre Bradley Smith con un tempo di 1'40”605 conquista il primo posto spodestando il compagno di squadra, che comunque migliora facendo segnare al cronometro 1'40”715. Subito dopo Hernandez finisce nella ghiaia, fortunatamente non cadendo, per il problema tecnico che gli era stato segnalato all'inizio della sessione: sembra che la catena salti sulla corona perché si è allungata. A 5 minuti dal termine Espargarò rientra in pista dopo il cambio gomme per provare a migliorarsi. Nel frattempo Miller cambia la moto. Manca un minuto e Baz e Miller conquistano il casco rosso, ma l'australiano finisce a terra quasi al traguardo. All'ultimo giro Bradley Smith conferma il suo primo posto migliorandosi ancora (1'40”552). Invece, l'incidente nella FP4 ha inciso sulla fiducia di Redding che si è classificato quattordicesimo con un tempo di 1'40"750.

Q2: Marquez in pole, Rossi è sulle sue tracce

Inizia la Q2: quasi tutti i piloti escono con la gomma morbida al posteriore, nonostante l'episodio accaduto a Redding nella FP4 (Michelin ha confermato che tre giri si fanno...). Esce subito Lorenzo,ma è Marc Marquez che si porta subito al comando fermando il cronometro a 1'39”411. Lo seguono Jorge, un sorprendente Espargarò, terzo, e Rossi quarto. A 10 minuti dal termine cade Crutchlow e molti piloti rientrano ai box. Subito dopo, le Ducati cominciano a farsi vedere: Iannone si porta in seconda posizione con un distacco di 1”014 dal Cabroncito, seguito da Dovizioso, anche lui molto vicino. Valentino però non ci sta sta: con un contrattacco si porta in seconda posizione e subito dopo rientra ai box. Lorenzo è in quinta posizione, ma anche lui non si accontenta e a 5 minuti dal termine, si migliora e firma un terzo tempo con un distacco di 0”729 da Marquez. Intanto, Bradley Smith finisce a terra, mentre Viñales e Rossi escono dai box, dove invece rientra Lorenzo per cambiare la gomma, che tiene sempre morbida. Il tempo scorre inesorabile e Pedrosa si porta in quarta posizione (+0”853 di distacco dal compagno di squadra), spodestando Iannone. Quasi al termine di questa sessione di qualifiche, Marc Marquez perde l'anteriore e cade alla curva 1, un passaggio insidioso visto che anche gli altri piloti sono finiti a terra in questo punto. Pedrosa migliora ancora e si porta terzo, preceduto da Rossi secondo. Quindi Lorenzo slitta in quarta posizione e Dovizioso in quinta, seguito a sua volta da Iannone.  

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MotoGP: griglia di partenza

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