Losail (QATAR) – Un Casey Stoner più forte che mai ha vinto il Gran Premio del Qatar, in sella alla Honda HRC. L’australiano ha dimostrato di essere veramente in forma. È sembrato quasi più maturo, perché ha saputo gestire bene la gara. È vero, sì, che in Qatar è sempre andato forte, ma la vittoria di oggi è arrivata con una sicurezza mai vista nel pilota di Kurri Kurri, che ha evidentemente una buona dose di fiducia nella moto dell’ala dorata.
Stoner ha fatto il giro veloce in gara, alla tornata numero 13, con un tempo di 1'55.366, di poco più lento del record in gara di 1'55.153, segnato sempre da lui nel 2008.
Casey è riuscito a mantenere un passo di 1’55”, intervallato fra alto e basso, sino al 17esimo giro. Lorenzo ha tenuto l’1’55” sino al 15esimo, mentre Pedrosa ha mollato passando all’1’56” già all’undicesimo, risultando più lento da metà gara in poi.
Ha detto Stoner: “Non sono partito molto bene, perché ho cercato di tenere la mia linea, però mi hanno passato tutti. Poi, durante la gara, Dani – Pedrosa n.d.r. – era più veloce di me. Gli sono stato dietro fino a quando non ha commesso un errore ed io sono riuscito a passarlo”. Ed è proprio qui che Casey è sembrato cambiato. Come se avesse fatto un passo avanti. Non si è fatto prendere dalla foga di improvvisare le manovre azzardate per cui si è sempre contraddistinto e “messo nei guai”, bensì ha studiato il suo avversario, in questo caso il suo compagno di squadra, e lo ha sorpassato al momento giusto, senza sbavature.
Dani Pedrosa ha concluso terzo, con 5”051 di ritardo, sull’altra Honda HRC. Lo ha preceduto Jorge Lorenzo, che era timoroso di non essere riuscito a mettere a punto la Yamaha M1 ufficiale in modo adeguato e ha fatto i salti di gioia, quando ha tagliato il traguardo per secondo, in ritardo di 3”440. Pedrosa ha regalato un momento di grande spettacolo, di quelli che resteranno nella storia del Motomondiale, quando ha tentato di sorpassare Lorenzo, sul rettilineo dei box, inserendosi fra il muretto e la moto del connazionale, dimostrando una “cattiveria” degna di nota nella guida.
Gli sforzi di Pedrosa non gli sono valsi né la vittoria, né la piazza d’onore. Ma non è colpa sua. Un dolore lo affligge e per questo ha mollato, cedendo il passo all’australiano e poi a Lorenzo. Ha spiegato Dani: “Ho lo stesso dolore alla spalle che avevo nelle ultime due gare dell’anno scorso e la mano sinistra tende ad addormentarsi. Sono dispiaciuto, perché, oggi, la moto era molto veloce sia sul dritto, sia in curva”.
Esultava, al parco chiuso, quasi incredulo Lorenzo: “Oggi sono stato costante. Quando stavo per cadere in una curva, ho pensato: ‘per questa volta è meglio terzo’. Però, poi, ho sentito quella carica che mi ha spinto a cercare il secondo posto che si poteva fare”.
Ha espresso la sua soddisfazione anche Valentino Rossi, che ha concluso settimo, sulla Ducati Desmosedici GP11, con un distacco di 16”431 da Stoner. Il pesarese si è detto fiducioso per le prossime gare. “Alla fine ho lo stesso problema con la Ducati di quello che avevo con la Yamaha l’anno scorso. Questo vuol dire che ad essere sottotono è il mio fisico e che su di esso c’è ancora da lavorare. Ma è solo una questione di tempo e potrò tornare ad essere competitivo. Per andare a posto ci vorrà un altro mese e mezzo. La prossima gara sarà a Jerez de la Frontera, in Spagna, che è un circuito meno impegnativo dal punto di vista fisico”. Rossi ha poi aggiunto una nota tecnica positiva sulla rossa di Borgo Panigale: “ha una buona dose di cavalli e consente di fare delle belle partenze”. Il miglior tempo realizzato dal nove volte iridato non è stato particolarmente brillante: 1'56.053, arrivato al 15esimo passaggio dal traguardo.
Gli altri protagonisti della gara sono stati Andrea Dovizioso, che ha terminato quarto con la Honda HRC, e Marco Simoncelli, quinto con la Honda di Gresini. Supersic si è inserito su Dovi con un sorpasso di forza, carena contro carena. Poi in gara Dovizioso si è ripreso la quarta piazza, ma ha sofferto. Perché l’inseguitore, quest’anno, non scherza per nulla e mostra grandi progressi. Dovizioso ha fatto il suo giro più veloce nella tornata conclusiva: 1'55.837. Mentre Simoncelli aveva il suo miglior passo al quarto giro, con 1'55.871.
È stato, invece, deludente Cal Crutchlow, con la Yamaha M1 “clienti” della Tech3, che concluso undicesimo, ma ha guidato molto sottotono, perdendo quella dose di aggressività con cui si era distinto nelle prove.
La moto più veloce in pista è stata la Ducati di Hector Barbera con una punta di 330,2 km/h e una media di 328,8 km/h.
Tutti i piloti hanno girato con una gomma molto dura davanti e con una copertura dura dietro.
Pos.
|
Points
|
Num.
|
Rider
|
Nation
|
Team
|
Bike
|
Km/h
|
Time/Gap
|
1
|
25
|
27
|
Casey STONER
|
AUS
|
Repsol Honda Team
|
Honda
|
166.5
|
42'38.569
|
2
|
20
|
1
|
Jorge LORENZO
|
SPA
|
Yamaha Factory Racing
|
Yamaha
|
166.3
|
+3.440
|
3
|
16
|
26
|
Dani PEDROSA
|
SPA
|
Repsol Honda Team
|
Honda
|
166.2
|
+5.051
|
4
|
13
|
4
|
Andrea DOVIZIOSO
|
ITA
|
Repsol Honda Team
|
Honda
|
166.2
|
+5.942
|
5
|
11
|
58
|
Marco SIMONCELLI
|
ITA
|
San Carlo Honda Gresini
|
Honda
|
166.1
|
+7.358
|
6
|
10
|
11
|
Ben SPIES
|
USA
|
Yamaha Factory Racing
|
Yamaha
|
165.9
|
+10.468
|
7
|
9
|
46
|
Valentino ROSSI
|
ITA
|
Ducati Team
|
Ducati
|
165.5
|
+16.431
|
8
|
8
|
5
|
Colin EDWARDS
|
USA
|
Monster Yamaha Tech 3
|
Yamaha
|
164.8
|
+26.293
|
9
|
7
|
69
|
Nicky HAYDEN
|
USA
|
Ducati Team
|
Ducati
|
164.8
|
+27.416
|
10
|
6
|
7
|
Hiroshi AOYAMA
|
JPN
|
San Carlo Honda Gresini
|
Honda
|
164.7
|
+28.920
|
11
|
5
|
35
|
Cal CRUTCHLOW
|
GBR
|
Monster Yamaha Tech 3
|
Yamaha
|
164.3
|
+34.539
|
12
|
4
|
8
|
Hector BARBERA
|
SPA
|
Mapfre Aspar Team MotoGP
|
Ducati
|
164.3
|
+34.829
|
13
|
3
|
17
|
Karel ABRAHAM
|
CZE
|
Cardion AB Motoracing
|
Ducati
|
164.1
|
+37.957
|
Not Classified
|
|
|
24
|
Toni ELIAS
|
SPA
|
LCR Honda MotoGP
|
Honda
|
162.8
|
4 Laps
|
|
|
65
|
Loris CAPIROSSI
|
ITA
|
Pramac Racing Team
|
Ducati
|
142.4
|
21 Laps
|
|
|
14
|
Randy DE PUNIET
|
FRA
|
Pramac Racing Team
|
Ducati
|
|
0 Lap
|