Le Mans (FRANCIA) 23 maggio 2010 – Si riapre la sfida per la conquista del Mondiale fra le due Yamaha M1 ufficiali: Jorge Lorenzo ha vinto il Gran Premio di Francia e si è portato a 70 punti in classifica, 9 in più dei 61 a cui si è fermato Valentino Rossi, che oggi è arrivato secondo, con 5”672 di ritardo. Segue in classifica Andrea Dovizioso, che, in sella alla Honda HRC, è terzo a quota 42 punti e nella gara odierna si è aggiudicato il terzo gradino del podio, staccato da Lorenzo di 7”872. Dovi è stato bravo nel superare il suo compagno di squadra Dani Pedrosa, che, con la seconda HRC, è quarto a 40 punti nella contesa per l’iride e ha concluso il GP francese alla quinta piazza, preceduto da Nicky Hyaden, con la Ducati Desmosedici GP10.
TEMPI Una brutta caduta all’inizio del terzo giro ha fermato Casey Stoner e l’entusiasmo della Ducati: l’australiano è volato due volte in tre gare e ha compromesso in modo consistente la corsa di Borgo Panigale verso il titolo iridato. Casey ha accumulato solo 11 punti, che gli valgono la 13esima posizione in classifica di campionato. La caduta sembra sia stata dovuta ad un problema di scarsa aderenza della gomma Bridegestone, che avrebbe causato la chiusura dell’anteriore di Stoner e avrebbe disturbato anche gli altri piloti. Pare che il fornitore degli pneumatici abbia portato una mescola adatta a temperature più fredde, prevedendo che il clima sarebbe stato bruttino come quello dei giorni precedenti; invece a Le Mans splendeva il sole. In realtà, l’impressione è che Casey sia caduto per avere esagerato, senza riuscire a capire il limite della moto, forse per la troppa foga di andare a riprendere Valentino. L’australiano, durante la seconda tornata aveva fatto registrare un tempo sul giro di 1’35”577, contro l’1’35”789 di Dani Pedrosa, che lo precedeva in sella alla Honda HRC, l’1’35”858 di Lorenzo, secondo in quel momento e l’1’35”902 di Valentino, alla testa della corsa. Il passo di Stoner non era nemmeno troppo elevato in confronto ai tempi di tutto il resto della gara: dal quarto al 14esimo giro i cronometri hanno segnato anche l’1’34 alto. In particolare alla quarta tornata i primi quattro, Rossi, Lorenzo, Pedrosa e Dovizioso, correvano con un passo intorno all’1’34”9; un giro dopo il pesarese era l’unico a mantenersi al di sotto dell’1’35”; al sesto run tutti i piloti del gruppo di testa restavano sull’1’35” basso; poi al settimo passaggio dal traguardo è iniziata la bagarre di cui sono stati protagonisti Rossi e Lorenzo, che se le sono suonate al ritmo di 1’34” alto fino al 13esimo giro. Forse Stoner avrebbe fatto bene ad aspettare qualche giro, anche per far scaldare un po’ di più le gomme, prima di gettarsi in un’inutile accelerazione, che si è tradotta in un danno. Certo 737 millesimi di ritardo da recuperare sul nove volte iridato non erano pochi, ma nemmeno una tragedia.
SFIDA Lo spettacolo è arrivato quando i due compagni di squadra della Yamaha si sono contesi la prima posizione. Lorenzo aveva provato a sorpassare Rossi subito al primo giro, ma il tentativo si era rivelato decisamente fallimentare. Jorge è tornato alla carica, al settimo passaggio dal traguardo, ed è riuscito ad inserirsi in curva su Valentino, che però gli ha risposto al cambio di direzione successivo e si è ripreso la testa della corsa. Infine, lo spagnolo ha provato un’ultima volta a sorpassare il pesarese e ha avuto successo: è riuscito a prendere il comando all’undicesimo giro. Da quel momento Lorenzo è andato in fuga e il Dottore ha provato invano a stargli dietro, in attesa di un’eventuale errore di Jorge che lasciasse a Vale lo spazio per passare. Ma non c’è sto verso. La messa a punto della tre diapason di Lorenzo era migliore di quella dell’inseguitore. Jorge riusciva a sfruttare meglio l’accelerazione e ad allungare, mentre Rossi era in difficoltà come lui stesso ha spiegato: “Speravo di essere più veloce in gara, invece non siamo abbastanza veloci. Perdiamo troppo tempo in uscita di curva”. Per contro, Lorenzo ha espresso tutta la sua soddisfazione per la vittoria e per essere riuscito a lasciarsi alle spalle il campione di Tavullia: “Sapevo di poter passare bene e facilmente Pedrosa, perché non stacca molto forte. Invece, Valentino non è facile da prendere. Ma poi ho capito che avevo più motore ed ero più veloce, perciò potevo farcela. Così ci ho provato e ci sono riuscito”.
AGGIORNAMENTI TECNICI I piazzamenti di Dovizioso e Pedrosa confermano gli sforzi che stanno facendo i tecnici della HRC per migliorare la RC212V, che non soddisfa i due piloti ufficiali e nemmeno quelli delle scuderie satellite, dotate della versione “clienti”. Ha commentato Andrea: “Oggi, per me, l’inizio è stato rischioso, partivo dalla terza fila e mi è andata bene che, nel tentativo di recupero, non sono caduto. Dovevamo per forza ottenere un podio, perché sennò quello del Qatar sarebbe sembrato solo una casualità. Honda ci sta seguendo e grazie all’esperienza che abbiamo fatto l’anno scorso, raccogliendo molti dati, abbiamo potuto mettere a posto alcune cose, ma resta ancora molto da fare. Siamo indietro”. La Casa dell’ala dorata, finora, per cercare potenza ed allungo ha sempre realizzato motori con regimi di rotazione molto elevati, ma la linea di progettazione si sta rivelando fallimentare, perché le moto sono inguidabili. È quindi, stata necessaria una retromarcia, che, per il momento, è consistita in aggiornamenti dell’elettronica. Dovi lamentava anche problemi alla ciclistica, ma oggi non ne ha parlato, ha sottolineato solamente i difetti motoristici. Stanno crescendo lentamente le Honda private della scuderia di Fausto Gresini: Marco Melandri ha concluso sesto e Simoncelli è rimasto in ottava posizione sino a due giri prima del termine, facendosi passare alla 27esima tornata da Hector Barbera, con la Ducati del Team Aspar e proprio all’ultimo passaggio dal traguardo da Aleix Espargaro, con la Ducati del Team Pramac. Non migliora, invece, la Suzuki di Loris Capirossi, che è caduto spiegando: “Mi si è chiuso l’anteriore. Abbiamo dei grossi problemi di aderenza all’avantreno e non riusciamo a fare passi aventi. Ogni volta che tento di andare forte mi trovo in difficoltà, perché, basta aprire un po’ il gas per perdere il controllo”.