Ci ha fatto piacere provare in prima persona l'efficacia del "metodo Chico Lorenzo" anche se, oltre ai titoli di Jorge, c'era stata in effetti già una dimostrazione: uno dei più promettenti piloti della scuola spagnola a marchio Lorenzo - il 14enne Pedro Javier Illàn Castano - era infatti venuto in Italia per partecipare come wild card a una gara del campionato Yamaha R125 Cup, vincendo entrambe le manche sul circuito di Franciacorta. Ma era troppo forte la curiosità, quindi ci siamo messi la tuta e siamo saliti sulla piccola Honda CRF80, affidandoci alle "cure" di Ruben e Chico.
La nostra... lezione è stata una vera e propria summa (condensata in una mezza giornata) di quello che si può imparare frequentando questa scuola. L’inizio è teorico, con Ruben che ci illustra il progresso negli ultimi 15 anni nello stile di guida dei più forti piloti del Motomondiale. Grazie a foto e video, accompagnati dalle parole del nostro insegnante, capiamo al volo da dove si partirà e dove si cercherà di arrivare. Anche se probabilmente non partiremo da un livello “Valentino Rossi nel 2002”, ci concentriamo su quel che siamo in procinto di provare a fare con busto, ginocchia, fondoschiena, braccia e testa.
Infilati casco e tuta, si parte: prima cosa la frenata. Tirato “a manetta” il piccolo 80 cc della motardina Honda CRF in dotazione, osserviamo l’effettiva differenza tra il frenare solo di posteriore, solo di anteriore e combinando le due frenate. I divari sono sorprendenti, ma grande attenzione bisogna prestare alla stabilità di un mezzo così piccolo e leggero.
Terminata la prima fase di riscaldamento e di conoscenza del mezzo, si passa ai birilli. L’ “8” è l’esercizio base ma al contempo completo per imparare a gestire la moto e la postura. Da una situazione iniziale, forse un po’ goffa (visibile nella gallery) dove il pilota ha come obiettivo l’imparare a gestire il gas e a seguire la traiettoria segnata sull’asfalto, si passa alla rotazione del bacino e, conseguentemente, delle ginocchia per farle strisciare al suolo. Presa confidenza con la fase "rotazione" e di postura degli arti inferiori, si passa allo spostamento del sedere verso l’interno curva, a metà sella. Poi ancora l’attenzione si rivolge alla posizione del busto, della testa ed infine delle braccia. Cambiando esercizio e concentrandosi solo sul girare in tondo attorno a un cono ci si accorge ancora di più di quanto i consigli di Ruben stiano dando gli effetti desiderati.
Infine, tornando all’iniziale “8” l’effetto è assicurato. Percorrenza fluida e rapida, sicurezza nella guida e posizione ottimale anche grazie ai continui consigli e foto che l’istruttore mostra al pilota-allievo sono la conclusione di una sola giornata di scuola.