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EDITORIALE
Sì alla legge, no agli show
La legge va rispettata ma, francamente, il modo in cui intervenuta la Forestale all’ultima gara dell’Italiano Enduro a Castiglion Fiorentino è parso fuori luogo. Un blitz del Corpo Forestale dello Stato ha portato a decine di verbali e sequestri di mezzi, perché non in regola con il Codice della Strada. Eppure aveva avvisato gli organizzatori circa la loro presenza alla manifestazione: i piloti avrebbero dovuto montare la targa originale e così è stato. Peccato che solo quelle montate a regola d’arte abbiano resistito per tutta la durata della gara, mentre gli altri si sono ritrovati fuori dalla speciale a spiegare agli agenti come mai fossero in giro senza targa. A fine gara c’è stato il festival dei verbali, delle denunce e dei sequestri, non senza qualche focolaio di rivolta da parte di chi aveva montato la targa, ma l’ha persa e si vede portar via la moto sotto gli occhi impotenti degli organizzatori. Solo chi ha montato le targhe per bene, con tutti i supporti e i telaietti del caso, non le ha perse per strada, mentre gli altri hanno dovuto vedersela con le Forze dell’Ordine. Se ci fosse stato più tempo per organizzarsi, probabilmente nessuno l’avrebbe persa, ma la comunicazione è arrivata solo alla vigilia della prova: da parte degli organizzatori sarebbe stato auspicabile un confronto preventivo con la Forestale, in modo da avere un quadro chiaro di come presentarsi al parco chiuso. Lo spiegamento di forze messe in campo dagli uomini del Comando, però, nel quale non mancava neppure un elicottero, è certamente esagerato e fa pensare più a una spedizione punitiva che non a un controllo puro e semplice. Siamo i calimero dei boschi, odiati dagli escursionisti, con il CAI in testa, e dagli amanti della natura, eppure noi amiamo la natura esattamente come loro e il tributo a Walter Bonatti, uno dei più grandi alpinisti di sempre, che trovate nei Pensieri Sporchi è lì a dimostrarlo. Sembra che non ci sia spazio per tutti sulle nostre bellissime montagne e la razza debole, in termini di numeri, dev’essere annientata a colpi di fili spinati o educata a suon di sequestri. Andare in giro senza targa è sbagliato, siamo i primi a dirlo e, infatti, le 5 enduro della comparativa di questo mese sono state provate a casa del nostro Salvini, in un’area chiusa, dato che le Case non consegnano moto per la stampa dotate degli orpelli richiesti dal C.d.S. Per potervi dare la tanto attesa comparativa ci siamo dovuti chiudere in una “riserva” e per celebrare la riapertura dello storico Valmanera di Asti siamo andati là per l’altra nostra sfida, quella delle MX2. Perché se gli enduristi non se la passano bene, i gestori dei crossdromi hanno anche loro delle belle gatte da pelare. Ma al di là della repressione di cui siamo stati testimoni a Castiglion Fiorentino, sappiamo bene che la strada giusta, nonché l’unica realmente percorribile, è quella della legalità. Finché andremo in giro con scarichi aperti, targhe volanti e nessuno specchietto non potremo stare dalla parte della ragione e la nostra voce si perderà nei 100 dB dei nostri silenziatori. Teniamo duro e iniziamo a ragionare guardando al futuro, magari iniziando ad allenarci con una moto più civile. Sta piovendo sull’enduro in Italia e all’orizzonte ci sono ancora nubi nere: armiamoci di antiacqua e le gomme giuste per il fango. Il tempaccio finirà, non può piovere per sempre.