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Motociclismo e FMI protestano contro lo spot RAI sul Giro d’Italia

Dopo la presa di posizione da parte di Motociclismo con un post sulla pagina Facebook a firma del direttore, Federico Aliverti, ora anche la Federmoto critica il promo con cui la RAI sta in questi giorni presentando il Giro

Un video assurdo!

Tra pochi giorni parte il Giro d’Italia ciclistico e la RAI, che lo trasmette in TV, lo promuove con un filmato che esalta il ciclismo come “il vero sport su due ruote”. L’epica descrizione fatta degli “eroici” ciclisti è contrapposta a parole ironicamente allusive nei confronti del motociclismo. Molti tra gli appassionati di ciclismo e motociclismo hanno trovato forzato questo contrasto, e noi per primi lo abbiamo criticato su Facebook, con un intervento del nostro direttore e un secondo post sulla bacheca di Rivista Motociclismo.
Com’è facile immaginare, la discussione si è fatta subito accesissima e molti dei giudizi sul promo RAI sono critici. Alla queste prese di posizione si aggiunge oggi quella della Federazione, che si unisce alla protesta di Motociclismo. Guardate il video (invero con immagini molto belle), di seguito il comunicato integrale con la dichiarazione del presidente Sesti.

La parola alla FMI

Da pochi giorni sui canali RAI sta passando uno spot relativo al grande impegno della stessa RAI nei confronti del Giro d'Italia di ciclismo che partirà prossimamente. Nello spot televisivo, oltre a definire il ciclismo come il “vero sport su due ruote”, si intuisce palesemente un parallelismo fra lo stesso ciclismo e il motociclismo. Esaltando il primo e penalizzando il mondo delle due ruote a motore.

La Federazione Motociclistica Italiana si unisce alle molte proteste che sono spontaneamente emerse dal nostro settore contro lo spot televisivo che esalta il ciclismo in contrapposizione al motociclismo.

Il Presidente FMI, Paolo Sesti a questo proposito ha dichiarato: “Sono rimasto negativamente colpito da quello spot non solo perché il ciclismo viene definito come il vero sport su due ruote, ma soprattutto per la metodologia della contrapposizione: l'esaltazione di una specialità sminuendo, con continui riferimenti, il valore di un'altra è operazione superficiale e non corretta, forse realizzata da chi non conosce davvero bene né il ciclismo né il motociclismo. Due mondi preziosi e gloriosi per lo sport italiano che hanno, entrambi, scritto pagine epiche a livello internazionale. Motociclismo e ciclismo non si sono mai contrapposti perché nati dalla passione comune per quei valori che solo lo sport al più alto livello può esprimere. In definitiva uno spot che non rende merito a nessuno, ma che soprattutto danneggia l'immagine dei nostri piloti ed appassionati. Una caduta di stile inaspettata, soprattutto dalla RAI!”.

due ruote per amiche

Chiudiamo con una piccola considerazione: questo video si "inventa" una contrapposizione che non esiste, lo testimoniano i moltissimi piloti di moto che praticano il ciclismo sia per piacere sia per allenamento (come Marquez), quando non agonisticamente (nella foto sotto, il campione del Mondo SBK 2015, Jonathan Rea, pedala con Damiano Cunego - vincitore del Giro nel 2004 - sul circuito di Imola prima delle gare della SBK, con la scorta di una Kawasaki Versys 650, moto ufficiale del Giro 2016 ).
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