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15 May 2008

Motociclismo d'Epoca - Giugno 2008

l'MV sta vivendo una situazione paradossale: da una parte è proiettata all’avanguardia mondiale, dall’altra è sofferente per problemi economici. Intanto si spargono voci di cessione.

Editoriale


Cime tempestose

Per la terza volta la MV Brutale è stata votata Moto dell’Anno dai lettori di Motociclismo che in ben 35.000 hanno partecipato a questo concorso ormai giunto alla decima edizione con crescente successo. L’ennesimo riconoscimento popolare al design e alla tecnologia italiana è accompagnato dalla notizia che alla Schiranna sono in preparazione succose novità. Contemporaneamente la Moto Guzzi lancia la Stelvio 1200 e la V7 Classic 750, quest’ultima di forte sapore rétro, tanto da trovar spazio poco più avanti sulle nostre pagine. Tuttavia, al di là dei rallegramenti per il premio alla MV e la nascita delle Moto Guzzi, ci si può chiedere perché ne parliamo, dato che l’argomento è d’attualità ed esula quindi dal carattere della nostra rivista. E qui purtroppo vengono le dolenti note, soprattutto per la MV. Erede del mitico blasone di Cascina Costa, l’industria varesina, condotta da Claudio Castiglioni, sta infatti vivendo da tempo una situazione paradossale. Da una parte è proiettata all’avanguardia mondiale con la F4 e la Brutale, due gioielli nel desiderio di tutti e quindi richiestissime; dall’altra è continuamente in sofferenza per problemi di natura economica (l’ultimo bilancio si è chiuso in rosso per 34,4 milioni di euro). Ultimamente si sono persino sparse voci di cessione (parziale o totale) ad un gruppo industriale indiano, un po’ come successo a suo tempo per la Benelli con i cinesi. Un “passo” che francamente piace proprio poco ma, come si dice, di necessità virtù. Nubi, sia pur meno scure, anche nel cielo di Mandello perché entro l’estate è previsto il trasferimento della progettazione presso l’Aprilia di Noale e la ristrutturazione dello stabilimento (tempo 5 anni!) con relativa cassa integrazione e produzione ridotta. Il tutto ovviamente contestato dai rappresentanti dei lavoratori, oggi ridotti a 235. Abbiamo però fiducia che il carisma altissimo di questi Marchi travagliati (tanto cari anche ai nostri amici delle moto d’epoca), in un modo o nell’altro avrà ragione delle avversità. È semplicemente impensabile che il patrimonio motociclistico mondiale possa perderli.

Sommario


4 La foto
6 Lettere
9 News a cura di Gualtiero Repossi
10 Attualità: Moto Guzzi V7 Classic di Alberto Pasi
12 Censimento del patrimonio motociclistico italiano
16 C’era una volta di Vittorio Crippa
18 Il Museo di Nello Salsapariglia di Carlo Perelli
24 Ricordo di Duilio Agostini di Benito Magazzini
28 Heinkel Tourist 150-175 di Jürgen Gassebner e Gualtiero Repossi
38 Devil Sport Lusso 160 di Carlo Perelli
48 Honda CB750-900-1100 bialbero di Giulio Rangheri
62 Fantic Trial 301 di Luigi Corbetta
74 Finzi 600 di Mario Colombo
80 Piccoli Costruttori: Rokon di Mario Schepis
86 Elenco Prove & Rievocazioni
90 Piccola manutenzione: dischi frizione di Luigi Corbetta
94 Risponde il tecnico a cura di Mario Colombo
98 Guida all’acquisto: Benelli Tornado 650 di Ofelio Liberati
108 DKW 3 cilindri 350 GP di Alan Cathcart
124 Cross: Gennadji Moiseev di Gualtiero Repossi e Matteo Schepis
138 Regolarità: Revival a Selvino di Luigi Corbetta
142 Mostre: Fuoriserie a Roma di Paolo Grana
144 Mostre-scambio: Novegro di Giorgio Pozzi
148 Calendario
156 Vita di Club
158 Musei e collezioni private
164 Shopping
166 Libri & Video a cura di Aldo Benardelli
168 Cybermoto d’epoca a cura di Giorgio Pozzi
170 Le nostre quotazioni
182 Il vostro mercatino
191Diario di Ofelio Liberati



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