Motociclismo d'epoca - febbraio 2010
Centomila!
È una bella cifra, specialmente se riferita a una corrispondente quantità
di moto. Messe una dietro all’altra farebbero una fila di duecento
chilometri,
la distanza da Milano a Bologna!
Bene ha quindi fatto la FMI a celebrarla, questa cifra, quando recentemente
l’ha raggiunta, perché si
tratta delle moto iscritte al suo Registro Storico, istituito nel 1986,
e ora in aumento al sostanzioso ritmo di circa 18.000 unità all’anno.
Per solennizzare ulteriormente l’avvenimento, la Federazione ha assegnato
la relativa targa, nel corso di una simpatica cerimonia a Milano il 14
dicembre scorso, a quella che può essere considerata la massima espressione
della tecnologia italiana. Quasi superfluo aggiungere che si tratta della
favolosa Moto Guzzi V8 500, ideata nel 1954, portata al debutto nel 1955
e rimasta purtroppo in combattimento solo fino al 1957, poi improvvidamente
accantonata quando aveva già dato prova di altissimo valore anche se non
aveva ancora raggiunto la piena maturità. In concreto, la targa è stata
applicata alla V8 di Giuseppe Todero, figlio di quell’Umberto, che
componeva
la mitica triade del Reparto corse di Mandello con Giulio Cesare Carcano
ed Enrico Cantoni, autori anche (passando da un estremo all’altro) delle
favolose monocilindriche 350 campioni del mondo. Da sottolineare che il
riconoscimento è particolarmente meritato perché sono ormai una quindicina
d’anni che Todero, con l’inseparabile Antonio Frigerio, si presenta
alle
più importanti manifestazioni, anche all’estero, facendo rivivere (e
riudire)
questo capolavoro italiano. Non senza essersi prima impegnato in un compito
titanico, il rifacimento del motore, dei carburatori e della carenatura
per evitare danni irreparabili agli originali in caso di incidenti o anche
solo per vecchiaia (pensiamo alle delicatissime fusioni di electron).
Invece, se fosse stato per la Casa madre, il ricordo e la presenza della
V8 si sarebbero ridotti a ben poca cosa… Con un deplorevole degrado
d’immagine,
rimediato per fortuna da due semplici privati, con tanta passione e buona
volontà.