Unidentified Riding Object. Sembra un oggetto strano, sembra un qualcosa che viene dal futuro, ma con dei dettagli del passato. La linea è pazzesca, dominata dal serbatoio che si estende a integrare la sella e il codino. È uno degli elementi di maggior pregio di tutta la moto, perché è un monoscocca in fibra di carbonio con inserti in titanio e alluminio ed è realizzato con sistema cantilever sospeso. Il serbatoio sembra piccolo piccolo, affusolato com’è verso la strettissima sella, e invece tiene 13 litri, un miracolo! Considerando che si tratta di una moto in stile flat track, che non può circolare per strada, la capienza è persino troppa, ne bastava sicuramente la metà! La matita che ha disegnato le linee, bellissime e inusuali, è quella di Mattia Candelma, con la supervisione di Riccardo Gatti del Politecnico di Milano, e il risultato è notevolissimo, perché richiama forme e colori sia dell’Apollo 11, sia delle missioni NASA di quegli anni, come il bellissimo cupolino bombato color oro, chiaramente ispirato alle visiere degli astronauti. Tutte le sovrastrutture sono realizzate in pregiata fibra di carbonio, sia il cupolino, sia i fianchetti e i foderi della forcella. Ma è nelle piastre di sterzo e nel forcellone che ritroviamo gli elementi tecnicamente più interessanti. Le piastre di sterzo sono in titanio, realizzate attraverso stampa 3D e con forme molto particolari, studiate agli elementi finiti per avere la resistenza necessaria con il minimo peso. E il risultato fa strabuzzare gli occhi, perché sembra impossibili che possa resistere alle sollecitazioni della guida. Il test di una manetta come Marco Belli è la prova sul campo finale, resiste a lui, resiste a tutto. Ed è pure bellissima. Sembra quasi ispirata a una ragnatela, con fasce di titanio messe solo ed esclusivamente dove servono. La stampa 3D dei metalli permette realizzazioni tecnicamente e topologicamente complicate, riuscendo a costruire ciò che gli ingegneri hanno ritenuto ideale dopo le analisi FEM. Se di solito le richieste dei tecnici devono scendere a compromessi con le esigenze di altri specialisti (design, costi di produzione ecc), qui è stata data la massima priorità all’ingegneria, del resto stiamo parlando di una tesi di Laurea, questo è The Lunar Project. L’altro pezzo di alta ingegneria è il forcellone, un ibrido da brivido.