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Moto e scooter sequestrati: custode del mezzo sarà il proprietario

Un emendamento al Decreto Sicurezza propone di affidare moto e scooter sequestrati o confiscati direttamente al loro proprietario. Chi si rifiuta potrebbe incappare in una pesante sanzione
Per cercare di limitare i costi di deposito dei veicoli sequestrati a carico dello Stato è stato presentato un emendamento al Decreto Sicurezza. La modifica chiesta propone di ridurre al minimo i casi in cui moto e scooter sequestrati verranno materialmente tolti al legittimo proprietario per essere affidati ad un deposito. Come già succede per gli altri veicoli, dunque, l'emendamento propone che anche le due ruote confiscate saranno lasciate al proprietario, che ne diventerà quindi il custode.

La novità riguarderebbe il sequestro, la confisca amministrativa e il fermo amministrativo; in questi casi il proprietario dovrà assumere la custodia del suo mezzo garantendo che questo venga tenuto fermo in un luogo di sua disponibilità (il cortile di casa, ad esempio) o in un luogo non soggetto a pubblico passaggio (in un garage), ovviamente a sue spese.

In questo modo lo Stato rinuncia alle cautele supplementari che aveva scelto in precedenza sui mezzi sequestrati, che fino ad oggi vengono materialmente sottratti agli interessati. Affidare in custodia al conducente o al proprietario un mezzo confiscato non garantisce che questo non venga utilizzato su strada.

Quello che lo Stato vuole evitare è che il proprietario si rifiuti di prendere in custodia il veicolo. In questo caso infatti scatterebbe l’obbligo per la Polizia di portarlo in un deposito a spese dello stato. Per questo motivo è stata prevista una sanzione di circa 1.800 euro a chi deciderà di non prendersi in carica il suo veicolo confiscato. Tutto questo però è malvisto dai titolari di depositi…
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