In catalogo avete anche delle e-bike. Pensate di utilizzare la propulsione elettrica anche sulle moto? Se sì, come?
“A oggi no, però stiamo discutendo diversi progetti che coinvolgono l’elettrico, non necessariamente sulle biciclette”.
Come è strutturata la vostra rete vendita e assistenza, in Italia?
“Per quanto riguarda l’Italia, che è ovviamente il mercato più importante per noi, per X-Cape e Seiemezzo siamo in fase di selezione e riorganizzazione della rete di vendita. Passando ai 1.200 cc, stiamo parlando di motociclette che hanno esigenza di un canale di vendita dedicato che sappia gestire la clientela e valorizzare al meglio il prodotto. Attualmente oltre ai dealer già presenti a Bergamo e Firenze attiveremo a breve anche quelli di Catania, Roma, Napoli, Treviso e Genova”.
Quali sono i mercati di riferimento per Moto Morini, a livello globale?
“In questo momento, sia attraverso importatori sia rappresentanti diretti, siamo presenti di fatto in tutta Europa. Per l’anno prossimo contiamo che i mercati principali export saranno Francia e Germania, terzo mercato la Spagna con il Regno Unito, e poi abbiamo appena firmato un accordo per il Medio Oriente con un distributore del Qatar. E poi abbiamo diverse richieste da parte di Australia, Giappone e India”.
Come è percepito attualmente il brand Moto Morini? Per intenderci: è sepolto nella memoria di chi ha i capelli bianchi, ha appeal per i giovani motociclisti o è considerato ormai un marchio orientale?
“Negli ultimi anni Morini ha venduto la stragrande maggioranza dei suoi prodotti all’estero, dove c’è un’altissima valorizzazione del made in Italy. In Italia il marchio è conosciuto dai clienti sopra i 40 anni, ma in generale la percezione del brand è sempre piuttosto positiva, merito anche delle gestioni precedenti che hanno avuto sempre grande attenzione al cliente e le Morini sono sempre state considerate positivamente sia in termini di prestazioni che di affidabilità. Poi, ovviamente, sebbene la proprietà non sia italiana, tutto quello che viene sviluppato in termini di prodotto viene dal nostro Paese. Dunque il nostro obiettivo sarà posizionare il marchio come prodotto italiano, con alla base un concetto di grande passione motociclistica. Speriamo che questo sia percepito anche dalla clientela più giovane. Per farla breve, il nostro obiettivo non è sicuramente quello di fare una seconda Benelli”.
La Super Scrambler, come gli altri modelli in gamma, si basa su una meccanica efficace, ma datata. Pensate di aggiornarla nell’elettronica per rimanere competitivi o è destinata a lasciare il passo a nuove motorizzazioni?
“Queste saranno le ultime moto di grande cilindrata completamente analogiche ed Euro 4. Il prodotto Euro 5 sarà caratterizzato da una gestione elettronica e probabilmente con aggiornamenti di natura meccanica, ma devo dire onestamente che questo motore, come avete avuto modo di provare, restituisce grandi emozioni e dunque fa ancora molto bene il suo lavoro, datato o meno che sia. Detto questo, Moto Morini svilupperà la sua gamma nei prossimi anni grazie a moto che andranno dai 400 ai 1200 cc, con uno sviluppo elettronico declinato in base alle caratteristiche del modello”.
Quindi l’X-Cape e la Seiemmezzo avranno una gestione elettronica?
“Questo lo vedrete quando presenteremo le moto, non dovete aspettare molto a lungo per scoprirlo”.