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"L'affidabilità è più importante della potenza!"

Abbiamo intervistato Franco Lambertini, progettista del motore Moto Morini 3½ e del moderno CorsaCorta della Milano: ci ha raccontato i segreti del motore, i lavori che sono stati fatti e… quelli che avrebbe voluto fare
1/23 Vista frontale della nuova Moto Morini Milano 2018
Uno spezzato del motore della Moto Morini 3½
Che cosa c'è in comune tra il motore della 3 ½ e il CorsaCorta?
"A parte l'architettura a V (72° la 3 ½, 87 ° il CorsaCorta, n.d.r.), condividono la filosofia. Entrambi sono stati progettati guardando avanti. Non tanto come prestazioni, ma per farli costare poco a livello industriale e facilitare la manutenzione. Il CorsaCorta soprattutto è studiato per limitare al minimo gli interventi sulle lavorazioni manuali, in modo di ridurre gli errori. L'affidabilità è un punto chiave di entrambi i motori. Certo, il CorsaCorta è nato in un'epoca con maggiori possibilità e conoscenze tecniche, perciò vi ho potuto riversare tante soluzioni innovative, come la costruzione dei carter con i cilindri in blocco, e non tagliati longitudinalmente a metà, come tutti gli altri bicilindrici: così ho potuto avere un motore compatto, specie trasversalmente, e senza vincoli di posizionamento di tutti i punti chiave, come uscita pignone, cambio, etc".

Montato sulla Milano, il CorsaCorta è stato addolcito: è d'accordo?
"I ragazzi di Moto Morini hanno fatto un gran lavoro, e hanno fatto bene ad ammorbidire le prestazioni e l'erogazione. Quando l'ho progettato, quasi 15 anni fa, lo facemmo così perché Morini non era sul mercato da molti anni e il ritorno doveva essere supportato da un motore potente, che lasciasse il segno. Ci ho messo dentro tutte le idee e l'esperienza che avevo. Ma ora che il progetto è maturo, ben vengano meno CV. Per me, che ho 73 anni, la 3 ½ era già una macchina importante, con i suoi 35 CV!".
1/25 Moto Morini Milano 2018
Potesse riprogettarlo, come farebbe il motore delle Moto Morini del futuro?
"Non saprei. Potrei fare tutto: 1, 2 o 4 cilindri, perché nella tradizione del Marchio si sono utilizzate tante soluzioni. Ma l'anima, per me, rimane nel bicilindrico a V. L'odierna base del CorsaCorta è attualissima, c'è solo da lavorarci attorno, con l'elettornica".

Quindi vede bene i supporti elettronici. Detto da un ingegnere motorista...
"Il lavoro del motorista è fondamentale e ancora importantissimo. Ma i controlli elettronici sono necessari sulle moto moderne, potenti e pesanti. Per me sono spaventose, ma capisco che si vogliano sempre più CV e aggeggi elettronici. La strada è questa. L'importante è che non tolgano e anzi amplifichino il piacere personale e l'emozione di andare in moto".
Franco Lambertini, progettista del motore Moto Morini 3½ e del moderno CorsaCorta della Milano
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