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Milano-Budapest andata e ritorno: Guzzi si impone

Moto Guzzi vince una gara di regolarità, trionfando nella 250, nella 500 e nei sidecar. Non si tratta del ritorno alle corse della Casa di Mandello, ma della cronaca di un evento di quasi un secolo fa! Nel 1928 si tiene infatti la “Milano-Budapest”, corsa di quasi 2.250 km riservata alle moto italiane (Guzzi, Gilera, Frera, Garelli, Bianchi, ecc.), che in epoca fascista venivano promosse all'estero in ogni modo

Grande successo della Moto Guzzi

Ci voleva una bella dose di intraprendenza per organizzare nel 1928 (11-18 agosto) la “gara motociclistica di regolarità” Milano-Budapest-Milano sulla distanza di 2.246 km, in tre tappe all’andata e cinque al ritorno.
La gara era riservata alle moto nazionali perché aveva finalità propagandistiche sui mercati stranieri (in Ungheria, per esempio, c’era già il concessionario esclusivo della Moto Guzzi) e la manifestazione aveva raccolto la partecipazione di ben 97 motociclisti, divisi in tre categorie, 250, 500 e sidecar. Ne giungeranno al traguardo 71, con una buona dimostrazione di affidabilità perché le pessime strade percorse avevano messo a dura prova uomini e mezzi, causando anche incidenti, rotture e ritardi. Grande successo della Moto Guzzi, che nella pubblicità si proclama trionfatrice, infatti Manlio Crippa, a destra nella foto (scattata probabilmente a Budapest) sarà primo nella 250 con la SS monoalbero, mentre Angelo Erucci otterrà lo stesso piazzamento nella 500 con la 4V-TT e Virginio Micozzi si affermerà tra i sidecar. Ben 45 i guzzisti al traguardo, tra cui verrà sorteggiata una Sport 14 offerta dalla fabbrica, e 13 i gileristi, tra cui vari piloti della Casa come Luigi Gilera, Umberto Meani e i fratelli Grana, mentre a sinistra nella foto compare Adriano Mignanego, uno dei più anziani collaboratori di Giuseppe Gilera (e papà di Camillo Mignanego, che anche lui avrà una lunga storia in Gilera). La moto è una VL Sport 500 del 1928. E la bella signora al centro, abbigliata per il raid, chi mai sarà? Le cronache l’hanno poco galantemente dimenticata. Altre moto protagoniste, Frera, Garelli, Bianchi, Galloni, Della Ferrera, Aliprandi, FVL e Nagas&Ray che nonostante il nome è italianissima, essendo costruita a Milano dal 1926.

Bella idea, con qualche intoppo

L’organizzazione di un evento così complesso non era curata da uno dei vari moto club milanesi con tanta esperienza, ma dalla Unione Sportiva Milanese, senza precedenti in materia, e men che meno di tale ampiezza. Ed infatti Motociclismo scriverà: “Il Presidente dell’U.S.M. (che era un politico, ndr), l’on. Ernesto Torrusio, ha avuto il torto di affidare totalmente l’organizzazione a persone troppo digiune di faccende motociclistiche. Sarebbero bastati due o tre elementi pratici per evitare tanti errori”. Come i pessimi “servizi logistici” e l’eccessivo ritardo nella stesura delle classifiche, venute pronte tra mille proteste solo alla fine dell’anno.

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