Dal 2008 la V7 è un’icona della produzione Moto Guzzi ed è ora, con motore 850 cc, è giunta alla sua quarta generazione. Basta guardare i numeri di vendita per capirne il successo: dal 2014 (ovvero dalla V7 II) ad oggi, ne sono stati immatricolati oltre 10.000 esemplari nel nostro Paese. Il motivo di tale successo è immediatamente comprensibile: design piacevole, guida per nulla impegnativa, comprovata affidabilità e costi d’esercizio contenuti. Moto Guzzi è stata brava ad aggiornare la V7 negli anni e a proporla in diversi allestimenti, così da venire incontro ai gusti di un pubblico molto vasto. Anche in virtù di uno stile senza tempo, sono pochi i proprietari di V7 che vendono il proprio modello per passare ad uno più aggiornato. Tuttavia non mancano le proposte di compravendita tra privati sui siti specializzati.
Se siete alla ricerca di questa moto e fate una rapida ricerca, scoprirete che i prezzi sono piuttosto elevati: è vero che, anche da nuova, la entry-level Moto Guzzi non è tra le più economiche, ma a questo si aggiunge una buona tenuta del valore nel tempo. Scegliere tra una V7 II o una V7 III si riduce quasi esclusivamente ad una questione di disponibilità economica (le più recenti sono anche mediamente più costose) e di gusto per il design (con dettagli estetici e colori differenti). Tra le due versioni, infatti, le pur numerose modifiche a motore e telaio hanno spostato veramente poco l’asticella delle prestazioni verso l’alto: il nostro banco prova ha registrato un incremento della potenza massima inferiore ai 3 CV, mentre il picco di coppia è praticamente identico. Anche a livello ciclistico, tra V7 II e III le differenze sono tutt’altro che macroscopiche: dal 2017 l’inclinazione del cannotto di sterzo è più chiusa e si riduce la misura dell’avancorsa; ma dire che i modelli precedenti non siano maneggevoli sarebbe un’eresia.
Quanto a difetti congeniti, la settemmezzo lariana ne ha praticamente nessuno. In caso di acquisto dell’usato, l’unica accortezza sta nel verificare il corretto funzionamento della frizione (di tipo monodisco a secco): in mani inesperte, se sollecitata in maniera eccessiva o regolata in maniera scorretta, può mostrare segni di cedimento. In questo caso, tenete conto che la spesa per una frizione nuova, compresa la manodopera, può arrivare a 400 euro. Altro controllo rapido: 1.128 esemplari di V7 III (MY 2016- 2017) sono oggetto di campagna di richiamo ed è possibile che i raccordi dell’impianto ABS e quello dell’aria secondaria interferiscano tra loro, compromettendone il corretto funzionamento. È d’obbligo verificare che sia stato effettuato il controllo presso un’officina specializzata e che sia stato applicato lo specifico supporto per risolvere il problema. Per il resto, rimangono validi i “soliti” consigli, che invitano a passare in rassegna lo stato d’usura delle pastiglie freno e degli pneumatici, il corretto serraggio della viteria e la presenza di eventuali segni di scivolata o caduta. Se non sussistono, comprate con serenità: la V7, pur con prestazioni contenute, saprà regalarvi una guida gustosa.
Un’ultima cosa: la Moto Guzzi V7 si presta alle personalizzazioni sia in chiave café racer, sia scrambler. Se vi piace il genere, ci sono parecchi accessori con cui sbizzarrirvi, ma nell’ottica di acquisto di un esemplare usato, abbiate cura di verificare che il precedente proprietario non sia intervenuto in maniera irreversibile e peggiorativa modificando elementi strutturali della moto.