Com'è fatto
Questa monocilindrica a 4 tempi ha indubbie
doti di solidità e qualità costruttiva.
Costruita in diverse versioni, quello da
Regolarità ha anche vinto titoli prestigiosi.
Il modello più prezioso della famiglia
è quello ufficiale da Regolarità (nella foto, spogliato del serbatoio
mette in mostra il suo telaio a doppia culla aperta al cromomolibdeno).
La Casa di Mandello del Lario lo costruì in piccola serie, sulla scia della
Lodola Regolarità di solo qualche anno prima.
La moto andò bene e, dopo tanti successi,
alla Moto Guzzi decisero di ricavare un modello da Regolarità,
in
vendita regolarmente dal 1966 al 1969. Questa versione è sicuramente meno
rara e preziosa rispetto alle ufficiali, ma anch’essa è ricca del fascino.
Il nostro Stornello Regolarità ufficiale
è un esemplare del 1963. Analizzandolo, quello che colpisce di più è
il reparto sospensioni.
La massiccia forcella teleidraulica
ha comunque una limitata escursione ed è la stessa montata
anche
sulle più grosse e pesanti Lodola Regolarità. Il tamburo del freno
anteriore misura 180 mm di diametro ed appare enorme in rapporto alla ruota
da 19”.
Il mozzo in magnesio ha 36 raggi, ed
è uno dei pochi punti deboli dello Stornello perché poteva rompersi
a livello della flangia dei raggi.
Posteriormente troviamo due ammortizzatori
Girling, allora il non plus ultra, regolabili nel carico della molla.
Il mozzo è di tipo laterale da 150 mm,
sempre in magnesio con 36 fori, e scomponibile.
Notare le leve saldate ai perni per
velocizzare lo smontaggio delle ruote.
In sintesi
LA SCHEDA
(Stornello ufficiale 4 marce ‘62/’63)
Motore: monocilindrico quattro tempi, alesaggio x corsa 52 x 58 mm,
cilindrata 123,11 cc, compressione 11,3:1, regime di potenza massima 8.000
giri, cilindro inclinato in avanti di 25°, testa e cilindro in lega leggera
con canna cromata, distribuzione ad aste e bilancieri, valvole inclinate
di 35°, diametro valvola d’aspirazione 30 mm, valvola di scarico 25 mm.
Accensione: a volano magnete con bobina AT esterna e doppio circuito,
anticipo fisso 17° + 25° di anticipo automatico, distanza tra i contatti
0,40 mm, candela grado termico 275 scala Bosch, distanza tra gli elettrodi
0,50 mm.
Lubrificazione: forzata con pompa ad ingranaggi, olio nel carter,
capacità
2 litri, densità 20W40 estate ed inverno. Filtro a reticella nel basamento
e filtro centrifugo sull’albero motore.
Alimentazione: serbatoio da litri 10 di cui 1,5 di riserva.
Carburatore: Dell’Orto UB 24 BS2, getto max 95, getto min 35, valvola
del gas 70, spillo conico B10 all’ultima tacca, polverizzatore 260°.
Trasmissioni: primaria ad ingranaggi elicoidali rapporto 2,8 (denti
25/70). Secondaria a catena sul lato destro, rapporto 3,66 (pignone da
15 denti e corona da 55). Rapporti totali di trasmissione: 34,2 in prima,
24 in seconda, 15,8 in terza, 10,25 in quarta.
Frizione: a dischi multipli in bagno d’olio.
Cambio: in blocco a quattro velocità comandato da leva a bilanciere
sulla destra. Rapporti interni: 3,33 in prima, 2,34 in seconda, 1,54 in
terza, 1 in quarta.
Telaio: doppia culla aperta in tubi d’acciaio al cromo molibdeno.
Sospensioni: forcella teleidraulica contenente 125 cc di SAE 20 per
gamba, forcellone oscillante con ammortizzatori teleidraulici.
Freni: a tamburo, anteriore centrale da 180 mm, posteriore laterale
da 150.
Ruote: cerchi con pneumatici da 2.25-19 ant e 3.25-18 post.
Dimensioni (in mm) e peso: lunghezza 1910, larghezza manubrio 700,
altezza max 1030, altezza manubrio 1030, altezza sella 800, altezza pedane
290, altezza minima da terra 200. Peso 95 kg.
Velocità massima nelle singole marce: 28,5 km/h in prima, 40,5 km/h
in seconda, 61,5 in terza, 95 km/h in quarta.