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Un V4 in cui la Guzzi non ha creduto

Un motore Moto Guzzi V4? A un 4 cilindri a V Mandello ha in effetti pensato: a inizio anni 90 fu realizzato un prototipo con soluzioni innovative (16 valvole, distribuzione a cinghia, raffreddamento a liquido) ma anche legato alla tradizione (cilindri trasversali, trasmissione ad albero), non è mai andato in produzione: ecco le foto, comprese alcune esclusive dei dettagli tecnici 

Cultura tricolore (anche motoristica)

Ci sono cose che appartengono al patrimonio nazionale. Meraviglie della natura, città stupende, monumenti storici che identificano l’Italia nel mondo. Ma anche specialità gastronomiche di cui purtroppo abbiamo perso il copyright, e che ci copiano in continuazione, ad esempio gli spaghetti o la pizza. Nonostante il vezzo comune di sminuirla, anche dal punto di vista industriale l’Italia annovera una ultra secolare tradizione, che racconta di illuminati pionieri ai quali, purtroppo, non sempre seguirono discendenti altrettanto capaci.
Restando nel nostro “giardinetto”, la Moto Guzzi fu, per oltre sessant’anni, l’industria motociclistica più grande ed importante del nostro Paese: senza sminuire la Piaggio, che però di moto nel vero senso della parola non ne ha mai fatte, né le altre grandi e piccole realtà del settore, la Moto Guzzi è quella che seppe più di altre sia entrare nel tessuto sociale nazionale, sia internazionalizzarsi. Come quando, ad esempio, riuscì a battere l’Harley-Davidson proprio in casa sua fornendo il modello California, speciale versione della “formidabile V7”, creato appositamente per la Polizia di Los Angeles (qui la storia della California, dal 1968 al 2012. Poi è arrivata la 1400, con tutte le sue versioni: Touring, Custom, Eldorado e Audace, la versione SE e l’ultima MGX-21). E chi almeno una volta ha avuto occasione di visitare il museo a Mandello, ospitato nei locali dello stabilimento che un tempo erano la sede del mitico Reparto Corse e degli uffici progettazione, ha visto di persona quanti progetti innovativi (ad esempio la mitica V8), e spesso in forte anticipo sui tempi, ma purtroppo mai giunti alla realizzazione, nacquero a Mandello del Lario. 

Guzzi V4? Tentativo non riuscito

All’inizio degli anni Novanta, il Direttore di Motociclismo d’Epoca, Carlo Perelli, ebbe la fortuna di scattare alcune foto al prototipo di un motore a 4 cilindri a V, quindi nella più classica tradizione mandelliana, molto diverso dal poco amato 4 cilindri in linea da corsa… Dotato di molte soluzioni “progressiste” (guardate le immagini), vanta le 4 valvole per cilindro, gli alberi a camme in testa comandati a cinghia; il nuovo motore trapianta però le innovazioni nel concetto di base di un grosso motore a V a 90° raffreddato a liquido, a differenza dei classici bicilindrici lariani (interessante anche la sospensione posteriore a doppio ammortizzatore ma azionato da sistema Cantilever, con un funzionamento quindi simile a quello di un “mono”). Proprio il motore che da anni i guzzisti, sportivi e non, aspettavano con ansia e che avrebbe aperto nuovi orizzonti alla Moto Guzzi, in un periodo non felice della sua storia. Non se ne fece però nulla: forse metterlo in serie costava troppo, ed oltre tutto bisognava costruirci intorno tutta la moto, oppure semplicemente mancò la volontà ed il coraggio di provare. 

dal V2 al V6

A dire la verità, però, in un sondaggio che facemmo nel 2002 (epoca Beggio) riguardo al tipo di motore che gli appassionati avrebbero voluto per future nuove Moto Guzzi, il V4 ne uscì piuttosto malconcio… I tipi di motore proposti erano il V2 (trasversale a 90° e longitudinale con angolo di 120° tra i cilindri), il 3 cilindri in linea, il V4 trasversale con angolo di 90° tra i cilindri e il V6 con angolo di 90° tra i cilindri. Ad aggiudicarsi le preferenze dei votanti fu il classico V90 bicilindrico, con il 35,18% dei voti. Poi il tre cilindri, il V2 a 120°, il V6 e infine il V4. Che ci avessero visto giusto, abbandonando il progetto del V4? Come sappiamo, oggi a Mandello puntano tutto (per ora…) sul classico V2 con cilindri a 90° posti trasversalmente (la gamma comprende le 1400 a cui abbiamo accennato, le nuove V9 e l’intramontabile famiglia V7, appena rinnovata con la “serie III”, che costa meno della II…): per ora è una scelta che il mercato sta premiando.

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