Si può non conoscere la storia dettagliata della Guzzi ma il Falcone è un nome che tutti i motociclisti conoscono. La più desiderata fra le motociclette dell’epoca, prodotta dal 1950 al 1967 con pochi aggiornamenti nel percorso, il Falcone montava il monocilindrico da 498,4 cc con cambio ad ingranaggi sempre in presa. Ha avuto molti estimatori, innamorati del suo inconfondibile rumore e fu realizzato anche nei vari allestimenti riservati ad Esercito, Polizia Stradale, Corazzieri e Guardia di Finanza. Costava 482.000 lire nel 1951. Velocità massima: 135 km/h.
La Motoleggera 65 (“Guzzino”, il soprannome con cui era noto) fu il mezzo di trasporto di una fascia di clientela molto vasta, uno di quei mezzi con il vanto di aver motorizzato l’Italia del Dopoguerra. In tre anni si superarono le 50.000 unità prodotte, grazie anche ad un prezzo che toccò la punta minima di 107.000 lire. Motore monocilindrico da 64 cc con 2 CV di potenza massima. Nel 1954 assunse il nome di Cardellino.
A metà strada fra moto e scooter, il Galletto offriva una buona protezione al guidatore unità alla facilità in marcia dovuta alle ruote alte. Montava inizialmente un 160 cc che arrivarono a 192 nel 1954. Nel 1961, poi, adottò l’avviamento elettrico, garantito da un da un motore. Era color avorio e poteva essere acquistato con la ruota di scorta. Costava circa 265.000 lire.
L’ultima moto progettata interamente da Carlo Guzzi (che poi lascerà la conduzione dell’azienda), la Lodola Regolarità 235 montava un motore monoalbero che erogava 14 CV a 7.500 giri. Peso 110 kg e velocità massima 135 km/h. Era una versione della Lodola che dal 1956 al 1966 fu proposta in diversi allestimenti e cilindrate.