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9 su 10 in moto anche d’inverno? Merito di comfort e sicurezza

ABS, controllo di trazione e gomme invernali per la sicurezza; manopole riscaldate e abbigliamento sempre più comodo e protettivo per il comfort. Ecco che la moto diventa “amica” anche col gelo: solo il 10% dei motociclisti la tiene ferma tra dicembre e febbraio

9 su 10 in moto anche d’inverno? merito di comfort e sicurezza

Non esiste niente di più sbagliato che pensare che a fine novembre la maggior parte delle moto vada in letargo. A dicembre, gennaio e febbraio soltanto il 12% dei motociclisti dichiara di rinunciare alle due ruote. Gli altri, ovvero gli “attivi”, percorrono mediamente 1.000 km al mese: come combattono freddo e pioggia? Quali prodotti dedicati vorrebbero dal mercato? Sono disposti a soffrire anche sotto la neve e col termometro sotto lo zero? Come sono cambiati i loro gusti e le loro esigenze negli ultimi 12 mesi? Lo abbiamo chiesto ai nostri lettori attraverso il nostro consueto sondaggio del lunedì. Ci avete risposto in 1.921.

 

Pioggia e neve sono il vero problema, non il freddo

Se diluvia (27%) e se nevica (38%), il 65% dei motociclisti lascia la moto in box. L’oggettivo disagio e la maggiore pericolosità che la moto restituisce in queste condizioni sono alla base di questa scelta così netta. Oltretutto questa tendenza si rinforza rispetto all’anno scorso (64%). Ma il freddo, complice lo sviluppo dell’abbigliamento dedicato, è un nemico che fa poca (e sempre meno) paura. Il termometro è sotto i 10 °C? Nel 2013 bastava a far restare a casa il 4% dei motociclisti, oggi il 3%. E se addirittura la temperatura  scende sotto lo zero? L’anno scorso valeva uno stop tassativo per l’8% delle moto, mentre quest’anno siamo al 7%.

 

Siamo sempre meno fighetti o sempre più attrezzati?

Non esiste condizione climatica da Elefantentreffen che mi faccia preferire l’automobile o qualsiasi altro mezzo di trasporto alla mia moto”: nel 2013 la pensava così il 15% dei motociclisti, dodici mesi più tardi questa percentuale è salita di quasi due punti. Non è poco. Questo significa o che i capi di abbigliamento sempre più protettivi ci rendono insensibili al gelo come degli yeti o che siamo sempre più Travellers nell’anima, quindi chissenefrega se il freddo quello vero è un nemico quasi invincibile. Ma quali sono le parti del corpo dove soffriamo maggiormente?

 

Il punto debole nella lotta al freddo è il guanto

Le mani sono la parte del corpo di gran lunga più sofferente quando arriva il gelo. Il dato non solo si conferma in maniera decisa (56%), ma addirittura cresce il disagio rispetto al 2013 (52%). Viceversa assistiamo a un miglioramento del “comfort invernale” per tutte le altre parti del corpo. Le elenchiamo in ordine decrescente mettendo a confronto i dati di 12 mesi fa con quelli odierni (2013-2014). Gambe (si passa dal 16% al 15%), piedi (dal 14% al 13%), busto (dal 6% al 5%), gola (dall’11% al 9%). Quindi la parte bassa del corpo (gambe-piedi) è molto più vulnerabile della parte alta (busto-gola).

 

Sale la richiesta di gomme invernali

C’è qualcosa di veramente utile che il mercato invernale non riesce a offrirci? Sicuramente le gomme invernali! Non solo l’esigenza si conferma molto diffusa (45%), ma addirittura in crescita rispetto al 2013 (42%). Il boom pneumatici ha distolto l’attenzione dalle altre problematiche invernali che sono il casco che non si appanni mai (26%) e un sistema di recupero che convogli sul pilota l’aria calda emessa dal motore (26%). Si conferma sempre basso l’interesse per un veicolo a tre ruote agile, sicuro, con il tetto e il riscaldamento (2%, come nel 2013).

 

Abs e controllo di trazione sono la più grande invenzione “invernale”

Quale invenzione negli ultimi anni ha reso più fruibile le due ruote d’inverno? Le risposte a questa domanda incoronano anche quest’anno l’ABS e il TC. Ma i voti che i sistemi di accelerazione e di frenata “assistite” raccolgono scendono dal 38 al 37%, cedendo qualcosa alle manopole riscaldate, che invece, in solo 12 mesi, passano dal 16 al 20% dei consensi, allineandosi così alla coperta della Tucano Urbano (20% nel 2014, 21% nel 2013). Nel confronto anno su anno rimangono invariati i voti raccolti dall’abbigliamento ad alta visibilità (5%) e da quello riscaldato elettricamente (18%).

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