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Moto e autostrada: ecco i Paesi che trattano meglio le due ruote

La campagna #metapedaggio e la petizione di Motociclismo (FIRMA QUI) per ridurre il pedaggio autostradale per le moto proseguono, ma “dall’alto” qualcuno fa finta di nulla. E all’estero come trattano le moto in autostrada? In Brasile, Colombia, Costa Rica, India, Malesia e Norvegia meglio che in Italia

Muro di gomma

Avete presente la nostra campagna “metà ruote metà pedaggio”, che punta ad arrivare ad avere tariffe autostradali ridotte per le moto? Avete presente la nostra petizione online in merito (SI FIRMA QUI)? Avete presente l’opera di guerrilla marketing che ormai da mesi portiamo avanti con gli adesivi e l’aiuto di migliaia e migliaia di lettori che “attaccano l’autostrada” da tutte le parti (a proposito: se non avete l’adesivo, potete sempre cercarlo nei punti di distribuzione: cliccate qui per scoprire dove si trova quello più vicino a casa vostra)?
Bene, inquadrato l’argomento, sappiate che la cosa qualche piccolo movimento comincia a produrlo. In particolare abbiamo riscontri e sostegno soprattutto dalla politica, dai marchi motociclistici e dai nostri rappresentanti di categoria (su Motociclismo di agosto le ultime novità). Volete sapere qual è l’unico interlocutore che o non risponde o dà risposte evasive, nel più classico dei palleggiamenti all’italiana? Beh, le autostrade stesse, per cui evidentemente siamo niente più che un sassolino nella scarpa. Eppure, come sostiene Corrado Capelli (presidente Ancma: Associazione nazionale costruttori motocicli e accessori), l’autostrada è il luogo di gran lunga più sicuro per i motociclisti. Rincara la dose Pier Francesco Caliari, nell’intervista pubblicata su Motociclismo di agosto: il direttore Generale Ancma ricorda che “il numero delle moto in autostrada è davvero basso, uno zero virgola. Questo è, in parte, anche dovuto alle tariffe, ma dobbiamo considerare che le autostrade sono il posto più sicuro dove viaggiare per noi, quindi sarebbe giusto che per i trasferimenti si usassero. Noi non usuriamo le infrastrutture. Non consumiamo l’asfalto”. Non perdetevi il faccia a faccia con Caliari su Motociclismo di agosto, perché non si tiene dentro nulla. Vi basti pensare che, per lui, non è vero che le tariffe non sono una competenza delle concessionarie autostradali, le quali trattano i motociclisti “come fossimo dei paria, la feccia, gli ultimi da ascoltare”, mentre invece ci dovrebbero dare delle giustificazioni sul perché all’estero le moto pagano meno…

Europa, Asia e Sudamerica: ecco dove si agevolano le moto in autostrada

A proposito di estero, volete sapere come sono considerate le moto in Cina, India, Sudamerica, Scandinavia, Sudest Asiatico, ecc.? Beh, guardate le foto nella nostra gallery, che illustrano bene la situazione che andiamo a descrivervi.
Partiamo dal Sudamerica e dalla foto d'apertura di questo servizio (ce l’ha inviata il lettore Artemio Oricchio), che ritrae un'autostrada brasiliana dello Stato del Rio Grande del Sud, con corsia preferenziale per le moto, a saltare il casello. Ma anche altri Paesi extreuropei favoriscono le due ruote. Passiamo alla Colombia: la corsia "Exentos" (esentati) non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Tariffe del Costa Rica: auto 75 "colón", moto 50. Sconto del 33%.
 
Spostiamoci in Asia. In Malesia le moto hanno una corsia dedicata senza pedaggio. Ma all'assenza di pedaggio non corrisponde l'assenza di servizi: una "via di fuga" permette alle moto di ripararsi sotto i cavalcavia senza restare sulla carreggiata in caso di pioggia (cioè praticamente tutti i giorni), come invece succede sulle costose autostrade nostrane. Sempre restando in Malesia, abbiamo recuperato le tariffe del Penang Bridge II, il ponte più lungo del sudest asiatico. Per attraversarlo, si paga in una sola direzione, un’auto sborsa 8,5 Ringgit (circa 1,9 euro), mentre una moto 1,7 (poco meno di 40 centesimi di euro), il 79% in meno.

L’India, spesso non impone pedaggi alle moto, e quando lo fa – sulle arterie più moderne – applica tariffe pari, come minimo, al 50% di quanto pagano le auto, con sconti crescenti all’aumentare della distanza.
 
Per finire, torniamo in Europa. Della Francia sappiamo, quindi spostiamoci in Norvegia. Il Paese scandinavo tende a non far pagare le moto, anche se non ovunque. 

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