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Moto con targa straniera. Posso circolare in Italia?

Un lettore ha acquistato e immatricolato la sua BMW R 1200 R in Polonia nel 2017. Ci chiede se ora può circolare liberamente nel nostro Paese

1/14 BMW R 1200 R Black Edition: visione d'insieme

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Caro direttore, ho acquistato e immatricolato la mia BMW R 1200 R in Polonia nel 2017 in quanto temporaneamente residente per motivi di lavoro, con tanto di documento del governo polacco, pur mantenendo la mia residenza in Italia. Di tanto in tanto, per le vacanze rientro nel mio paese. Ho letto di recente che da dicembre 2018 è vietato ai cittadini italiani guidare mezzi con targa straniera, pena una multa minima di circa 700 euro e il sequestro del mezzo. Questa notizia mi ha gettato nello sconforto. Tra non molto farò un tour in diversi stati europei dove questa norma non esiste, ma devo comunque rientrare in Italia.

Leonardo Sampino – email

1/29 BMW R 1200 GS Exclusive vs KTM 1290 Super Adventure S: galleria nella cave di marmo Frantiscritti a Carrara. I fari di entrambe fanno una luce eccellente. KTM illumina l'interno della curva; BMW ha lo stop adattivo, che si illumina in modo differente a seconda dell'intensità della decelerazione: se è molto intensa lampeggia, se è d'emergenza si accendono anche le frecce.

Caro Leonardo, purtroppo rientri nel divieto di circolazione: il “Decreto sicurezza” ha modificato l’articolo 93 del Cds, introducendo il comma 1-bis, che sancisce il divieto, a partire dal 4 dicembre 2018, a chi ha la residenza in Italia da oltre 60 giorni, di circolare con un veicolo immatricolato all’estero. Lo scopo della norma è contrastare il fenomeno delle targhe estere utilizzate da italiani e stranieri per pagare meno tasse e per essere invisibili in caso di multe e contravvenzioni. La sanzione è di 712 euro, oltre all’immediata cessazione della circolazione del veicolo. Entro i 180 giorni successivi, o si immatricola il veicolo in Italia o si chiede un foglio di via per portarlo fuori dai confini. In caso contrario il veicolo viene confiscato. Tuttavia, il Ministero dell’Interno, con la circolare n° 300 del 4 giugno, ha precisato che i residenti “anagraficamente” in altro stato membro dell’UE, in Italia per lavoro e che conducono i veicoli nella loro disponibilità immatricolati all’estero, decorsi 185 giorni di permanenza in Italia, possono acquisire la residenza “normale” secondo le norme comunitarie in materia, con la quale potrebbero continuare ad usare i veicoli a targa estera. Il titolare di residenza normale in Italia può condurre il veicolo straniero del quale dispone, salvo che non acquisisca la residenza anagrafica. Il divieto non si applica in caso di leasing o locazione da parte di un’impresa di altro Stato che non ha in Italia una sede secondaria; o se concesso in comodato a un soggetto legato da un rapporto di lavoro o collaborazione con un’impresa di altro Stato che non ha in Italia sede secondaria. A dimostrazione di ciò, serve a bordo un documento, sottoscritto dal proprietario del veicolo e recante data certa, dal quale risulti il titolo (leasing, locazione, comodato) e la durata della disponibilità del veicolo. La mancanza di tale documento comporta una multa di 250 euro, con l’obbligo comunque di esibirlo entro 30 giorni e la sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo.

1/29 BMW R 1200 GS Exclusive vs KTM 1290 Super Adventure S: off-road al passo di Bocco di Bargone (Casarza ligure GE). In fuoristrada la BMW è comoda, bassa, educata, equilibratissima. Facile da guidare, permette di superare difficoltà che ad occhio sembrerebbero al limite anche per un esperto. Ma la KTM ​è pura adrenalina. Ha il manubrio stretto, la sella più alta e un motore che fa venire il sangue caldo ad ogni apertura del gas. Disinserendo i dispositivi elettronici diventa una vera moto offroad anabolizzata, da guidare con decisione e senza remore, non patisce davvero nulla.
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