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La maggior parte dei tifosi è contraria al monogomma in MotoGP

L’avvio di stagione non proprio brillante della Michelin ha diminuito la fiducia del nostro pubblico rispetto a questa soluzione ormai collaudatissima nel Motomondiale ma non solo. Ecco cosa è emerso dal nostro sondaggio

Inizio zoppicante

Il grande ritorno di Michelin in MotoGP non è stato dei migliori. Un paio di incidenti (fortunatamente senza conseguenze) causati dall’esplosione della gomma (Baz a Sepang) e dal distaccamento del battistrada (Redding in Argentina) hanno convinto gli organizzatori a spezzare in due tronconi l’ultimo GP, quello di Argentina. La gara, peraltro, ha mostrato un andamento incostante o sottotono da parte di alcuni top rider. Cosa che ha suscitato qualche perplessità in merito alla qualità costruttiva dei pneumatici. L’argomento ha tenuto banco tra gli appassionati, che hanno risposto numerosi al nostro consueto sondaggio del lunedì. Ecco cosa è emerso dalle vostre 909 risposte.

DIAMO TEMPO ALLA MICHELIN

Sarebbe stato fin troppo facile sparare a zero sul costruttore francese. Invece la maggior parte dei nostri lettori (79%) assolve la Casa ritenendo che bisogna darle tempo per perfezionare il prodotto perché entrare in top class richiede un lungo periodo di apprendistato. Insomma, solo il 21% parla di figuraccia. E il tenore di alcune risposte rivela una assoluzione quasi piena anche rispetto al passo gara altalenante di alcuni top rider. Per esempio Lorenzo, troppo lento rispetto ai suoi standard. Per non parlare di Marquez e Rossi, quasi irriconoscibili, pur se in modo diverso, in “gara 1” rispetto a “gara 2”.

L’INCOSTANZA DEI PILOTI DIPENDE DA UN INSIEME DI FATTORI

Non è colpa della Michelin se Valentino Rossi, nella seconda frazione di gara del GP di Argentina, è apparso nettamente più lento rispetto a se stesso nei primi dieci giri. Solo il 31% dei nostri votanti infatti si dice convinto che le gomme siano una diversa dall’altra perché “troppo artigianali”. Tutti gli altri pensano invece che le moto non siano perfettamente uguali fra loro (15%) e che questo abbia inciso sul passo appena dopo lo stop di metà gara, oppure, e sono la maggioranza (54%), che questa incostanza dipenda da un mix di tre fattori: pilota che perde il ritmo, gomma non proprio identica alla precedente, moto che non è la fotocopia della sua “gemella”.

CHE BELLO IL MONOGOMMA, SE DAVVERO FOSSERO TUTTE UGUALI…

Alla luce di tutte queste considerazioni, il pubblico si dichiara contrario al monogomma: in buona sostanza l’assenza di competitor diretti secondo i più (51%) rallenterebbe lo sviluppo dei pneumatici, rendendoli di fatto poco costanti se non addirittura pericolosi. L’altra metà dei novecento votanti si dichiara favorevole al fornitore unico a patto che davvero le gomme siano tutte uguali fra di loro (35%). I sostenitori incondizionati del monogomma sono invece un modesto 14%. Il via di stagione difficile della Michelin non ha comunque modificato le loro convinzioni: mettere moto e piloti sullo stesso piano è un grande valore aggiunto.
 
 
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