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12 October 2011

Monito del presidente Antitrust Catricalà: “Fra il 2009 e il 2010 le polizze moto sono cresciute di oltre il 35%”

Il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà (nella foto) ha reso noto, con un’audizione al Senato, che “fra il 2009 e il 2010 gli aumenti delle polizze sono stati anche del 25% per un individuo che assicura un'autovettura e di oltre il 35% nel caso di un motociclo”. I rincari colpiscono soprattutto i più giovani.

Monito del presidente antitrust catricalà: “fra il 2009 e il 2010 le polizze moto sono cresciute di oltre il 35%”

 

ROMAPREZZI ALLE STELLE Il costo delle Rc di auto e moto, divenuto insostenibile, è aumentato in modo spropositato e ingiustificato nell’ultimo anno. Lo ha evidenziato, oggi, il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà, nel corso di un’audizione al Senato sull'indagine conoscitiva nel settore dell'Rc Auto. Ha specificato Catricalà: “L'indennizzo diretto non ha funzionato come avrebbe dovuto e i prezzi delle polizze Rc auto sono continuati ad aumentare negli ultimi anni a ritmi a due cifre, con punte del 25% per le auto e addirittura del 35% per le moto”. Ha aggiunto il presidente dell’Autorità garante: “Tra il 2009 e il 2010, per un quarantenne del Nord Italia con un'autovettura di media cilindrata, il premio, è aumentato di oltre il 20%; per una sessantacinquenne del sud con un'autovettura medio piccola l'aumento è stato del 15-20%, mentre per un diciottenne che vive nelle isole e ha un ciclomotore il rincaro è stato del 30%”.

QUINQUENNIO DI SALASSI Ma quel che è peggio è che, ancora una volta, l’Italia si distingue in Europa per un record negativo. Ha infatti sottolineato Catricalà: “Il confronto internazionale mette in luce una specificità negativa del nostro Paese. L'incremento medio dell'ultimo quinquennio dei premi per l'assicurazione dei mezzi di trasporto è stato da noi quasi il doppio di quello registrato nella zona euro”.

FURBETTI Sembra che parte della colpa sia imputabile alla “camera di compensazione”, che non ha funzionato come doveva. Tuttavia, le Compagnie assicuratrici hanno colto con questo fantastico assist la palla al balzo, rilanciandola direttamente agli assicurati, che si sono trovati dei conti da pagare salatissimi. In più, non è garantita a tutti la libertà di scegliere una polizza più conveniente e con un prezzo competitivo come quello offerto dalle società che operano solo attraverso contatti telefonici, perché queste ultime prediligono assicurare a prezzi vantaggiosi solo i clienti che causano meno incidenti. Le assicuratrici sono anche responsabili di avere omesso gli accertamenti sulle frodi, perché “per le imprese è più agevole scaricare sui premi i maggiori oneri derivanti da inefficienze di gestione”. Non finisce qui l’elenco delle responsabilità a carico delle Compagnie di assicurazione, che hanno mantenuto “comportamenti ostativi” alle riforme e hanno intentato cause per “evitare la diffusione degli agenti plurimandatari che invece favorirebbero la mobilità, ancora scarsa, della clientela, e quindi la concorrenza”.

PROTESTE Insieme con l’Antitrust, hanno espresso il loro dissenso anche le associazioni dei consumatori. Secondo quanto rilevato da Adusbef e Federconsumatori, i premi sarebbero lievitati del 98% in dieci anni. L'Adoc ha invitato l'Isvap a intervenire, per rivedere il meccanismo del bonus-malus, considerando quanto la RC Auto stia incidendo sui bilanci familiari. Il massimo della provocazione arriva dal Codacons, che vorrebbe abolire l’assicurazione obbligatoria. Per il presidente del Codacons Carlo Rienzi: “Gli italiani continuano ad avere le tariffe assicurative più care d'Europa. Per questo è pazzesco che il Governo abbia deciso di mettere ancora una volta le mani nelle tasche degli italiani, consentendo alle singole province, con il federalismo fiscale, di poter innalzare le tasse sulle polizze Rc auto, con un'aliquota aggiuntiva del 3,5% sull'importo netto del premio. Aliquota che si aggiunge a quel 12,5% che ogni automobilista già paga sulla propria assicurazione”

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