Statistiche web

Chaz Davies: “Sembrava di giocare a Mario Kart!”

Mondiale SBK 2017, Donington Park: le immagini che raccontano il weekend e l'analisi del Gran Premio del Regno Unito. Kawasaki è ancora la moto da battere, Yamaha sembra essersi ripresa. Ducati ed MV Agusta non convincono, delusione Aprilia
1/32 Jonathan Rea cade durante il Warm Up che precede Gara 2. Il Nordirlandese ne esce illeso, e nel pomeriggio centrerà la vittoria

Un saliscendi di emozioni!

Il circuito di Donington Park
Nel fine settimana appena passato è andato in scena il Gran Premio del Regno Unito, 6° appuntamento stagionale della WorldSBK 2017 presso il circuito di Donington Park. Nella Top Class delle Derivate di Serie, le Kawasaki ufficiali hanno regnato in ogni sessione di sabato e di domenica: Tom Sykes in Superpole e Gara 1, Jonathan Rea in Gara 2. Anche in STK 1000 e Supersport 600 le supersportive di Akashi ha dettato legge, con Toprak Razgatlioglu e Kenan Sofuoglu sul gradino più alto dei rispettivi podi. I giovani della Supersport 300, che hanno dato il via alle gare della domenica, si sono dati battaglia sulle colline di Donington, ed alla fine è stato il nostro Alfonso Coppola ad aggiudicarsi la vittoria. A giovare di tutto questo sono gli appassionati, che hanno potuto vedere delle gare emozionanti. Cliccate qui per vedere una raccolta di foto del GP del Regno Unito.

Onda verde nel parco di Donington

Tom Sykes e Jonathan Rea
La leadership della Casa di Akashi nel Mondiale Superbike non è mai stata messa in discussione da due anni a questa parte, ovvero da quando Jonathan Rea ha messo piede nei box del team KRT: nelle ultime 64 gare, una Kawasaki Ninja ZX-10R ufficiale ha terminato a podio 63 volte, e sembra che questi numeri siano solo destinati a crescere. I risultati 2017 di Jonathan Rea sono assolutamente in linea con quelli degli scorsi anni, nei quali “Jonny” ha letteralmente dominato dall’inizio alla fine assicurandosi due Titoli Mondiali con discreto margine. Nonostante il grosso spavento e lo “zero” in Gara 1 a Dinington, Rea è riuscito a fare più punti del suo rivale in Rosso, Chaz Davies che, con un 8° ed un 3° posto, chiude il weekend con 24 punti. Un inizio difficile per il numero 7: lo scorso anno, a questo punto del campionato, Chaz aveva raggiunto quota 215 punti mentre attualmente è fermo a 185. Tra i due litiganti, il terzo gode: Tom Sykes, che chiude a 9 la sua striscia di vittorie consecutive a Donington, porta a casa 45 punti e consolida il 2° posto in classifica. Nonostante abbia una sola vittoria nel 2017, Tom Sykes è autore del miglior inizio di stagione della sua carriera, meglio anche di quando ha vinto il Mondiale del 2013.

Kawasaki è dunque la moto da battere, ma nasce un dubbio: è la coppia Sykes - Rea o la “Millona” giapponese a fare la differenza? Entrambe le cose. Da una parte c’è un costruttore come Kawasaki che, nel creare una vera e propria arma da pista, investe quantità di tempo e denaro (di fatto) superiori ad altre Case presenti nel campionato ma impegnate anche in MotoGP come Honda, Ducati e Yamaha. Dall’altra ci sono due piloti con background diversi: Sykes conosce la moderna Ninja come le sue tasche, l’ha vista nascere e l’ha sviluppata sin da subito, arrivando a mezzo punto dal titolo mondiale nel 2012 e alla vittoria nel 2013; Rea è un talento cristallino che è riuscito a portare la precedente generazione di Honda CBR1000RR dove mai nessuno è riuscito, ed in sella ad una moto collaudata come la Kawasaki ZX-10R ha trovato il giusto mezzo per riscrivere i libri di storia di questo sport.

Rimanendo in casa Kawasaki, non passa assolutamente inosservata la performance di Leon Haslam: il 2° posto in Gara 1 ha messo in luce al veterano britannico, che si è confermato un pilota con la stoffa giusta per combattere nel Mondiale Superbike. Infatti dovrebbe fare altre due wild card quest'anno per poi tornare in pianta stabile nel 2018 alla corte di Puccetti, che schiererebbe due moto (la seconda dovrebbe essere per Razgatlioglu). Un weekend tutto sommato positivo per Pocket Rocket, nonostante la sua Gara 2 sia terminata alla fine del primo giro dopo un contatto con Tati Mercado. L'argentino, con la sua RSV4 privata (team Ioda) è statodi gran lunga il migliore pilota con una moto di Noale. Ma ne riparliamo più avanti.

Ducati: due facce della stessa medaglia

Xavi Forès
Fatica a tenere il passo la seconda forza del Mondiale, ovvero Ducati. Nei box del Team Aruba.it si vivono due situazioni contrastanti: da una parte c’è un Chaz Davies che non è partito forte come lo scorso anno, dall’altra troviamo uno sfortunato Melandri. Marco ha 3 ritiri sulcartellino della stagione, di cui l’ultimo per un problema tecnico tutto sommato banale (caduta della catena) ma originato da una circostanza di cui al box non vengono a capo, ovvero il saltellamento del posteriore in accelerazione. Il ravellate ha però sempre terminato in Top 5 e si è rivelato un ottimo rimpiazzo di Davide Giugliano, soprattutto considerando che la Panigale non è certo una moto facile da capire in fretta.. Grazie ai risultati di Chaz e di Macio, nella classifica costruttori Ducati è 2a a 53 punti da Kawasaki. Il campionato però è ancora lungo, sicuramente Melandri e Davies non si arrenderanno facilmente. Anche perché la Casa di Borgo Panigale ormai non si accontenta più di secondi posti e vittorie di tappa, vuole il bersaglio grosso. E diciamo che il gran finale di campionato 2016 di Davies aveva illuso un po' tutti che le cose sarebbero state più facili nel 2017...

Tra i piloti privati il più competitivo si conferma sempre Xavi Forès, che con la Ducati Panigale R del Team Barni è secondo soltanto ai piloti ufficiali e, talvolta, alle BMW “semi-ufficiali” del Team Althea.

Da ultima della classe a terza forza del Mondiale: la crescita di Yamaha

Alex Lowes e Michael VD Mark
Sorprende Yamaha, che è sempre più vicina alla giusta strada. Il Team Crescent, al suo secondo anno con l’attuale YZF-R1, è salita sul podio per la prima volta in stagione con Alex Lowes: nell’ultimo periodo, il posto del pilota britannico era stato messo in discussione dai piani alti, ed una buona performance sul tracciato di casa sarebbe stata fondamentale per il giovane inglese affinché potesse confermare il proprio posto. Detto, fatto: l’inglese è stato autore del suo miglior GP da quando corre in Yamaha, dopo una rimonta dalla 22a alla 3a piazza in Gara 1 ed un 5° posto in Gara 2. Continua invece l’adattamento di Michael Van Der Mark alla R1: anche l’olandese è stato autore del miglior weekend stagionale, sfiorando addirittura il podio in Gara 2. Yamaha dunque si sta consolidando sempre più come “terza forza del Mondiale”, ma con margini di crescita maggiori rispetto a qualsiasi altro costruttore del campionato. La R1 si è rivelata un progetto competitivo in altre categorie come l’Endurance o la STK 1000, in SBK è soltanto al secondo anno in veste di moto ufficiale. Dopo una prima stagione di “assestamento”, il Team Crescent sembra aver imboccato la strada giusta. Anche se i risultati sono solo sporadici e non scalfiscono affatto il dominio Kawasaki né consentono di rubare a Ducati il ruolo di antagonista principale.

Aprilia: crisi prestazionale. MV Agusta: crisi d'identità

Leon Camier
Situazione difficile per Aprilia. La Casa di Noale è ancora in alto mare con il Team Milwaukee: Eugene Laverty e Lorenzo Savadori non riescono a trovare il giusto setup con la RSV4 RF. Il progetto della moto è valido, lo dimostrano i titoli mondiali vinti e gli ultimi aggiornamenti (che invero hanno portato via alla RSV4 un po' della sua esclusività tecnica, ma dovrebbero anche averla resa più facile da mettere a punto ciclisticamente). I piloti sono assolutamente competitivi: Laverty nel 2013 ha sfiorato il Mondiale in sella all’Aprilia, mentre Savadori è riuscito a vincerci il campionato STK 1000. Non è ancora chiaro quale sia il vero nodo da sciogliere: il Team Milwaukee è alle prese con una moto a loro nuova, ma ciò non giustifica dei cali di prestazione come quelli di Gara 1 ed un ritiro (di Savadori) in Gara 2 per problemi tecnici. Che sia proprio la squadra il problema?

In casa MV Agusta invece i problemi non sono prettamente di natura tecnica o prestazionale. Leon Camier ha completato egregiamente il GP del Regno Unito con due sesti posti, tuttavia le intenzioni della Casa di Schiranna nel Mondiale Superbike non sono ancora chiare, dato che al 4° anno in WSBK è anche arrivato il momento di iniziare a tirare le somme, in vista della seconda metà di campionato e della prossima stagione. È evidente che Camier, che sulla MV Agusta dà il 110% di sé, non riesce a portare la F4 1000 RR oltre il 4° posto, ed alcune voci di mercato danno Leon in partenza per il prossimo anno, forse diretto in casa Honda a fianco di Stefan Bradl. Per la sua sostituzione in Casa MV non sono ancora state fatte ipotesi, tuttavia la F4 si presenta come una moto “user friendly”, il che è un vantaggio per chi magari arriva da altre classi. Sta di fatto che Schiranna non sembra intenzionata a rinnovare la F4 oppure a sostituirla con un nuovo modello, e la situazione aziendale non promette nulla di buono in chiave SBK, dato che la Casa concentra la propria produzione prevalentemente sulle 3 cilindri 800 cc. La situazione non è delle migliori nemmeno se si guarda alla Supersport, dove i problemi sono di affidabilità: in gara ben due motori 3 cilindri si sono rotti, uno di questi era dell’ufficiale PJ Jacobsen.
A differenza che in SBK, in Supersport le F3 possono puntare alla vittoria e al titolo, lo dimostrano le prestazioni sempre di vertice di cui è capace PJ, ma anche i buoni risultati che anche altri piloti in sella alla MV riescono a tenere. Finché la moto regge...

Se n'è andato, ma nessuno lo dimenticherà mai

La moto di Nicky Hayden
In questo Gran Premio del Regno Unito il protagonista assoluto è stato però uno solo: Nicky Hayden. Piloti, addetti ai lavori e tifosi hanno reso omaggio nei modi più vari e toccanti il pilota americano, che con la sua scomparsa ha lasciato un vuoto enorme nei paddock della Superbike. Il numero 69 era presente su praticamente ogni moto di qualsiasi classe: dalla Ninja di Jonathan Rea fino alle moto dei giovani piloti della Supersport 300. Tanto di cappello a Ronald Ten Kate e al suo team, che hanno lavorato duro nonostante il dolore che la scomparsa di Kentucky Kid ha procurato loro, abituati a lavorare fianco a fianco con lui. Durante tutto il weekend la moto di Nicky era sui cavalletti, pronta come se dovesse scendere in pista. Per quanto duro e difficile sia, bisgna girare pagina e guardare avanti: da un doloroso ed improvviso addio, di Hayden rimarrà nel cuore di tutti quanti un dolce ricordo. Dal prossimo Gran Premio, quello di Misano, ci sarà un nuovo pilota in sella alla CBR1000RR SP2 e che affiancherà Bradl, anche se attualmente non si sa ancora chi potrà essere.

Chaz Davies: “Sembrava di giocare a Mario Kart”

Chaz Davies
Jonathan Rea: “sapevo che con una buona partenza Gara2 sarebbe stata mia”
“In Gara2 ho fatto un primo giro incredibile. Ero ancora molto frustrato per lo zero di Gara1 e ancora di più per la decima casella di partenza di Gara2. Sapevo di dover fare subito un’ottima partenza, altrimenti avrei buttato un’altra gara. Domenica mattina ero tranquillo ma dopo il warm up mi ha preso il nervosismo: mi sono passate in testa tutte le possibili situazioni, se avessi fatto una buona o una cattiva partenza, che strategia adottare… I ragazzi del team hanno lavorato febbrilmente tutta la notte per ricostruire la moto praticamente da zero in quanto in Gara1 l’avevo distrutta. Appena sono salito in sella domenica mattina, con sulla moto alcune modifiche del setup, la moto è stata comunicativa come mai quest’anno. Allora ho capito che se avessi azzeccato una buona partenza, Gara2 sarebbe stata mia”.

Tom Sykes: “Questo giorno sarebbe dovuto arrivare prima o poi…”
“Stavo per colmare il distacco ma a tre giri dalla fine ho iniziato a chiedere troppo alla moto in alcune curve, ma se ci fossero stati altri tre giri sarei riuscito a portare avanti una rimonta più calcolata e avrei recuperato. Quando sono partito ero in mezzo alla griglia e la prima curva è stata disastrosa, mi sono dovuto praticamente fermare perché qualcuno ha provato a vincere la gara alla prima curva. Oltre a questo abbiamo dovuto anche fare i conti con la caduta all’ultima curva, che ha fatto esitare tutti i piloti e che ha fatto prendere alla mia gara una pessima piega. Mi dispiace di aver perso il mio record di vittorie a Donington così, ma tutto sommato sono stato battuto correttamente, Jonathan ha guidato veramente alla grande. Questo giorno sarebbe dovuto arrivare prima o poi nella mia carriera sportiva e sfortunatamente è arrivato proprio domenica, anche se credo avessimo un passo gara veramente forte”.

Chaz Davies: “La partenza è stata terribile”
“Sarebbe stato bello andare in fuga con le due Kawasaki, ma il terzo posto era il miglior risultato possibile oggi. La partenza è stata terribile, ed ha reso la gara molto più difficile. Ho dovuto sorpassare molti piloti, cercando anche di evitare quelli che sono caduti di fronte a me, e sembrava di giocare a "Mario Kart". Salire sul podio di fronte ai tifosi britannici era la cosa più importante. Sul finale, avvicinandomi a VD Mark, non avevo tanto grip perché ho dovuto chiedere molto alla gomma per rimontare. Ho dato tutto, cercando di non fare errori, ed è stato un bel duello. Ad ogni modo, sono fiducioso per il prosieguo della stagione perché questa pista è sempre stata ostica per noi, quindi andiamo a Misano con diverse indicazioni positive.”

Michael van der Mark: “sul veloce siamo molto forti”
“La mia partenza in Gara2 non è stato il massimo, specialmente alla prima curva, dove è importante cercare di essere davanti. Al secondo giro ho passato Haslam alla Melbourne e all’ultima curva Mercado, arrivando alla seconda posizione. Dopodiché ho iniziato a spingere e ho visto che Rea era davvero troppo veloce, ma ho continuato a martellare correndo la mia gara. Avevo migliorato parecchio il mio passo rispetto a Gara1 e ne ero molto soddisfatto. Ho visto che stavo prendendo parecchio vantaggio ma Chaz era dietro di me e si faceva sempre più sotto. A un giro dalla fine mi ha sorpassato, ho cercato di replicare ma alla fine purtroppo il podio mi è sfuggito. Sono molto felice della mia gara e della mia moto, ci ha dimostrato di poter arrivare al podio anche in gare normali e questo mi dà grande soddisfazione, dovremmo essere forti a Misano. Sappiamo dove dobbiamo migliorare: nelle curve strette (dove tra l’altro Chaz è più forte, e sfortunatamente tutto si è consumato nell’ultima parte del tracciato), mentre è bello avere la conferma che nei tratti più scorrevoli siamo migliori, sappiamo dove migliorare. In settimana avremo un test a Misano, che speriamo ci porti al prossimo weekend di gare con uno step evolutivo in più.”

Alex Lowes: “andare insieme ai top rider mi ha fatto capire dove migliorare”
“Gara2 chiaramente non è stata divertente come Gara1, con tutti quei sorpassi! La mia partenza non è stata il massimo e nei primi giri sono rimasto imbottigliato. È stata durissima cercare di sorpassare Mercado, ci ho provato un po’ di volte ma sono andato lungo e il mio gap nei confronti di Micheal è cresciuto fino a un paio di secondi. Con pista libera ho segnato diversi ottimi tempi, ma onestamente mi stavo sforzando di andare ancora più veloce. Verso fine gara, quando Chaz mi ha raggiunto, non ho potuto fare nulla, era più veloce di me e io dovevo stare attento. Ovviamente sarebbe stato bello poter spingere fino alla fine e arrivare a combattere per il podio, ma non avevo il giusto feeling con la moto e mi sono dovuto accontentare dei punti. Aver fatto terzo e quinto nel mio GP di casa è un ottimo risultato: mi rende felice e ci ha permesso di ridurre il gap che ci separa dal quarto posto in campionato. È stato un fine settimana molto positivo, un grande ringraziamento va ai tifosi, è stato fantastico poter correre davanti ai miei fan. Penso che possiamo dire di aver fatto un buon lavoro e ora sono focalizzato su Misano. C’è di buono che i piloti in testa al mondiale mi hanno sorpassato durante la gara, così ho potuto seguirli per capire dove andassi effettivamente forte e dove sarei dovuto migliorare, in definitiva sono focalizzato sui test di Misano dove migliorare e provare.”

Marco Melandri: “le vibrazioni hanno fatto staccare il pignone!”

Marco Melandri
Xavi Forés: “il weekend più difficile dell’anno”
“È stato il week end più difficile dell'anno, oggi abbiamo migliorato molto il passo e aver chiuso settimi è positivo, anche per il campionato. Adesso pensiamo a Misano che è un circuito che mi piace e dove la nostra moto lavora bene. Speriamo di tornare sui livelli di Imola.”

Stefan Bradl: “ok arrivare 11esimi, ma dobbiamo ancora lavorare molto”
“Prima di Gara2 abbiamo fatto un paio di modifiche al telaio per migliorare la trazione e questo ha migliorato un po’ le cose. Appena dopo la partenza, alla prima curva, Krummenacher è caduto proprio davanti a me e ho dovuto frenare fino a praticamente fermarmi, perdendo un sacco di tempo. Mi sono ritrovato ultimo e ho dovuto dare il massimo per recuperare più posizioni possibili. Arrivare undicesimi è un buon risultato, ma abbiamo ancora un sacco di lavoro da fare, ma per fortuna il test di Misano si avvicina e sarà molto importante per noi.”

Raffaele Derosa: “bene lo step avanti, ma avrei voluto fare di più”
“Oggi le condizioni erano diverse rispetto a ieri, ed era più caldo. Ho cercato di migliorare il passo che avevo ieri e, anche se c’è stato un minimo di miglioramento, onestamente avrei voluto fare di più. Continuo a lavorare per poter ripagare la squadra che si sta impegnando tanto per me. Speriamo di poter fare un altro step in avanti nel weekend di Misano.”

Jordi Torres: “in partenza l’elettronica mi ha penalizzato”
"Avevo notato durante il sighting lap che c’erano delle vibrazioni all’anteriore. Dopo una bella partenza, ho perso terreno quasi subito a causa dell’elettronica. Dietro a Camier e Forés, ho cercato di spingere forte e cominciare a recuperare terreno, perché mi sentivo di aver un passo più forte di loro. Purtroppo sono scivolato alla chicane e non ho potuto proseguire la mia gara, che è finita lì. Dobbiamo capire meglio il limite in queste condizioni, perché è la prima volta che ci succede. Dobbiamo lavorare anche sul problema delle vibrazioni, sperando di poter fare meglio a Misano.”

Marco Melandri: “le vibrazioni hanno fatto staccare il pignone!”
“È stato un weekend difficile per noi. È da Imola che stiamo soffrendo alcune problematiche anomale. La moto si muove molto in fase di accelerazione nei cambi di marcia, il posteriore saltella, e siamo costretti ad addolcire l’erogazione. Oggi purtroppo le vibrazioni erano più marcate ed hanno causato il distacco del pignone. È un vero peccato, perché oggi la moto era bilanciata ed avevo più fiducia sull’anteriore. Comunque, nonostante i problemi, siamo sempre in lotta per il podio. La squadra sta lavorando davvero tanto per migliorare il pacchetto, e continueremo a farlo nei test della prossima settimana. Siamo molto motivati. Speriamo di trovare la soluzione il prima possibile per giocarci la vittoria.”
© RIPRODUZIONE RISERVATA