Cronaca Gara 2
RISCOSSA, STOCCATA E DOPPIETTA La griglia di partenza scala avanti
di una posizione perché Neukerchner, pilota della Suzuki Alstare che aveva
diritto alla partenza in pole, rinuncia a correre per via frattura alla
clavicola sinistra riportata con la caduta in Gara 1. Il tedesco è costretto
a partire per la Germania per farsi operare e riuscire ad essere presente
al prossimo appuntamento di Assen. Noriyuki Haga, dopo la caduta della
prima manche provocata da problemi alla ciclistica e con le gomme,
cambia moto. Il giapponese sale sul muletto ed in sella alla Yamaha YZF-R1
di scorta fa una gara spaventosa chiudendo in prima posizione ed assegnando
un colpo da maestro agli avversari, quasi a voler dire: “Attenzione sono
tornato!”. Fa bene anche Bayliss che ottiene una seconda posizione anche
in Gara 2, segnando una doppietta nella giornata. Va meglio Carlos Checa
che nella corsa numero 2 di Valencia riesce a fare felice il suo pubblico
con il terzo gradino del podio. Max Biaggi conclude in ottava posizione
e regala spettacolo quando negli ultimi due giri, cercando di risalire
di una posizione, attacca il compagno di squadra Ruben Xaus, giunto settimo
al traguardo.
CLASSIFICA Al terzo round del Campionato Superbike, dopo la Gara 2,
Troy Bayliss in sella alla Ducati 1098 è in testa alla classifica mondiale
con 128 punti. Segue Fonsi Nieto a quota 80 che, passato dalla Kawasaki
PSG-1alla Suzuki Alstare per la stagione 2008, al momento sembra promettere
bene. Chiude il veterano Troy Corser che finora ha totalizzato 72 punti.
COMMENTI A TRE DIAPASON Galbuesera, direttore tecnico della Yamaha
Racing Italia, spiega: “Haga ha avuto un problema con la prima moto, per
questo si è trovato in difficoltà in Gara 1. Finora abbiamo avuto grandissimi
problemi con le gomme”. Anche Nitronori sembra confermare le difficoltà
in cui verte il Team dei tre diapason: “Nella prima manche la moto era
un disastro. Nella seconda l’ho cambiata e me ne hanno data una che andava
bene però abbiamo ancora grossi problemi. Quest’anno è difficile”.
AZIONE La Gara 2 è ricca di bagarre che cominciano fin dalla partenza,
quando Bayliss prende la testa della corsa e Haga s’inserisce su Xaus,
strappandogli la seconda posizione. Tempo quattro giri ed è Checa ad insidiare
il connazionale Ruben per la conquista della terza posizione con un sorpasso
che riesce. Al settimo giro Haga passa Bayliss ma si fa sorprendere da
Checa che, velocissimo, si porta in prima posizione. La risposta di Nitronori
arriva all’undicesimo giro, quando Carlos ha delle difficoltà e comincia
a rallentare. Il giapponese incombe, in interno curva, e sorpassa in un
solo colpo Checa e Bayliss portandosi in prima posizione. Al quindicesimo
giro si assiste ad una contesa tra Corser, Xaus e Kagayama. È Corser ad
avere la meglio per la quarta posizione, mentre Xaus si ritrova sesto,
preceduto da Kagayama, quando Biaggi è settimo. Giunti cinque giri dal
termine si fa vivo Kiyonari con la Suzuki che riesce a risalire chiudendo
Gara 2 al quarto posto e lasciandosi alle spalle in ordine di arrivo Corser,
Kagayama, Xaus e Biaggi.
DELUSIONE Disputata una prima manche brillante con tanto di vittoria,
Lorenzo Lanzi piange di fronte alla dodicesima posizione della Gara 2
giustificandosi
con un: “Totale disastro gomme. Guardavo l’anteriore e pensavo mi
avessero
montato pneumatici da piaggia – per la superficie ruvida n.d.r. –
Non
riuscivo a stare in piedi ma, mi conoscete, io non sono uno che molla”.
Cronaca Gara 1
OCCASIONE D’ORO La caduta di Neukirchner e Checa regala una
grande
opportunità all’italiano Lorenzo Lanzi che, strappata a Bayliss la terza
posizione con una bagarre, dopo lo scivolone dei primi due trova la pista
aperta e si aggiudica la vittoria in Gara 1. A Lanzi va anche il merito
di aver portato sul podio la Ducati non ufficiale del Team RG Racing, di
proprietà della famiglia Gianfardoni. Troy Bayliss, pur non avendo “la
moto a punto” come ha raccontato al termine della gara, sembra essere
ormai abbonato al podio: è suo il secondo gradino. Non è da meno il connazionale
australiano Troy Corser che chiude al terzo posto. Manca all’appello della
bandiera a scacchi Noriyuki Haga, caduto per “eccesso di velocità”:
arriva
alla staccata a 309 km/h non controlla perde l’anteriore e scivola.
Conclude
malamente la sua gara ma resta illeso.
DIFFICOLTÀ PER BIAGGI E XAUS Max a Valencia non è al 100%, perché il
braccio rotto a Phillip Island si fa sentire. Il romano al settimo giro
arriva lungo, sembrerebbe per un problema al cambio che rende difficile
l’innesto delle marce, si rimette in pista ma la zona punti è ormai
compromessa.
Conclude al sedicesimo posto. Esprime solo qualche parola di rammarico:
“Mi spiace perché stavo molto meglio rispetto a questa mattina e potevo
fare un buon risultato”. Ruben cade nel corso del quinto giro. Tenta il
rientro in pista ma poi è costretto a rientrare ai box.
AD UN PELO DAL PODIO Neukirchner con la Suzuki GSX-R 1000 domina
l’intera
gara e riesce quasi a conquistare la sua prima vittoria nel Mondiale Superbike.
Il suo vantaggio sulla seconda posizione di Carlos Checa rimane per molti
giri di circa 3” e mezzo. Sfiora il podio per un pelo ma non taglia il
traguardo perché subisce un errore dello spagnolo che, protagonista di
una grande rimonta in sella alla Honda Ten Kate, riduce il distacco ad
1”. Poi osa un inserimento all’ultima curva cercando la prima
posizione,
s’inclina troppo, perde l’anteriore e scivola davanti al tedesco.
Neukirchner
è in piega, tenta di frenare e rialzare la Suzuki ma non può fare a meno
di urtare la moto di Checa che gli taglia la strada. Delusione anche per
Carlos che durante l’intera gara si mette in luce davanti al pubblico
iberico con sorpassi da manuale: dalla settima posizione in griglia di
partenza, al decimo giro, raggiunge la quinta e svernicia Corser conquistando
la quarta posizione. Poco dopo, al giro numero tredici, è in bagarre con
Bayliss, ha la meglio ed è secondo. Dà inizio allo show per afferrare
Neukirchner
e dà fine alla gara con l’errore clamoroso del sorpasso fallito.
RISCATTO Costretto a ridirsi Davide Tardozzi, team manager della
squadra
ufficiale Ducati Xerox, che al termine della stagione 2007 diceva:
“Abbiamo
preferito non confermare Lanzi, poiché non è stato all’altezza delle
nostre aspettative”. Invece, a Valencia nel 2008, un stagione dopo,
proclama: “ Lanzi è un pilota in cui crediamo ancora ed abbiamo voluto
che restasse su Ducati – nel team satellite RG n.d.r”. Affermazione
che
precede le dichiarazioni fatte da Lorenzo dopo la premiazione: “Sono
contento:
così ho messo a tacere una serie di polemiche che si erano aperte al termine
della passata stagione. Venerdì mattina eravamo senza gommista e capo tecnico,
perciò, come potete immaginare, quello di oggi rappresenta un risultato
importante per noi”.