Per Joan la stagione non iniza nel migliore dei modi: dopo il lungo stop imposto dalla pandemia di Coronavirus e la gare virtuali, al GP di avvio della stagione 2020 della MotoGP a Jerez, Joan Mir è costretto al ritiro in seguito alla caduta avvenuta nel corso del secondo giro di gara. Ma quella gara passerà alla storia per altro, per aver messo fuori dai giochi il contendente numero 1 al titolo 2020, Marc Marquez. Per Mir, invece, le cose sembrano iniziare a mettersi meglio già la settimana dopo, quando sullo stesso circuito chiude la gara in quinta posizione. A Brno, però, ci risiamo, altro 0 nel suo ruolino di marcia, per via di un contatto con Iker Lekuona in cui entrambi finiscono a terra. Dopo 3 gare Joan ha soli 11 punti in classifica generale, mentre il leader Quartararo è a quota 59!
Arrivano poi le due gare al Red Bull Ring, e iniziano ad arrivare i primi risultati positivi di una stagione iniziata con il piede sbagliato: Joan chiude in seconda posizione gara 1 e in quarta gara 2. Quest’anno, però, non abbiamo un dominatore assoluto in grado di vincere tutte le gare, come ci aveva “abituato” Marquez, e sul primo gradino del podio si avvicendano vari piloti: Quartararo, Binder, Dovizioso, Oliveira… questo permette a Joan di iniziare a rosicchiare punti in classifica generale. Dopo 5 gare il distacco dalla vetta scende a -26 punti. Dalla doppietta austriaca, però, le cose sembrano essere virate in positivo e Joan inanella tre gare consecutive in cui centra sempre il podio, terzo a Misano “1” e secondo a Misano “2” e Barcellona. E intanto, a vincere, si alternano alla vittoria Morbidelli, Viñales e Quartararo, così Mir si porta a -8 dalla vetta.
Arriviamo sull'umido di Le Mans, dove Joan Mir non riesce a trovare il feeling perfetto con la sua GSX-RR e chiude la gara in 11esima posizione. Ma Quartararo, che in quel momento era in testa al mondiale, non riesce a fare molto meglio, è nono, così Joan perde solo due punti in classifica mondiale. Si ritorna in Spagna, e Mir torna a sognare. Ad Alcaniz “1” chiude in terza posizione, mentre Quartararo, in difficoltà con le gomme, chiude 18esimo. Ed ecco che Joan acchiappa la leadership del Mondiale e si porta a +6 dal suo rivale francese. Tutti gli occhi sono puntati su di lui ora, e una settimana dopo ad Alcaniz “2” Joan fotocopia esattamente la gara della settimana chiudendo ancora in terza posizione. Quartararo migliora, ma chiude nono, Mir allunga in classifica, ora è a +14. Il sogno del mondiale inizia a farsi concreto nella sua mente, mentre ci sono già gli haters che dicono che non si merita di vincere un mondiale senza aver mai vinto una gara. E così, una settimana dopo a Valencia, Joan li mette a tacere! Dopo una gara perfetta sale per la prima volta in carriera sul gradino più alto del podio! Doppia festa in Suzuki: si festeggia sia la vittoria di Mir, che il secondo posto di Rins. Pensate che una era dal 1982 che la Casa di Hamamatsu non piazzava due piloti sui due gradini più alti del podio. L'ultima volta fu ad Hockenheim, quando addirittura tutto il podio fu conquistato da piloti Suzuki: Randy Mamola, Virginio Ferrari e Loris Reggiani. Con la vittoria di Valencia "1", quando mancano solo due gare al termine, e quindi ci sono 50 punti in palio, Joan Mir ha messo una seria ipoteca verso il Titolo Mondiale MotoGP 2020. Il secondo in classifica ora è il suo compagno di squadra, Alex Rins, che si trova a -37. Arriviamo così al GP di Valencia 2, dove con il settimo posto in classifica Joan Mir si aggiudica matematicamente il Titolo Mondiale MotoGP 2020!