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15 December 2021

Marzocchi, uno sguardo al futuro

Quella di Marzocchi è una delle realtà più dinamiche e stimolanti del mondo motociclistico made in Italy: fatturato in forte crescita, grandi clienti. Ed ora sviluppo del brand nei mercati del far East in partnership con un importante Gruppo automotive cinese

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Marzocchi 

I nomi dicono tutto. BMW S 1000 RR, S 1000 XR, Ducati Multistrada V4 S, Triumph Tiger 900 GT Pro e la prima BMW “M” della storia a due ruote, la M 1000 RR: questo il biglietto da visita di Marzocchi che fornisce il primo equipaggiamento di moto ad altissimo contenuto tecnologico e sportivo. Risultati importanti che non hanno però fatto dormire sugli allori un’azienda e il suo CEO, l’ing. Florenzo Vanzetto, capaci di rinnovarsi investendo molto in Ricerca e Sviluppo per arrivare a due traguardi importanti: la prima sospensione semiattiva autoprodotta al 100% anche nel software di controllo e la prima sospensione attiva da moto, la forcella predittiva. Un impegno enorme, che sta per concretizzarsi, come lui stesso ci racconta. “Su questo aspetto abbiamo investito tantissimo. Abbiamo anche vinto un bando regionale molto consistente, con il quale abbiamo dei timing molto precisi: entro la fine di quest’anno dovremo aver completato questo progetto nel quale abbiamo coinvolto le università di Bologna e Torino, che hanno lavorato con noi su tutta la parte Ricerca e Sviluppo e ci hanno dato un grosso supporto. Con loro abbiamo fatto un contratto pluriennale, per coinvolgerli nello sviluppo di questi nuovi prodotti”.

Qual è l’orizzonte di un investimento di questo tipo, in termini temporali?

“Più o meno 3 anni. È iniziato un paio di anni fa, poi abbiamo perso un po’ di tempo a causa del lockdown, non si poteva fare diversamente, ma stiamo procedendo molto bene”.

Avete modificato il vostro organico in questi tre anni?

“Certamente questo progetto ha dato anche modo di fare delle assunzioni, perché a fronte di questo bando dovevamo assumere, e lo abbiamo fatto da subito, circa 7 ingegneri e una ventina di operai, che sono indispensabili per mettere a regime la produzione”.

C’è un approccio diverso al mondo delle sospensioni, perché stiamo passando dalle semiattive, quindi a controllo elettronico, a sospensioni attive, che ancora oggi non esistono.

“Cambia molto tra semiattive e attive. Noi nel progetto l’abbiamo chiamata “forcella predittiva”. Esiste già nel mondo dell’auto, quello che noi vogliamo è avere una forcella predittiva che sia in grado di leggere e di anticipare i programmi stradali”.

Nella vostra idea i vantaggi sono in chiave di sicurezza o in ottica sportiva o entrambi?

“In entrambi i casi, ma soprattutto in termini di sicurezza. Attenzione, la forcella predittiva è una scommessa, non tutti ci credono. Non tutti credono nemmeno nella semiattiva, ma noi siamo convinti che si vada verso questo settore”.

Trattandosi di un upgrade in termini di sicurezza, dovrà essere sviluppato per essere accolto dal maggior numero di modelli possibile, non solo da moto di altissima gamma.

“Ovviamente oggi parliamo di altissima gamma: la prospettiva è quella ma ad oggi i costi non consentono ancora di avvicinarsi a segmenti inferiori. È un po’ come nel mondo delle auto, lei lo trova solo su pochissime auto e domani l’estensione ci sarà. Ma questo è un momento in cui è difficilissimo ragionare su tutto, il mondo è cambiato, abbiamo criticità di materie prime, problemi a ricevere i semiconduttori. Problemi che ha tutto il settore dei trasporti”.

Come superare queste difficoltà di approvvigionamento?

“La materia prima non te la inventi, ma io credo da un lato che il problema si risolverà, ci sarà una reinternalizzazione di molti processi, noi abbiamo una partnership molto stretta con un grandissimo gruppo cinese e questo dovrebbe aiutarci, lavorando in sinergia per superare molti di questi problemi”.

Vogliamo dire dove sono realizzate le sospensioni Marzocchi?

“Sono realizzate solo ed esclusivamente a Zola Predosa, provincia di Bologna, dove abbiamo circa 120 persone”.

Invece il gruppo VRM di cui fa parte Marzocchi quanto è grande in termini di personale?

VRM nel settore automotive occupa circa 800 persone, nel settore degli accessori moda 400, per un totale di 1.200 persone”.

È una fetta importante il segmento degli accessori metallici per la moda.

“È un settore in forte sviluppo e lì abbiamo fatto la stessa scommessa che abbiamo fatto su Marzocchi: quando abbiamo acquistato Marzocchi il fatturato era di 8 milioni all’anno, oggi ne fattura 32 milioni e sta crescendo e all’interno della divisione Automotive di VRM sta diventando il core business. Abbiamo preso il settore accessori metallici moda proprio perché stiamo investendo, come gruppo VRM, tantissimo in Ricerca e Sviluppo e in particolar modo in ricerca di materiali alternativi”.

Quanto è l’investimento in R&D di VRM?

“Nel settore Automotive ha investito, mediamente, negli ultimi 10 anni il 12% del fatturato. È l’unica maniera per sopravvivere”.

Tornando a Marzocchi, quanto è robotizzata e quanto si affida invece alle mani di tecnici specializzati la produzione?

“Su tutta la parte lavorazioni meccaniche il grosso è robotizzato. Per quanto riguarda gli assemblaggi c’è moltissimo apporto umano. Noi abbiamo investito parecchio in strumentazioni, banchi di controllo, banchi prova. Abbiamo investito molto per garantire la qualità finale”.

La mano di un tecnico esperto, assistita da strumenti di controllo di ultima generazione è il mix migliore in termini qualitativi ad oggi?

“Sì, senza dubbio”.

Definiamo un calendario di quello che vedremo come novità introdotte da Marzocchi.

A Eicma abbiamo portato la sospensione semiattiva completamente realizzata da Marzocchi, compreso il sistema di controllo, ovvero centralina e software. Poco dopo, diciamo a inizio anno, presenteremo la nostra sospensione attiva, ovvero quella forcella predittiva di cui abbiamo parlato”.

A parte Marzocchi, di cosa si occupa il segmento Automotive di VRM?

“Abbiamo il reparto telaistica e teste motore, poi lavoriamo anche con alcuni grandi brand anche nel settore auto, su fasce di nicchia. Questo è il nostro mondo Automotive, che per il 2021 fa un fatturato di 112 milioni di euro ed è cresciuto rispetto al 2020 dove abbiamo fatto 82 milioni, consolidando il risultato 2019 nonostante tutti i problemi legati a lockdown e pandemia”.

Ducati è un partner importante per VRM.

“Sì, grazie a loro vi è stata una forte crescita del gruppo, sia per i telai, sia per le lavorazioni delle teste, tanto che come VRM siamo il principale fornitore di Ducati. Come Marzocchi, invece, parlando di forcelle il principale cliente è BMW”.

E nelle auto?

“Nelle auto i nostri principali clienti sono Porsche, Audi e Ferrari”.

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L’ing. Florenzo Vanzetto, CEO di Marzocchi 

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