Ecco l’intervista a Marc Marquez, Campione del Mondo 2013 della MotoGP, preparata da Anna Cappella e trasmessa su Italia1, durante lo speciale “The New Age – Un anno di MotoGP”.
Da bambino cosa volevi fare: il pilota di moto o il campione del mondo di moto?
Da bambino pensi sempre al pilota di moto, ma poi quando sali in moto pensi: adesso voglio arrivare primo.
Quale pilota ti dà più piacere battere?
All’inizio era Valentino, perché era il top, lottare con il migliore è il sogno di tutti i ragazzi, lottare con il tuo idolo. Adesso, quando vinco contro Lorenzo e Pedrosa, è la cosa che mi fa più piacere.
Il tuo stile aggressivo di guida è il tuo marchio. Pensi che chi ti critica sbagli?
C’è qualcuno che critica e qualcuno che ti spinge ancora di più. Io ascolto sempre tutti, ma alla fine faccio quello che penso sia meglio. È difficile avere un amico e combattere per la stessa cosa, ma penso che le gare siano così. Dopo, quando finisce la gara, è già un’altra cosa; devi essere una persona e parlare con uno e con l’altro, ma dentro alla pista devi essere cattivo.
La cosa che più ti fa arrabbiare?
Non sopporto non vincere. È quello che mi fa arrabbiare.
Cosa pensi della fortuna?
Io penso sempre che la fortuna si debba cercare, non arriva da sola. Non stai seduto sul divano e ti arriva qualcosa dall’alto. Bisogna sempre cercarla, devi lavorare e poi ti arriva. La fortuna qualche volta ti arriva.
Hai delle superstizioni?
Uso delle mutande blu per le prove e rosse per le gare.
C’è qualcosa di cui hai paura nella vita?
Ho paura del mare. Non andare al mare, ma andare al largo, dove è molto profondo.
Pensando a Marquez a fine carriera, quanti titoli pensi che avrà conquistato?
Ce ne avrà uno in 125, uno in Moto2 e un altro in MotoGP, ma vediamo. Questo non si può dire. Farò quello che posso, se si riesce a vincerne un altro ci proverò.