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Cecchinello: "MotoE il futuro, ma...lunga vita alla MotoGP!"

Il manager del Team LCR ha parlato ai microfoni di Motociclismo durante un evento con il main sponsor GIVI. Cecchinello a ruota libera suoi piloti, sul pacchetto Honda e sul Mondiale MotoE, tra futuro della mobilità, speranze e voglia di vincere
Dal 1996 Lucio Cecchinello è manager del Team LCR nel Motomondiale e due anni più tardi GIVI è diventato main sponsor della squadra: da allora sono state corse più di 250 gare con 83 podi, 24 vittorie e 25 pole position. Una collaborazione che ha aiutato l'azienda bresciana a farsi conoscere in tutto il mondo, dato che adesso opera in oltre 70 paesi. Attualmente il Team di Cecchinello corre nella MotoGP con Nakagami e Crutchlow, mentre in MotoE correrà con Randy de Puniet e Niccolò Canepa.
Hai detto di essere soddisfatto delle prestazioni di Takaaki e di appoggiare al 100% un Cal in fase di recupero. Attualmente, quanto siete lontani dal podio?
Secondo me non molto, anzi, probabilmente in uno dei prossimi circuiti ce la faremo. Effettivamente, guardando allo scorso anno, siamo riusciti a essere veloci al Mugello, in Germania, Olanda, Austria, Repubblica Ceca, Australia… teniamo le dita incrociate e lavoriamo sodo!”.

Marquez era caduto ad Austin per un problema alla moto, in Honda sono stati sempre molto vaghi. Voi avete riscontrato lo stesso problema sulla RC213V di Crutchlow?
Onestamente non so i dettagli della caduta di Marquez, per quello che riguarda la caduta di Cal è stata una classica caduta per perdita dell’avantreno che succede quando il pilota esagera; tuttavia nel nostro caso c’è una piccola responsabilità sulla scelta dello pneumatico. La Michelin su alcuni circuiti, dove ci sono alte velocità e alto stress dinamico, porta delle gomme con la carcassa più dura. Sia Marc sia Cal, che sono dei grandi frenatori e stressano molto l’avantreno, hanno optato per questa mescola. Avendo una costruzione più dura, quando si va anche leggermente oltre il limite, questo tipo di gomma non perdona. Sta di fatto che comunque noi non abbiamo avuto il loro stesso problema”.
Parlando invece di MotoE, come stanno vivendo i team questo inizio di campionato posticipato di ben due gare?
Quello che è accaduto a Jerez è stato qualcosa di inaspettato. Ci sono ancora delle indagini in corso riguardo a cosa ha scatenato l’incendio: sicuramente un problema elettrico, ma da quello che ho capito è qualcosa di non imputabile ad Energica. Nonostante il giorno dopo abbiamo trovato tutto completamente distrutto, da parte di nessuno c’è stato il minimo dubbio nel dire “ripartiamo il prima possibile”. Realisticamente, il “prima possibile” non poteva essere in Spagna, che si correva un mese dopo. Nel frattempo noi, i team ed Energica abbiamo ricostruito tutto e siamo praticamente pronti per il prossimo test che si terrà a Valencia dopo il GP di Barcellona. Noi siam pronti e non vediamo l’ora di rimetterci al lavoro.

Si è parlato molto di questo campionato, purtroppo non si è potuto ancora vedere nulla e siamo interessati a come sarà il risultato. È qualcosa di diverso e che può piacere o meno, perché chiaramente i fan - e tra questi, io – vogliono sentire il rombo del motore. Dall’altra parte però, come operatore del settore, è giusto dare il nostro contributo nello sviluppo di una tecnologia che in futuro giocherà un ruolo importante nella mobilità e anche nel nostro sport. Questo perché l’elettrico sarà necessario per limitare l’utilizzo di carburanti fossili”.

La tua opinione sulla MotoE quindi qual è?
La moto E rimarrà ancora per qualche anno un campionato nei quali correranno dei giovani ma anche dei veterani, come per esempio Sete Gibernau. Poi lo sviluppo tecnologico andrà avanti, dove ci sarà una MotoGP che avrà applicazioni elettriche prelevate dalla MotoE. Si arriverà poi ad un giorno in cui le due categorie si uniranno. Non lo dico a gran voce, ma spero che la MotoGP come la conosciamo noi viva il più tempo possibile”.
1/19 Test MotoE, Jerez de la Frontera: Eric Granado
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