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"Blocchetti retroilluminati, ma 'al tocco'"

Un lettore ci scrive in riferimento a una precedente lettera che affrontava il perché non tutte le Case utilizzino i comandi al manubrio retroilluminati, tanto comodi di notte. Il discorso è un po' divisorio: c'è chi li apprezza e chi, invece, li considera un elemento di disturbo

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Benelli TRK 502

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Caro direttore, ho letto sul numero di novembre la risposta di BMW a un lettore che chiedeva per quale motivo, nonostante il prezzo elevato delle moto, non fossero presenti i tasti al manubrio retroilluminati. Anche io ho due BMW che nell’utilizzo notturno mi costringono alla ricerca del tasto giusto perché non illuminati.

La tesi di BMW è che l’illuminazione potrebbe provocare disturbi alla visione nella guida notturna e che l’ergonomia della moto rende facile trovare il tasto giusto. Mi sembra che ci si stia arrampicando sugli specchi.

Uno spunto di riflessione per le case costruttrici: da anni esistono in commercio orologi che si illuminano al buio nel momento in cui il polso viene ruotato per guardare l’ora per qualche secondo. Perché non pensare a dei tasti che si illuminano temporaneamente nel momento in cui se ne tocca uno? I motociclisti ringrazierebbero.

Antonio Feroce – Viterbo

Caro Antonio, come avevamo già scritto, diverse moto offrono i blocchetti retroilluminati, ma nessuna sfrutta la tecnologia già esistente che proponi. A nostro avviso, in questo caso, per una questione di sicurezza: un tocco accidentale che fa illuminare una schiera di pulsanti potrebbe distogliere l’attenzione in un momento cruciale.

Riteniamo che sia meglio averli sempre accesi oppure spenti. In genere, poi, si prende dimestichezza abbastanza rapidamente, almeno con i tasti principali.

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