Con le gare di Donington, Sykes ha messo bene in chiaro che la fulminante partenza di stagione di Rea non lo ha abbattuto come forse era sembrato da fuori. Certo, Tom è il re della pista inglese, ma è stato soprattutto il suo modo di guidare durante le due sfide a far capire (a suon di sportellate e giri veloci) che il n° 66 non è per nulla tagliato fuori dalla lotta per il titolo, anche se il distacco dal compagno di squadra è ancora molto ampio. Fatto sta che Tom ha fatto la pole e ha vinto d’autorità Gara 1 e Gara 2, un’iniezione di fiducia mica male. Certo una sensazione più dolce di quella provata da Chaz Davies al termine delle corse: il ducatista ha dato il massimo ed è andato a podio, ma da una pista in teoria favorevole si aspettava risultati migliori, anche da Giugliano. È l’ora della cura Dall’Igna anche per la SBK. Aprilia in difesa, con Haslam stoico 4° con costole incrinate; Badovini molto veloce (chissà cosa sarebbe successo se avesse guidato fin da subit la… BMW giusta); MV Agusta apparentemente in ripresa, ma alla fine di due gare comunque belle Camier ha portato a casa solo un 9° posto…
Alla Casa di Varese è andata meglio in Supersport, dove Cluzel e Zanetti hanno lottato rispettivamente per la vittoria e per il podio. Solo che Jules ha perso da Sofuoglu, mentre Lorenzo ha dovuto cedere alla strabiliante wild card Ryde. I colori italiani, infine, sono stati portati in trionfo in Stock 1000, dove Savadori e De Rosa portano al top Aprilia e Ducati, con in mezzo la BMW di Tamburini.
Per tutti - chi gioisce e chi si lecca le ferite - la splendida cornice delle paddock girls, che hanno scaldato gli animi in una domenica dal tipico clima inglese, anche senza pioggia.
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