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12 December 2020

La storia Ducati, raccontata da Marco Riccardi

Nel museo Ducati la 916 ha un posto d’onore. Se lo merita tutto perché non esiste moto supersportiva che sia stata così longeva nel tempo, che sia rimasta in produzione per dieci anni senza essere stata stravolta nello stile e nella tecnica. La bicilindrica nata dalla mente di quel genio di Massimo Tamburini è ancora oggi bellissima e ammirata. Altra moto di grande successo uscita dai cancelli di Borgo Panigale è la Monster, anzi il Monster coniugandola al maschile perché in Emilia Romagna la moto è il “mutor”, il motore. E che dire della spaziale Apollo, la mastodontica quattro cilindri disegnata dall’ingegner Taglioni nel 1964 per il mercato americano. Rimase solo allo stadio di prototipo, ma il suo motore a L servi da spunto per la realizzazione del vigoroso bicilindrico che è ancora la bandiera di Ducati

Ducati 916 Story

1/27 Ducati 916 Strada Monoposto 1993: la 916 viene progettata con lo scopo migliorare il potenziale agonistico delle precedenti Ducati 851/888 impegnate nel Campionato del Mondo SBK. Ogni particolare della 916 viene perciò realizzato per ottenere il massimo rendimento nell'uso in pista: a partire dall'inusuale (all'epoca) forcellone monobraccio, che semplifica la sostituzione della ruota posteriore, fino ad arrivare ad una posizione in sella scomoda per un utilizzo su strada ma ottimale nella guida tra i cordoli. A questi si aggiungono un'aerodinamica più efficiente grazie all'assenza di scarichi laterali e una riduzione delle masse, che fornisce migliori prestazioni rispetto alla 888. Dal punto di vista stilistico la 916 riesce a coniugare elementi tipici della tradizione Ducati, come il telaio a traliccio di tubi, a un design inedito e moderno, con soluzioni come il doppio scarico sotto la sella o i faretti a goccia. Per quanto riguarda il motore, si tratta di un'evoluzione del bicilindrico Desmoquattro raffreddato ad acqua già montato sui modelli precedenti ma opportunamente modificato. La cilindrata viene aumentata fino a 916 cc e vengono montate le bielle Pankl; la distribuzione rimane desmodromica, con trasmissione a cinghia dentata con 4 valvole per cilindro, e la frizione a secco con 15 dischi. Con un singolo iniettore per cilindro e valvole di aspirazione da 33 mm e di scarico da 29 mm, la 916 Strada eroga una potenza di 114 CV a 9.000 giri/min. ed era in grado di coprire i 400 m in 10,7", nonostante i suoi 198 kg di peso.

Ducati 916

1/40 Ducati 916

Ducati Apollo

1/7 Sul serbatoio la sigla DB, ovvero Ducati-Berliner, L’importatore americano aveva pagato il progetto e i prototipi. Si ipotizzava di costruirne 5.000 pezzi, ma non se ne fece più niente.

Ducati Monster

1/14 Ducati Monster M900

Ducati a Motoweeks

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MotoWeeks - Ducati

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