Introduzione
Curve, curve e ancora curve. Questo
è il Muraglione, una delle più belle e temute strade per i motociclisti
di tutta Italia. Situato in una terra, che non ha caso, è chiamata dagli
appassionati la Rumagna de Mutor , luogo dove sono nati molti dei grandi
campioni del motociclismo mondiale, questo passo rappresenta uno dei percorsi
più tecnici e divertenti che la nostra penisola ci possa offrire.
Lo stesso decano Luigi Rivola, natio di
quei luoghi, ha scritto un libro intitolato a questa terra e queste strade.
Una scrittura che è sicuramente una delle più appassionate e attendibili
sull’argomento e che lascia intuire che i forti centauri forlivesi
“razza
indomita, vigorosa e sprezzante del pericolo” già avevano i loro idoli
quando le Guzzi si chiamavano Norge e le Gilera avevano le valvole laterali.
Perché il Passo del Muraglione, un percorso
dai sapori antichi, è da sempre teatro di sfide epiche tra i centauri di
tutta Italia. Lo stesso punto di ritrovo “obbligato” per
tutti i
centauri, il Bar-Ristorante-Hotel il Muraglione, situato a 907 metri sul
livello del mare, con una coerografia composta da foto di raid invernali
con una Gilera Giubileo, facce di montanari sudditi del Regno d’Italia,
Carl Fogarty in impennata, un editto di Leopoldo II Granduca di Toscana,
sembra voler raccontare la storia di questi luoghi. Oggi, quando uno vuol
vedere le moto nuove aspetta la prima giornata di sole, magari a fine inverno
e le vede lì sul piazzale del passo, a fianco di vecchi catorci guidati
da specialisti del percorso (qui un’enduro ben guidata mette nel sacco
anche una sbk), mentre qualche biker pluriborchiato si guarda intorno smarrito:
la California è lontana. Ma vediamo nel dettaglio questa strada.
La Statale 67 Tosco-romagnola è
un’importante arteria che collega due mari: Adriatico e Tirreno. Infatti
parte dal porto di Ravenna e arriva a Pisa passando per Firenze. Un autentico
anche se ingiustamente poco noto coast to coast all’italiana, che consente
la visita di città d’arte come Ravenna e Firenze nello spazio di soli
140 km.
Togliendo le zone di fondovalle, le aree
meno interessanti per noi motociclisti, concentriamoci sul
“filetto”,
ovvero sulla parte più interessante, sul vero Muraglione, la strada della
passione.Il Muraglione è un vero classico che si offre ai motociclisti
con fasi alterne, bellissime e tutte da guidare; in ambedue le
direzioni
(da Dicomano a Dovadola e viceversa) diversi km fanno da premessa
all’inizio
dei tornanti di montagna. Dalla Toscana come dalla Romagna il ritmo delle
curve è incalzante ma sempre armonioso; ogni tanto c’è un tornante
insidioso
messo lì come per mantenere vigile il pilota. Dicomano, punto di partenza
del giro, offre di tutto, benzina (anche self-service) ristoranti e pizzerie,
mercatino di campagna, un raduno annuale in primavera.
Lasciato il paese, in un paio di km si
arriva a Carbonile, dove bisogna stare attenti a una “S” sopra un
ponte:
in inverno è situazione ideale per il ghiaccio, (si sale e scende dal ponte
con la moto inclinata!). A San Bavello una piramide di forme di formaggio
pecorino precede la prima staccata di un tratto molto guidato che porta
fino a San Godenzo, inizio “ufficiale” del passo. I
tornanti prima
del paese sono da manuale, con il secondo a sinistra in due parti.
Tra le tante stradine nascoste è bene tenere d’occhio l’indicazione
Corella,
ottima per fermarsi per un pranzo o una merenda. In alternativa, appena
entrati in San Godenzo, arrivando lunghi su un tornante a sinistra, ci
si trova automaticamente sulla strada per Castagno d’Andrea, dove si
trovano
tanti motivi per sostare: prati per romantici pic-nic, trattorie o splendidi
itinerari trekking in montagna. Subito fuori dal paese, mano e piede sul
freno pronti a seguire l’indicazione a sinistra per Castagneto: per non
togliere il gusto della scoperta, solo un accenno a ciò che si trova tra
queste montagne: ristorantino/negozio di alimentari, una cascata di una
ventina di metri in mezzo ad un bosco di castagni e altri spettacoli
appenninici.
Per gli sportivi ora inizia la pacchia, tornanti , curve e controcurve
la fanno da padrone fino a Cavallino dove, tutta d’un fiato, inizia la
parte alta del passo con curvoni da ottovolante, per dare un’idea della
sensazione “aerea” di ciò che si vede oltre i muretti.
Sterrati e picchiate
Un‘altra delle caratteristiche belle del Muraglione è la presenza di
moltissimi
sterrati, che se guidate un’enduro potranno costituire delle
piacevoli
divagazioni al giro. Infatti, poco prima del passo a sinistra, se seguite
per Fiera dei Poggi, troverete circa 15 km di sterrato accessibili a tutti
per arrivare al bellissimo trekking dell’Acquacheta.
All’altitudine di 907 m spicca il Passo del Muraglione: il passo esiste
da sempre, mentre il lungo muro nacque nel 1836 da un’idea del granduca
Leopoldo II, per offrire riparo dai venti e dalle nevi invernali. Il
passo
che “divide la Toscana dalla Romagna”, come cita
testualmente la
lapide, è un vero punto di incontro per motard di tutti i tipi, con interi
motoclub in trasferta, anche stranieri. All’interno del ristorante in
vetta, numerose foto di gruppo e di piegatori solisti con ginocchio
sull’asfalto
appese al muro insieme alla poesia del motociclista in splendido romagnolo.
Giù dal passo verso la Romagna, una serie di picchiate vertiginose tra
dei tornanti stretti sottolineano quanto è scoscesa la montagna: dalla
carreggiata esterna si riesce a vedere come da un aereo la strada che
percorreremo
tra poco. Attenzione al fondo, dopo l’inverno questa parte
esposta
a nord è sempre molto rovinata: è bene abituarsi a riconoscere al volo
l’asfalto che cambia continuamente; fino ad Osteria Nuova è asfalto
toscano,
ma già a S. Benedetto in Alpe l’accento del cameriere che serve il pranzo
sarà molto diverso dalla parlata che aveva accompagnato l’aperitivo preso
poco prima a San Godenzo. Nel paese, oltre alla pausa alimentare, si trovano
indicazioni per camping ed il bel trekking dell’Acquacheta. Fin qui si
è appena scesi dal passo, ma la vallata continua bellissima, in un susseguirsi
di curve e saliscendi. Bocconi si rivela ottimo per una sosta con le stesse
prerogative citate finora, in più ci si possono sgranchire le gambe con
una breve passeggiata; il ponte romanico sul torrente è
perfetto
per sedurre l’amica che ha stretto i fianchi nella “danza” e
che sarà
ben lieta di fermarsi un poco. Prima di Portico di Romagna si trova la
strada a sinistra che in 15 km di curve splendide raggiunge Tredozio. Portico
è un bel centro con tutto quanto serve ad un motociclista in gita. Gli
ultimi 7 km che la separano da Dovadola sono una rilassata conclusione
a tanto divertimento, si presentano scorrevoli e senza particolari insidie,
fatta eccezione per qualche curva sotto i pini che con le radici spesso
creano delle ondulazioni del fondo, quasi invisibili ma perfette per scomporre
anche la più determinata delle traiettorie.
Questo è il Muraglione, una zona dell’Italia, ma soprattutto un
“banco
di prova”, per ogni motociclista, che non può mancare nel proprio
bagaglio personale di esperienze. Il tempo e le sfide continuerà ad alimentarne
la leggenda, ma ricordatevi sempre che si tratta di una strada aperta al
traffico, quindi pullman, o trattori a centro curva non sono l’eccezione,
ma la regola. Senza contare che il Muraglione rimane una strada
difficile,
per cui usare sempre la testa, e si potrà continuare a farlo fino da vecchi.