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KTM GS 125

La prima KTM 125 con motore costruito a Mattighofen arriva sul mercato italiano poco prima del Salone di Milano 1975.

Ktm gs 125




La prima KTM 125 con motore costruito a Mattighofen arriva sul mercato italiano poco prima del Salone di Milano 1975. È una moto scorbutica che mette alla prova anche i fuoristradisti più esperti, al punto che l’importatore italiano Farioli cercò di addolcire il carattere del motore sostituendo il carburatore Bing da 32 mm con un Dell’Orto da 34 mm. Notare il lungo e sgraziato silenziatore di scarico che si sviluppa sul lato destro sporgendo in maniera eccessiva.

"Più si va forte, più ci si sente a proprio agio. Bisogna avere però un gran manico altrimenti bisogna rassegnarsi a ingolfamenti, sfrizionate e delizie del genere...” così commentava il tester di Motociclismo nel 1976 il comportamento della GS 125. Alcuni particolari: la pedivella di avviamento snodabile con attacco sotto la leva del cambio, il serbatoio trattenuto da una fascia di bloccaggio ed il forcellone con estesa costolatura superiore di rinforzo.

Il telaio monoculla sdoppiato con tubi in acciaio al cromo molibdeno della KTM GS 125 ha la parte superiore scatolata per aumentarne la resistenza. Nella foto è illustrato il telaio della GS versione 1978, modificato nella triangolatura posteriore per montare gli ammortizzatori in posizione inclinata, privo dei tubi superiori di rinforzo e con la parte scatolata di maggiori dimensioni.

I due semicarter erano in magnesio pressofuso (come i coperchi); la zona dei cuscinetti di banco presenta nervature di rinforzo. Nell’occhiello posteriore imbussolato passa il perno del forcellone.
Il cilindro in lega leggera ha due travasi. Le canne riportate in ghisa sono dotate di tre scanalature per migliorare l’alimentazione prolungando le fasi di ammissione e di scarico. Il pistone ha due segmenti ed una fessura per i travasi supplementari. L’albero motore lavora su cuscinetti a sfere.

Nel panorama delle ottavo di litro da Regolarità, la KTM 125 è sicuramente il modello più ricercato sia da chi pratica fuoristrada agonistico che dai semplici sedicenni di città. E questo nonostante il suo prezzo non fosse fra i più abbordabili. Diversi gli elementi che contribuiscono a far diventare la GS un vero e proprio best seller fra i giovanissimi: linea elegante e aggressiva nelle classiche livree blu o rossa cui si devono aggiungere prestazioni al top della categoria sono fra questi. All’inizio degli anni Settanta la casa di Matinghofen utilizza, come buona parte dei concorrenti il monocilindrico Sachs, ma è fra le prime ad intuire nel 1975 che questo motore sta giungendo al capolinea ed occorrono soluzioni alternative. Il primo motore KTM a due tempi nasce alla fine del 1971 ed è un 175 cc che è un concentrato di tecnologia e soluzioni innovative (ampio utilizzo di magnesio, accensione elettronica, cambio ad innesti frontali), da cui si ricava nel 1975 una unità di 125 cc. La scelta è infelice. Tanto è potente, rabbioso e competitivo il primo, quanto fonte di problemi è il secondo che è del tutto vuoto ai bassi e medi regimi con tutta la potenza concentrata in alto. Oltretutto fra le due moto non ci sono differenze, telaio, sospensioni e parti di carrozzeria sono identiche, peso compreso. Così per far viaggiare la 125 si deve lavorare continuamente di frizione.
Il monocilindrico due tempi (alesaggio per corsa 54x54 mm, cilindrata 123,6 cc) ha carburatore Bing da 32 mm, accensione elettronica Motoplat, cambio a 5 rapporti, frizione a dischi multipli in bagno d’olio.
Nonostante il motore scorbutico, la KTM 125 presenta tutti i tratti distintivi degli altri modelli della Casa austriaca e con le opportune modifiche resta in listino fino al 1978, quando con la nuova GS 125 “taglia” decisamente con il passato introducendo un nuovo telaio, ma soprattutto nuove sovrastrutture e colorazioni, con il celebre bianco “K” che contraddistinguerà tutta la produzione degli anni Ottanta.

Caratteristiche tecniche

Riferite alla versione del 1976

Motore: monocilindrico a 2 tempi raffreddato ad aria. Alesaggio per corsa 54x54 mm. Cilindrata totale 123,6 cc.
Rapporto di compressione 11: 1.
Potenza max 24 CV a 9.200 giri.
Alimentazione: carburatore Bing da 34 mm.
Miscela al 4%.
Accensione: elettronica Motoplat Kontaktlos.
Frizione: multidisco in bagno d’olio.
Cambio: a 6 marce ad innesti frontali.
Telaio: doppia culla chiusa in tubi d’acciaio.
Sospensioni: anteriore forcella telescopica Ceriani da 35 mm; posteriore forcellone oscillante con due ammortizzatori Marzocchi a gas regolabili.

Freni: anteriore a tamburo 130 mm; posteriore a tamburo 180 mm.
Ruote: a raggi con cerchi in acciaio.
Anteriore  21”; posteriore 18”.

Pneumatici: anteriore 3.00-21; posteriore 4.00-18.
Dimensioni (in mm) e peso:
Peso a secco 93 kg.
Prestazioni: n.d.
Prezzo: 1.100.170 lire.
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