Quando ero ragazzino esisteva una pubblicazione che si chiamava “Motocatalogo”: usciva una volta l’anno e c’erano dentro tutte le moto in vendita in Italia e parte di quelle che si potevano avere, forse, soltanto tramite l’importazione parallela. Quanta acqua sotto i ponti… KTM era al top dei sogni di dodicenne, con le sue GS che via via negli anni erano bianche, azzurre, rosse, 125, 250, 350, 400 e via discorrendo. Una gamma rigorosamente, esclusivamente, da fuoristrada. Un anno, forse era il 1981, tra le “figurine” compare una KTM da strada, mi pare fosse una 125. Ebbi un sussulto: “vuoi vedere che…”. Invece no, non per il momento almeno. E’ verso metà anni Novanta che KTM entra definitivamente nel mondo dell’asfalto, e il colore di riferimento diventa uno solo: l’arancio. Da quel momento la crescita è costante e potente, sembra inarrestabile, fino a diventare il primo produttore di moto europeo. Vincente anche nel motomondiale, e con una caratterizzazione di prodotto orientato alla competizione: quando non di fatto, di spirito. Il carattere è quello, dalla RC 125 alle EXC alle Adventure fino alla neonata 890 SMT.
Il claim c’è già anche per MV Agusta: “Piece of art”. Le MV Agusta sono la bellezza fatta moto, oggetti da guidare ma anche, volendo, da esporre per libidine di averle in casa. Elementi d’arredo in abitazioni esclusive.