Primo turno con la Ninja 2016, praticamente nuotando in un'aria che così densa di calore e di umidità non l'avevamo mai provata - una condizione in cui, pensi, un motore risulterà affaticato quanto il pilota. E invece il rinnovato quattro in linea spinge forte, fortissimo, divora le marce con una fame che la vecchia unità si sogna solamente, e le sputa una via l'altra con un cambio elettronico ben funzionante. E pensare che dolo 5 anni fa la Ninja ci era sembrata un mostro! Sappiamo già cosa volete sapere: e rispetto a BMW? Dovendo scommettere, e sottolineiamo scommettere, diremmo che è almeno allineato in termini di progressione. E qui ci va un'altra sottolineatura: almeno. Spinge davvero forte. Forse ha meno coppia ai bassi, ma in pista lo si nota solo nelle ripartenza da bassissima velocità - ce ne sono due qui a Sepang. Ma il miglioramento è netto in tutte le aree. Ora la potenza frenante è elevatissima (tanto che ora, al secondo turno, dobbiamo sistemare un retrotreno che serpeggia un po', vi teniamo aggiornati). La maneggevolezza è molto molto buona. E l'elettronica dà una confidenza in fase di accelerazione di ottimo livello, ma diciamo pure finalmente all'altezza delle migliori rivali, per quanto riguarda le perdite di aderenza più contenute che vengono gestite con grande dolcezza. È solo due turni che stiamo guidando, ma ci sembra di poter dire che la forza della nuova Kawa è il suo grande equilibrio tra prestazioni, agilità, stabilità, facilità di guida. Non per altro Mr. Matsuda, il project leader (ex MotoGP), ci ha detto in conferenza che la moto più veloce è la più facile da guidare.