La prova della GPz seconda versione si svolge durante l'estate del 1982 e subito emerge l'eccessivo calore che proviene dal motore. Una delle cause del flusso d'aria calda che investe le gambe del pilota è dovuta alla "carburazione" volutamente magra, condizione necessaria per passare i severi limiti anti inquinamento degli States e per abbassare la richiesta di carburante di un motore che è pur sempre tra i più potenti della categoria: i consumi, infatti, sono tra i meno rilevanti per una quattro cilindri di 1100 e si assestano su una media di 14,5 km/litro. La Kawa si avvia senza problemi da freddo e da caldo e mantiene una esemplare regolarità di erogazione eliminando le incertezze della prima versione. Di fatto, il passaggio all'iniezione ha rivitalizzato un motore che era arrivato, o quasi, alla soglia della pensione dandogli nuova vita. Nella prova si evidenzia però un eccessivo consumo di lubrificante in condizioni di temperature elevate e di velocità medie di 140-150 km/h: ogni 1.000 km il motore richiede 800-900 cc di olio. Nel report della prova si evidenziano pure le vibrazioni intorno ai 4.000 giri (nonostante il montaggio elastico del motore) e il cambio troppo rumoroso, ma viene valorizzata anche la guida di questa sportiva, che viene definita "piacevole ed esaltante. Non sapremmo proprio quali possano essere i difetti che distolgano il pilota dal gusto di guidare questa 1100 Kawa".
La maneggevolezza appare buona, ma si rivela critica in due occasioni: sui tornanti, a causa del lungo interasse e di un baricentro un poco elevato, e quando si cerca di modificare la traiettoria della moto in frenata. La taratura delle sospensioni è improntata sul dare il maggior comfort a pilota e passeggero; quando si vuole avere un maggior sostegno delle sospensioni si deve immettere aria nella forcella e incrementare il freno idraulico degli ammortizzatori. La tenuta di strada viene ritenuta la migliore tra le Kawa del tempo: "Di tutte le serie da 900 cc in su, questa moto ci è sembrata la più equilibrata in quanto a stabilità e precisione. Non bisogna dimenticare l'avancorsa di ben 120 mm, la ruota anteriore da 19", l'interasse di 1.540 mm... Sembrano ormai lontani i fantasmi di certe scodinzolate nei curvoni veloci, tanto care alle Z 900 e 1000 di qualche anno fa, ma il peso dell'albero motore prossimo ai 18 kg fa sentire il suo effetto appena il pilota chiude bruscamente il gas in curva, oppure quando le irregolarità dell'asfalto alterano bruscamente l'equilibrio delle masse, conquistato a fatica dopo tanti anni di esperienza , corse e produzione di serie. In poche parole, sul misto veloce è ancora una moto che richiede al pilota prestazioni fisiche e decisioni di guida". Insomma, è una vera Kawa.