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25 May 2009

Jorge Lorenzo a Milano con sue le ombrelline. Lo spagnolo: “Avvantaggiato dai dati gomme di Rossi”

Jorge era alla serata nel locale milanese in cui si è svolta la selezione delle due ombrelline che lo affiancheranno al Mugello. Ha spiegato come è riuscito a sfruttare bene le Bridgestone, ma anche come la Yamaha lo abbia aiutato: “. Sono gomme molto più veloci rispetto alle Michelin e anche sotto l’acqua vanno davvero bene. Abbiamo tenuto la base di Vale, che aveva già fatto il setting giusto. Nei primi tempi è stata dura e, senza i dati di Vale, non sarebbe stato facile raggiungere certi risu

Jorge lorenzo a milano con sue le ombrelline. lo spagnolo: “avvantaggiato dai dati gomme di rossi”


Milano 24 maggio 2009 – Jorge Lorenzo si è presentato nel locale milanese Executive Lounge, ribattezzato fino a settembre Fiat Lounge, dove si è svolta la selezione finale per la scelta delle ragazze ombrello che lo affiancheranno nel Gran Premio d’Italia, in programma per questo fine settimana al Mugello. Jorge è apparso tranquillo e fiero di essere in testa alla classifica, ma molto prudente. Jorge sei contento, dopo un anno di esperienza, di aver messo in riga tutti i tuoi avversari? “Si, però, non posso dire di averli bastonati, perché non bisogna mai mancare di rispetto agli avversari in pista, anche quando li metti sotto: sono lì pronti, appena possono ti passano e quando ti passano se ti sei pavoneggiato di aver fatto meglio, poi la paghi”. Insomma, Jorge sembra già cambiato rispetto allo scorso anno, in cui fece il suo debutto in MotoGP, prendendo anche qualche facciata. Tanto che oggi dice:“C’è sempre da imparare dagli altri piloti. Ogni pilota ti può insegnare qualcosa, devi stare lì, osservarlo, cercare di cogliere i suoi lati deboli ed i suoi punti di forza”.

Delle coperture Bridgestone, dice lo spagnolo: “Dopo Jerez molti piloti e diversi tecnici erano impazienti, perché le gomme avevano grossi problemi di grip. Finito il Gran Premio di Francia, a Le Mans, dove ancora i pneumatici non convincevano, tutti hanno detto che noi siamo stati il team più intelligente, ma io dubito che sia così. I problemi restano e ci servirà ancora qualche gara per essere a posto”. Ma non sono solo fatiche, le Bridgestone offrono anche un vantaggio, almeno a Jorge: “Con l’anteriore ho avuto difficoltà: all’inizio è un tipo di gomma che bisogna capire, poi una volta che ci hai fatto la mano ti accorgi che va molto bene. Sono gomme molto più veloci rispetto alle Michelin e anche sotto l’acqua vanno davvero bene”. Non è tutta farina del sacco dei tecnici di Lorenzo, però, perché spiega lo spagnolo: “Abbiamo tenuto la base di Vale, che aveva già fatto il setting giusto e poi lo ho adattato al mio stile di guida. Nei primi tempi è stata dura e, senza i dati di Vale, non sarebbe stato facile raggiungere certi risultati. Però vorrei anche sottolineare che, mentre Stoner ha tre anni di esperienza con le Bridgestone e Valentino ne ha due, io, finora ho usato queste gomme solo per cinque mesi e me la sono cavata comunque bene”.

Alcune volte, nel dopogara, chiedono a Rossi un giudizio su di te, di darti un voto, come la prendi? “Penso sia normale. Vale è un mito e come ho detto si può sempre imparare”.

È poi Davide Brivio, il team manager di Rossi, ad aggiungere qualche elemento: “La divisione fra i box di Valentino e Jorge permane, però, essendo il Team Yamaha una squadra, fra i tecnici avviene uno scambio di dati, coordinato dagli ingegneri giapponesi del Reparto Corse”. E come hanno preso i tecnici di Valentino il fatto di trasferire tutta la loro esperienza ai colleghi che assitono Lorenzo? “Per loro è stato normale. Sapevano che la richiesta arrivava dall’alto, dal Reparto Corse. L’anno scorso la questione gomme e separé nei box ha lasciato molto discutere, ma alla base di tutto c’era un fattore essenziale: un confidentiality agreement – un accordo di non divulgazione n.d.r. – firmato dalla squadra con i due diversi fornitori. Bridgestone e Michelin avevano richiesto la più totale confidenzialità relativamente ai dati acquisiti in prova ed in gara, perciò lo staff dei due piloti, praticamente, non si poteva parlare. Ma quest’anno, con la monogomma, è tutto diverso”. Sono diverse anche le mescole e i piloti ne lamentano una intermedia mancante. Bridgestone non è ancora riuscita o non ha ancora voluto fornirla, sostanzialmente per motivi di costi che devono rimanere contenuti. Ma su questo alla Yamaha non si è espresso nessuno e sinora sono circolate solamente voci, senza richieste corali da parte dei piloti.
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