Jorge lorenzo a milano con sue le ombrelline. lo spagnolo: “avvantaggiato dai dati gomme di rossi”
Milano 24 maggio 2009 –
Jorge Lorenzo si è presentato nel locale milanese Executive Lounge, ribattezzato
fino a settembre Fiat Lounge, dove si è svolta la selezione finale per
la scelta delle ragazze ombrello che lo affiancheranno nel Gran Premio
d’Italia, in programma per questo fine settimana al Mugello. Jorge è
apparso
tranquillo e fiero di essere in testa alla classifica, ma molto prudente.
Jorge sei contento, dopo un anno di esperienza, di aver messo in riga tutti
i tuoi avversari? “Si, però, non posso dire di averli bastonati,
perché
non bisogna mai mancare di rispetto agli avversari in pista, anche quando
li metti sotto: sono lì pronti, appena possono ti passano e quando ti passano
se ti sei pavoneggiato di aver fatto meglio, poi la paghi”. Insomma,
Jorge sembra già cambiato rispetto allo scorso anno, in cui fece il suo
debutto in MotoGP, prendendo anche qualche facciata. Tanto che oggi
dice:“C’è
sempre da imparare dagli altri piloti. Ogni pilota ti può insegnare qualcosa,
devi stare lì, osservarlo, cercare di cogliere i suoi lati deboli ed i
suoi punti di forza”.
Delle coperture Bridgestone, dice lo spagnolo: “Dopo Jerez molti
piloti
e diversi tecnici erano impazienti, perché le gomme avevano grossi problemi
di grip. Finito il Gran Premio di Francia, a Le Mans, dove ancora i pneumatici
non convincevano, tutti hanno detto che noi siamo stati il team più
intelligente,
ma io dubito che sia così. I problemi restano e ci servirà ancora qualche
gara per essere a posto”. Ma non sono solo fatiche, le Bridgestone
offrono anche un vantaggio, almeno a Jorge: “Con l’anteriore ho
avuto
difficoltà: all’inizio è un tipo di gomma che bisogna capire, poi una
volta che ci hai fatto la mano ti accorgi che va molto bene. Sono gomme
molto più veloci rispetto alle Michelin e anche sotto l’acqua vanno
davvero
bene”. Non è tutta farina del sacco dei tecnici di Lorenzo, però,
perché spiega lo spagnolo: “Abbiamo tenuto la base di Vale, che aveva
già fatto il setting giusto e poi lo ho adattato al mio stile di guida.
Nei primi tempi è stata dura e, senza i dati di Vale, non sarebbe stato
facile raggiungere certi risultati. Però vorrei anche sottolineare che,
mentre Stoner ha tre anni di esperienza con le Bridgestone e Valentino
ne ha due, io, finora ho usato queste gomme solo per cinque mesi e me la
sono cavata comunque bene”.
Alcune volte, nel dopogara, chiedono a Rossi un giudizio su di te, di darti
un voto, come la prendi? “Penso sia normale. Vale è un mito e come
ho detto si può sempre imparare”.
È poi Davide Brivio, il team manager di Rossi, ad aggiungere qualche elemento:
“La divisione fra i box di Valentino e Jorge permane, però, essendo
il Team Yamaha una squadra, fra i tecnici avviene uno scambio di dati,
coordinato dagli ingegneri giapponesi del Reparto Corse”. E come hanno
preso i tecnici di Valentino il fatto di trasferire tutta la loro esperienza
ai colleghi che assitono Lorenzo? “Per loro è stato normale. Sapevano
che la richiesta arrivava dall’alto, dal Reparto Corse. L’anno
scorso
la questione gomme e separé nei box ha lasciato molto discutere, ma alla
base di tutto c’era un fattore essenziale: un confidentiality agreement
– un accordo di non divulgazione n.d.r. – firmato dalla
squadra
con i due diversi fornitori. Bridgestone e Michelin avevano richiesto la
più totale confidenzialità relativamente ai dati acquisiti in prova ed
in gara, perciò lo staff dei due piloti, praticamente, non si poteva parlare.
Ma quest’anno, con la monogomma, è tutto diverso”. Sono diverse
anche
le mescole e i piloti ne lamentano una intermedia mancante. Bridgestone
non è ancora riuscita o non ha ancora voluto fornirla, sostanzialmente
per motivi di costi che devono rimanere contenuti. Ma su questo alla Yamaha
non si è espresso nessuno e sinora sono circolate solamente voci, senza
richieste corali da parte dei piloti.